Poesie d'Autore


Scritta da: Silviettooo
in Poesie (Poesie d'Autore)

Pensiero

Una leggera e delicata brezza in una elegante danza
accarezza e dona luce ai miei capelli.
Resto qui, fermo, immobile, confuso
mentre al mio interno mille moti ed emozioni
portano ad un solo, unico e piccolo sentiero,
dove tutto è bello,
tutto è magico, tutto suona dolci melodie.
È tutto sensuale e mistico,
e udir suonare, con quel ritmo agitato, quel respiro
mi inebria il cor di gioia.
Come un'arpa muovi ancora le corde della mia anima
infinita e irraggiungibile creatura.
Composta sabato 10 dicembre 2011
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Maremoto

    Mare, immensa complessa
    mozione d'acqua,
    celando l'impeto
    ti associ al tremore della terra.
    Quale squallido paesaggio
    di diluvio è la tua opera
    che dissemina l'eco della fine.
    Ruota ancora nella fantasia
    la tua sterminata bellezza.
    L'uomo inconscio del fallace futuro,
    incerto e impercettibile
    sta in attesa del soffio
    d'una speranza
    e guarda la fine del tempo
    che nasconde incognita paura.
    Ed ancor l'essenza sopravvive
    al compulso scontro
    della materia e dell'antimateria.
    Composta domenica 11 dicembre 2011
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      Scritta da: Carol Raiola
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Bipolare

      Ditegli che non mentisse
      Ditegli che non giocasse,
      Ditegli che la Sincerità è una,
      Ditegli che la sua verità è una grande bugia,
      Ditegli che la sua coerenza è una contraddizione,
      Ditegli che le sue piante sono appassite
      perché le allagate di acqua non potabile.
      Ditegli che il tempo presente si chiama anche futuro
      è che il terreno è arido, dorme
      non germoglia girasoli perché ha voltato le spalle
      alla lucentezza e trasparenza della vita.
      Ditegli che non tutti i giochi durano per sempre
      la trottola cambia direzione anche girando
      su se stessa...
      Ditegli che i pianeti sono diversi
      ed il suo non è abitato da marziani
      e che l'apocalisse è sempre stata
      li ad aspettarlo...
      Ditegli che la Vita a colori alla luce del sole
      può avere tante sfumature
      e molti possono esser daltonici.
      Composta venerdì 16 dicembre 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Anime di diamante acerbe

        Bisogna sapere fingere per poter
        imparare ad essere felici...
        Nella mia adolescenza parole mozzate
        pesanti come il piombo.
        M'incammino alla ricerca d'umanità
        con la testa chinata, calpestata
        dai commenti delle gente
        sul mio corpo sporchi.
        Come può un padre offendere un figlio.
        I figli sono il frutto dell'egoismo
        di due persone che non pensano
        al futuro ma solo alla loro voglia d'amare.
        I figli sono le chiavi del tormento
        quelle che aprono i respiri
        affannosi del dolore...
        Ci raccoglieremo da terra perché
        si deve andare avanti e lo si fa
        per gli altri mai per noi stessi.
        Delle volte i figli non sono altro
        che il risultato acerbo di uno sbaglio
        costretto a trasformarsi in amore...
        Nato già tradito...
        Mi acclamavano mille poesie vendute
        all'odio per sentirsi un po' più amati.
        Questa casa puttana ha nascosto
        i colori della felicità a noi stessi...
        Donai il cuore ed ebbi in cambio
        un po di solitudine da accarezzare.
        Regalai il mio corpo ed ebbi in cambio
        un'anima che non sapeva cosa volevo io...
        Ebbi in cambio i soldi serviti a comprare
        una storia finita su un letto amaro.
        Stare nella merda e sentire
        l'odore di verità pugnalare il viso
        tenuto stretto fra le mani spoglie di fantasia.
        Il destino morsicato...
        Allontanare ancora una volta la provvidenza
        che ci tiene appesi come marionette
        sostenute da ipocriti fili argentati.
        Noi figli ci sentiamo soli
        tra una guerra e un insulto...
        La voce di una psicopatica forse potrà
        far crollare il muro d'egoismo che ci circonda.
        Siamo sempre più niente noi figli...
        Non abbiamo più viaggi da ricordare
        al mondo se no quell'ultimo
        bacio su quel fiume dimenticato da noi
        con quell'anima di diamante
        scomparsa lì accanto ai sogni.
        Composta mercoledì 14 dicembre 2011
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          Scritta da: Piero Valle
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Vendetta d'amore

          Vorrei riuscire a scalfire il tuo cuore.
          Riuscire a ferirlo con una scheggia d'amore.
          Per farti sentire nel petto un dolore,
          che stranamente non ti lascia soffrire.
          Ma che ti dona soltanto gioia e piacere.
          Vorrei riuscire a scalfire il tuo cuore.
          Riuscire a ferirlo con una scheggia d'amore.
          Per riuscire così a vendicare,
          quei battiti che nel mio petto sento mancare.
          A te che con uno sguardo me lo hai rubato
          e con un bacio eternamente a te legato.
          Grido...
          Ridammi il mio cuore...
          O tienimi per sempre,
          stretto al tuo amore.
          Composta giovedì 5 maggio 2011
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Portami...

