Poesie generazionali


Scritta da: Gigliola Perin
in Poesie (Poesie generazionali)
Raccontami di te
mentre l'inverno della vita ricopre il tuo corpo.
Raccontami di quei sogni e di quelle passioni
che accompagnarono l'estate dei tuoi anni migliori.
Raccontami dell'amore
che unì un uomo e una donna
che seppero amarsi con follia
tra le parole della gente.
Del profumo della sua pelle
così vivo dentro l'anima tua.
Lasciami entrare nella tua mente,
per capire dove i tuoi occhi
hanno rubato quella luce
che sa accenderti lo sguardo mentre parli di lei.
Composta domenica 18 settembre 2011
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    Scritta da: n1x0l4
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Terra dei Fuochi

    C'era una volta Aniello
    nato ad Agosto
    nel giorno più bello.
    La mamma sul posto
    gioiva estasiata
    Aniello era nato
    che bella giornata!

    Rideva contento
    dal cielo il Papà
    il tumore avrà vinto
    ma Aniello sta là!

    La mamma esitante
    pensava al futuro
    la Pet è angosciante
    carcinoma sicuro.

    Aniello andrà avanti
    senza mamma e papà
    con giorni pesanti
    e mille avversità.

    Non fuma e non beve
    ma studia e lavora
    lui è come si deve,
    anche senza dimora.

    Un giorno d'estate
    come quando era nato
    le spalle accaldate
    il cuore affannato.

    Un giorno d'agosto
    inizia la chemio
    Aniello è già morto
    e questo è il suo premio.
    Composta martedì 10 marzo 2015
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      Scritta da: Gigliola Perin
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Il mio amore mi fa sognare, ridere, piangere.
      È come un arcobaleno che sorride ai miei occhi
      mai stanchi del suo viso così splendente
      come un aurora al mattino.
      È come un battito del cuore all'infinito che fa eco.
      Il mio amore per lui è racchiuso in uno scrigno...
      troppo prezioso per mostrarlo al mondo,
      lo porto nel cuore per paura che scompaia.
      Il mio amore per lui è così vero che fa male non poterlo toccare.
      Composta mercoledì 15 agosto 2012
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        Scritta da: Francesca Alleva
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Ho il cuore chiuso.
        Non cedo a nulla che non sia una caduta rovinosa su un sentimento.
        Un istante. Un fremito. Un orgasmo.
        Una canzone.
        Un proibito.
        Un ballo.
        Un urlo.
        Uno sguardo.
        Un pomeriggio al freddo.
        Non cedo, rovino a terra, mi sbuccio il cuore per provare qualcosa.
        Passo il resto del tempo a godermi le pulsazioni attraverso la ferita.
        Da sola.
        In attesa della cicatrice, per riaprirla.
        In un altro istante.
        Per un altro fremito.
        Un altro ballo.
        Un altro pomeriggio.
        Per un altro orgasmo.

        Un'altra canzone.
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