Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Passione

Scorro tra le mani ancora
il desiderio che mi separa ora per ora
l'ansia di saperti lì e immaginarti sola
allevia la mia tristezza
come vorrei per una volta sola avvicinarmi a te
sogno che non mi lascia e vola...
Labbra che cercano e vogliono il dolce della tua bocca
Il respiro e l'anima che ne conviene
ma tutto e la distanza mi trattiene
e nel toccarti il contorno del tuo viso
sfioro quello che vorrei mio
la voglia di averti qui vicino cresce
e dovrei io...
lasciarti con un addio per non soffrire
e dire basta, non ti voglio sentire
ma nell'attesa di un tuo ripensamento
voglio restare, meglio morir d'amore in un momento
che non avere niente e non cercare
un giorno forse e non in sogno... sarai mia.
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    Scritta da: Dora
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Occhi di mare

    Il mare ha preso posto nei tuoi occhi lasciando del suo azzurro le tracce
    sorriso di un mattino d'estate
    dolce brezza che da brividi
    la tua voce
    un incanto che ferma il respiro
    sei tu
    nel pensiero che sussurra
    nel sogno che di notte mi cerca
    nel desiderio che si insinua
    nelle pieghe del cuore
    nelle vene dove scorri
    insieme al sangue
    melodia sei
    Dolce magia
    lenta agonia
    di amore che uccide
    di emozione che vive
    sei tu
    Ti vorrei di giorno, di notte
    impossibile rimani
    irraggiungibile come l'orizzonte.
    Composta lunedì 5 settembre 2011
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      Scritta da: Dario Pautasso
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Un uccello azzurro

      Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma con lui sono inflessibile,
      gli dico: rimani dentro, non voglio
      che nessuno ti
      veda.

      nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma io gli verso addosso whisky e aspiro
      il fumo delle sigarette
      e le puttane e i baristi
      e i commessi del droghiere
      non sanno che
      lì dentro
      c'è lui

      nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma io con lui sono inflessibile,
      gli dico:
      rimani giù, mi vuoi fare andar fuori
      di testa?
      vuoi mandare all'aria tutto il mio
      lavoro?
      vuoi far saltare le vendite dei miei libri in
      Europa?

      nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire
      solo di notte qualche volta
      quando dormono tutti.
      gli dico: lo so che ci sei,
      non essere
      triste

      poi lo rimetto a posto,
      ma lui lì dentro un pochino
      canta, mica l'ho fatto davvero
      morire,
      dormiamo insieme
      così col nostro
      patto segreto
      ed è così grazioso da
      far piangere
      un uomo, ma io non
      piango, e
      voi?
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        Scritta da: Dario Pautasso
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Stile

        Lo stile è una risposta a tutto.
        un nuovo modo di affrontare un giorno noioso o pericoloso
        fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile.
        fare una cosa pericolosa con stile è ciò che io chiamo arte.
        La corrida può essere arte
        Boxare può essere arte.
        Amare può essere arte.
        Aprire una scatola di sardine può essere arte.
        Non molti hanno stile.
        Non molti possono mantenere lo stile.
        Ho visto cani con più stile degli uomini,
        Sebbene non molti cani abbiano stile.
        I gatti ne hanno in abbondanza.

        Quando Hemingway si è fatto saltare le cervella con un fucile, quello era stile.
        Alcune persone ti insegnano lo stile.
        Giovanna d'Arco aveva stile.
        Giovanni il Battista.
        Gesù
        Socrate.
        Cesare.
        García Lorca.
        In prigione ho conosciuto uomini con stile.
        Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione.
        Lo stile è una differenza, un modo di fare, un modo di esser fatto.
        Sei aironi tranquilli in uno specchio d'acqua, o tu, mentre esci dal bagno nuda senza
        vedermi.
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Una volta ancora

          Passerò il resto della vita a pentirmi
          per averti detto basta...
          ma umiliarmi fino in fondo non è possibile e confondo
          sentimento e ragione
          prima di essere tra le tue braccia
          per poi sentirmi in prigione
          schiava di te che chiami
          ed io che aspetto le tue mani
          ancora non sono sicura e come mi ami...
          una volta ancora sentirò: rimani... poi ti lascerò
          sarà come morire un po'.
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            Scritta da: Dario Pautasso
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La morte si fuma i miei sigari

            Sai com'è: sono qui ubriaco ancora
            una volta
            e ascolto Chajkovskij
            alla radio.
            Gesù, lo sentivo quarantasette anni
            fa
            quando ero uno scrittore morto di fame
            ed eccolo qui
            di nuovo
            ora io sono uno scrittore con un po'
            di successo
            e la morte va
            su e giù
            per questa stanza
            e si fuma i miei sigari
            beve qualche sorso del mio
            vino
            mentre il vecchio Pietro continua a darci dentro
            con la sua "Patetica",
            ho fatto un bel pezzo di strada
            e se ho avuto fortuna è
            perché ho tirato bene
            i dadi:
            ho fatto la fame per l'arte, ho fatto la fame per
            riuscire a guadagnare cinque dannati minuti, cinque ore,
            cinque giorni,
            volevo soltanto buttare giù qualche
            frase,
            il successo, il denaro non importavano:
            io volevo scrivere
            e loro volevano che stessi alla pressa meccanica,
            in fabbrica alla catena di montaggio
            volevano che facessi il fattorino in un
            grande magazzino.