            Portami un fiorellino
            che brilla d'amore nella mia opaca solitudine, e
            accende la passione che da tempo mi è abbandonata.
            Portami la luce dell'immenso azzurro fuggente
            dalla montagna la fragranza della verde natura e
            dal fondo del ruscello sassolini colorati.
            Portami quel gentil sentimento,
            che manca tanto dal mio cuore dolente,
            il dolce amore, poesia della vita,
            basta un soffio tenero pensiero,
            quanto un briciolo di pane al pettirosso d'inverno,
            un chicco di grano al scricciolo che vola basso,
            Un granello di felicità nel mio affanno cuore,
            piccola piccola,
            pura
            sincera.
            Composta martedì 6 dicembre 2011
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Incontro

              Ah, quando sei lontano e nessuno
              più nomina il tuo nome
              quando ovunque mi rechi sento
              cupo e gelido un vuoto
              comincio a credere che tu sia solo un sogno
              nato dalle brame della mia mente,
              e a questo sogno ho dato vita e nome
              e in ultimo il tuo aspetto
              ma quando poi ti vedo e posso
              sentire ancora le tue forti parole,
              e posarti ancora il capo sulla spalla
              ascoltare ancora il suono della tua voce
              allora so che il resto è solo notte,
              malvagi sogni che presto scorderò,
              so che tu mi porti nella luce
              e che in te dimorano la vita e il giorno.
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                Scritta da: Antonio Prencipe
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Un misero giorno di Marzo vissuto in cattività

                La mia vita è come il ridere di un bambino...
                Forte, fragile, vero ma doloroso
                per tutti quelli che lo ascoltano
                e che dentro muoiono confondendo
                la primavera per un misero giorno di Marzo.
                Così sbandato è il gergo dei pazzi
                che credere di salvarsi è già un miracolo.
                Conteranno le foglie
                i serpenti nascosti nelle rocce.
                Si eclisseranno le maschere di rame perdute
                nell'appannarsi lento di un cuore graffiato.
                E se i bambini piangono io perché vivo.
                E se le aquile ormai non volano più
                io perché perdo tempo raccogliendo
                le piume strappate a morsi dal gridar lento
                di un figlio di puttana come me.
                Alla fermata del tram la gente osserva
                le stagioni cambiare, le anime
                infrangersi e gli sguardi perdersi
                tra un sorriso e una parola
                nel fittizio stupro di un inizio.
                Il passato apre gli occhi anche ai ciechi
                che luce non toccano senza prima sfiorare
                il buio di un bacio lasciato
                incatenato nel disperato vento...
                Ringrazierò sempre quelli che si spogliano
                sui marciapiedi in periferia dell'inverno
                mettendo in mostra il corpo al dolore
                che lividi non lascia privando all'orgoglio
                la magia di un pianto spontaneo.
                Al ristorante del futuro si sbatte
                la testa contro le pareti di cemento,
                si pensa al presente vissuto in cattività
                e all'amore da mandare a fan culo.
                C'è chi nascerà sotto i borghi con
                la valigia in mano e con un padre
                che in fondo non ha mai concluso niente...
                S'imbarcherà lontano in cerca di isole
                perse nel mezzo della perversione lottando
                invano contro l'impotenza del mondo.
                Fumarsi l'ansia distesi su un prato
                di fiori invecchiati da estirpare,
                trovarsi soli a parlare con un cane randagio
                e chiedergli: "Perché l'amore sopravvive
                soltanto accanto al dolore?".
                Freddo e distaccato sono io
                come i passi astratti dell'Iddio.
                Composta venerdì 9 dicembre 2011
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                  Scritta da: Franco Mastroianni
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Una storia raccontata

                  Questo tempo che viviamo questo tempo a noi concesso
                  molte volte ho l'impressione che sia solo il bel riflesso
                  di una vita già vissuta di una storia raccontata
                  tra segreti sogni e giorni di ricerca... nel trovare la risposta più adeguata.

                  Questo tempo che ci rende tutti uguali senza far le distinzioni
                  spinge spesso il mio pensiero oltre i muri... di amuleti o religioni

                  questa pelle questo corpo che si lacera nel tempo
                  è soltanto un bel riflesso... il riflesso di un momento.
                  Composta martedì 20 dicembre 2011
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