Poesie d'Autore


Scritta da: barbis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Amori e disamori n. 3

... Aprirono porte
illuminarono stanze
visitarono pagine
furono anarchia
corsero nell'ironia
e nel "De profundis"... .

... tornando.
Tu non so.
Io sorridendo
ho aspettato
l'alba...

... non si replica.
Così dicono i libri
l'orologio il metro
l'acqua che scende dal vetro
e dietro la tua fotografia
una minuta grafia e nebbie sottili
che avvolgono passati prossimi
passati remoti e trapassati.
Come fili...

... ma ti ho voluto bene.
Strano. Succede.
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    Scritta da: Silvana Moscati
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Una lacrima d'emozioni

    Piccola, minuscola goccia
    che viaggia dal cielo
    sorella maggiore di una lacrima che scende sul viso
    come la nuvola che sfoga la sua completezza.
    Scendono lacrime colme di amarezza
    oppur, piene di gioia insostenibile.
    Piccola, minuscola goccia
    che delinea i tratti del tuo viso
    timida testimone, di un'emozione che non sa trattenersi.
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      Scritta da: Silvana Moscati
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Oltre il tramonto

      Viaggerò...
      oltre il tramonto...
      a piedi nudi...
      superando le intemperie...
      gli ostacoli...
      viaggerò...
      per raggiungerti...
      oltre il tramonto...
      con addosso un solo abito...
      per tutte le stagioni...
      a scaldarmi il cuore...
      basterà chiudere gli occhi...
      oltre il tramonto...
      saprò riconoscerti...
      fra i colori dell'arcobaleno...
      perderò la strada del ritorno...
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Amore nero nel cuore ghiacciato

        Il cervello è caduto
        assieme all'anima sul pavimento di ceramica...
        Non si rompe... si squarcia
        come un cristallo troppo fragile.
        E le mie angosce divengono vertigini,
        i passi inquieti come le mura
        del mio egoismo si sgretolano
        funesti al suono della tua voce.
        In fondo all'estate non c'è più
        l'anima dispersa tua.
        Solo grasso dolore che invade
        il tuo grigio è scheggia assordante
        tra le polveri della tua anima infranta
        alle sorde orecchie dei finti cuori.
        Nascondendo le preghiere fatte sotto le coperte
        stringevo forte il respiro
        annunciando il mio canto spietato
        contro l'immane dramma che è la vita
        porgendo alla mia dignità
        le mie più sentite condoglianze.
        Diviene inverno e non so più muovermi
        il ghiaccio penetra e tu lecchi
        avventata il ghiacciolo
        amaro delle mie ferite.
        Speri di spegnere questa macchina
        infernale senza amore
        che spara sentimenti nel tuo ventre viscido.
        Io sono quello che il tempo
        e il dolore mi hanno fatto diventare
        scuoti la testa ignara,
        mi porgi il fagotto dolce
        del tuo cuore pulsante cercando
        di ridar vita a noi.
        Sei intrepida ma la risposta è sorda,
        cieca... si perde nel baratro
        delle preghiere nere.
        Guerra fredda, silenzio assoluto
        sotto le labbra sole
        come i raggi dell'amore che ormai
        non ci sfiorano più.
        Rinasceremo insani domani
        in un campo di grano nero
        emarginati dal tempo e da noi stessi.
        Composta venerdì 2 dicembre 2011
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          Scritta da: Antonino Gatto
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Caro Happy

          Caro amico mio fidato,
          ancora oggi ti ho sognato.
          Il ricordo del tuo amore non si spegne,
          e pensandoti ogni tanto si riaccende.
          Mi ricordo quando tenero e piccino,
          ti ho svezzato come fossi il mio bambino,
          e tu già grande, nonostante la tua età,
          mi hai trattato come fossi il tuo papà.
          È per questo che dall'alba, a notte fonda,
          tu hai vissuto, con me accanto alla mia ombra,
          e anche quando ricevevi pane secco,
          tu eri sempre a me fedele accanto al letto.
          Mille volti mi hanno avuto e poi lasciato,
          alcune donne ti hanno anche accarezzato,
          e mentre io perdevo tempo dietro l'amore,
          non mi accorgevo che era al mio fianco, senza parole.
          Quanto mi manchi amico fido prediletto?
          Quanto vorrei averti ancora accanto al letto,
          per rivedere l'amore in volto come allo specchio,
          ogni mattina, quando per sveglia, mi leccavi l'orecchio.
          Composta lunedì 5 dicembre 2011
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La guerra non ripaga le lacrime

            La parola Pace ormai insanguinata
            rinasce ogni volta dentro
            una bandiera colorata.
            Un corpo senza respiro...
            Si Dio prendi anche me,
            un'altra croce non fa rumore
            nel cimitero degli innocenti.
            I corpi immobili: vittime
            della guerra stesi a terra
            come sigarette calpestate dal vento.
            Parole gettate nel camino assieme
            alla disperazione dei folli.
            Pensieri sfuggenti sono i missili
            che sfiorano i capelli neri
            come il nulla che presto arriverà.
            Abbracciava sua mamma e sorrideva
            al suo carnefice il bambino
            dalle lacrime argentate...
            La sua purezza prima di diventar tempesta
            rimase a guardare il sangue grondare
            dalle labbra astemie di un soldato
            venuto da lontano per morire solo
            in quella pace che tanto aveva predicato.
            Il portinaio del paradiso attende
            le anime per salvarle definitivamente
            da questa guerra fredda scambiata per libertà.
            Dio si lavò le mani...
            I peccati perdonati e i corpi nei fiumi
            consumati, divorati dai falchi codardi.
            Scannati come animali e gettati
            nei pozzi troppo profondi per
            poter essere trovati dall'amore.
            Guerre Sante che non conoscono fame
            e preghiere di bambini morti sugli altari
            costeggiati da petali e lacrime d'angeli.
            Caccia all'uomo scambiata per incidente
            stradale nell'autostrada della vita.
            Un tulipano sui corpi deturpati
            nascerà ogni volta che una
            goccia di sangue sfiorerà
            il terreno prosciugato dal dolore.
            E camminare a piedi nudi sul filo spinato
            per poi squarciarsi l'anima
            con i cristalli di neve rovente.
            Aerei di carta un giorno torneranno in cielo
            ricordando al mondo che la guerra
            è solo una lacrima spezzata che cade
            dagli occhi di chi la guarda.
            Composta domenica 4 dicembre 2011
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              Scritta da: Fabio
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Amore morte – Amorte

              Ti sembra di essere come uno scrittore analfabeta,
              come un tennista senza braccia,
              come uno spazzolino senza setole.
              Ti senti inutile nella tua funzione,
              quando, il motivo per cui, mentre il sole si leva in cielo
              tu ti levi dal letto
              per uscire di casa;
              andare di fretta per raggiungere un posto,
              che non vuoi raggiungere,
              fare un qualche cosa, che non vuoi fare
              perdere del tempo, che non vuoi perdere
              essere pieno di responsabilità,
              che non vorresti avere.
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                Scritta da: tomalb
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Sei stato

                Sei stato un inciampo,
                una di quelle cadute in cui ti ritrovi stesa per terra
                a naso in su

                E ti sembra di vedere il cielo per la prima volta
                e il cielo ti guarda
                tu stesa e lui lì sopra
                immenso

                Che bello il cielo
                che bello anche cadere

                Come si fa adesso a rialzarsi?
                guardare di nuovo davanti a te

                E lasciare lì il cielo...
                Composta venerdì 2 dicembre 2011
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