            Bè, dice la morte, passandomi accanto,
            ti prenderò comunque,
            non importa quello che sei stato:
            scrittore, tassista, pappone, macellaio,
            paracadutista acrobatico, io ti
            prenderò...
            okay, baby, le dico io.
            Adesso ci beviamo qualcosa insieme
            mentre l'una di notte diventano
            le due
            e lei solo sa
            quando verrà il
            momento, ma oggi sono
            riuscito a fregarla: mi sono preso
            altri cinque dannati minuti
            e molto di
            più.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ascoltami

              Per una volta stai a sentire
              ascoltami e non intervenire come tu sai fare
              avrò anch'io qualcosa da dire
              per te meglio non parlare
              potrei ferire...
              Non sono un gioco e non ho una carica infinita
              ho un'anima e una vita
              con te per sempre stabilita
              I giorni scanditi dalle tua voglia
              come il vento le tue parole
              ed io la tua foglia...
              Un giorno forse stanca mi staccherò dal ramo
              che mi tiene
              farò a meno della tua linfa
              ma sicuramente cadrò ai tuoi piedi e aspetterò
              di trasformarmi in humus per ritornare a te....
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                Scritta da: Antonio Prencipe
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il buio quaggiù

                Ma non vedi il buio che c'è
                quaggiù?
                Un bambino moriva sotto una palma
                di fame...
                Tu prometti di salvarli l'anima
                ma intanto un altro bimbo,
                una mamma stanno morendo
                tra i raggi mortali del sole,
                il sangue tra le braccia,
                la guerra è vicina,
                il silenzio logora la palude
                e le anime in paradiso
                deridono il destino,
                deridono te,
                perché il corpo non è
                solo un'arma da fottere
                ma è uno scrigno bombardato,
                ridicolizzato dal torpore
                burrascoso del vento
                è così vissuto nel pianto
                per poi morire riposando
                ormai troppo invecchiato
                anche se giovane d'età.
                Ed io sono qui in ginocchio
                chiedendomi perché non regali
                ai loro occhi un sorriso
                sui cui poter morire prima di soffrire.
                Sembra mare non lo è
                sono tutte lacrime inchiodate
                nel fondo da un sano e forse
                dolore che ricerca, prega te.
                E ci si sente soli,
                confusi come la prima volta
                che si conosce il presente.
                Tutti dicono che tu sei l'amore
                ma io l'amore l'ho conosciuto
                anche senza te nel cuore.
                Ora lì...
                Nei pisciatoi il tuo ricordo
                si riversa,
                a mani giunte col cuore
                sconfitto, impiccato ai lampioni
                semi spenti, nei cimiteri deserti.
                Ti prego
                salva le anime che credono in te.
                Quelli come me si salvano da soli
                e si distruggono nei passi
                astratti e struggenti
                degli angeli prepotenti.
                Composta sabato 15 ottobre 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Io canto solo

                  Ho chiuso la porta,
                  doppia serratura
                  ed ho gettato la chiave
                  nella spazzatura.
                  Addio dolce amore mio...
                  Aprimi il temporale e lasciami cadere
                  finché da solo non mi schianti al suolo,
                  perché da oggi sono solo.
                  Muoio, mi salvo e sbaglio da solo
                  senza te, senza nessuno che
                  mi confonda la via e comunque vada
                  Cristo da qui è già passato
                  mentre Dio cadeva tra le mura
                  ammuffite di questo finto Purgatorio,
                  i loro occhi s'incrociarono
                  ma Cristo preferì portare la croce
                  che vivere in paradiso.
                  In questo canto misterioso tu non ci sei.
                  Strappo tutte le poesie
                  che parlano di te...
                  E ricorda sempre Amore mio
                  che sto benissimo solo
                  scomunicato, cacciato via dalla Vita.
                  Lo scantinato vuoto,
                  non ci sono più i tuoi cartoni pieni di bugie.
                  Ho tolto il tuo nome
                  dalle mie labbra e ci ho messo il mio.
                  Saluti e baci un corno
                  maledetto giorno immerso
                  nell'inchiostro.
                  Se guardi e non osservi dentro
                  un'anima pazza di dolore
                  non potrai mai capire
                  il significato dei suoi sorrisi.
                  Ho trovato le pagine della mia poesia
                  in mezzo ad una via piena di puttane,
                  simili a noi perché anche loro
                  vendono il loro orgoglio
                  e la loro dignità l'unica differenza
                  è che loro lo fanno per soldi
                  noi per amore.
                  Ma quanto pesa questa verità
                  nascosta nella vernice oggi
                  che l'inferno è ad un passo da casa mia.
                  Composta giovedì 6 ottobre 2011
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