Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Lettera ad un figlio

"Forse è così".
Ne ho preso atto
anche se,
in questo nostro caso,
l'ho fatto senza poi e ancora poi capirci niente.
"È una lontananza come tante,
lunga di tempo ancora più che di distanze".
Forse questo mi sono detto.
"Succede nella vita, passerà".
Ma chissà perché
la vita sembra troppo corta a chi sta bene
e non finisce mai per chi si sputa il sangue.
Io
che la vita passa
forse non l'ho troppo presente,
ma che il dolore resta,
questo sì,
lo sento eccome.
E mi brucia forte,
come la storia della nostra storia.
Non è tanto il distacco.
Basta che non ci pensi,
so che succede a tanti.
A padri e figli,
come nel nostro caso,
a mogli e mariti
ed agli amanti.
Quello che mi brucia forte,
ti dicevo,
è pensare di averne preso atto.
Credere, illudersi, sperare,
e spesso vergognarsi di essere diventato distante,
freddo.
Ma tutto all'apparenza,
perché quello che ho dentro veramente
lo so cos'è e dov'è
ma non voglio sapere.
Composta sabato 11 aprile 2015
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    Scritta da: ilexx9354
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Sei arrivato d'improvviso,
    mi hai detto sei un incanto
    non ti ho creduto subito
    ma poi mi hai convinto.
    Ogni complimento tuo
    apriva le serrature del mio cuore
    ogni tua parola apriva un mio sorriso
    ogni tuo sguardo chiudeva i miei occhi
    ogni tuo bacio
    arrossiva le mie guance
    ogni tua buonanotte
    rendeva la mia notte migliore
    ogni tua immagine faceva il mio sonno più inquieto.
    Torna ad esserci ogni giorno,
    altrimenti sarà sempre inverno.
    Composta domenica 12 aprile 2015
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Il lucignolo

      Esausta, corro incontro alla sera,
      anche la nube nera soccombe;
      al rientro mi sento anima nel grembo materno.

      Non apro bocca, ho voglia del mio silenzio,
      un fruscio s'apre nel veloce spoglio;
      cedo all'acqua e già si debella la stanchezza.

      Nella stanza la debole luce della luna,
      l'osservo pare vetro smerigliato;
      lascio aperta la finestra e accendo una candela,
      comincio a mirar la fiamma in estasi di fuoco.

      Man mano, il lucignolo s'allunga,
      pare animato da un voler supremo;
      galleggia nel suo limpido calor disciolto
      abbandonando la vita di nero filo ritorto.
      Composta nel aprile 2010
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Aprile

        In perlustrazione mi conduco,
        nel lucente piumaggio colorato,
        s'incentra nel fiore la castità dell'ape;
        la nuvola bassa si concentra, e, s'avventa la pioggia d'improvviso.

        Brancola l'uccello, prima di trovar riparo,
        s'adopera invano il raggio del sole,
        s'inchina annodandosi il salice,
        la calligrafia di un lampo,
        semidistrutto il campo.

        Sto guardando un posto spettrale,
        una comunicazione dentro un corridoio,
        schivo pozzanghere e, s'apre un cancello primordiale.

        Spruzza anche l'anima, tanto aprile impazza,
        normale è l'annusare l'aria,
        impossibile non sentirne il gusto,
        mentre la terra dura si scoagula.
        Composta nel aprile 2010
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          in Poesie (Poesie generazionali)
          Meno facile di quanto previsto
          dissimulare agnizioni reciproche,
          od un'inappartenenza comune;
          lasciare che la crepa – iato o cuneo –
          s'insinui, invigilate scaturigini
          qui presso noi immorare, grevi alibi.
          O immaginarti in questo vento, il tuo
          paese – case rosse sotto un cielo
          grigio – ed il mare, all'orizzonte termine;
          e tangenze e infiniti voli tessere
          l'ordito a consumate traiettorie,
          sghembe rette per asseverative
          coordinate – una stilla d'angoscia –
          tuoi pensieri transeunti. E scoprirsi
          distanti. Separati. Una passione
          ci avvince; uguali espressioni latenti
          (non era forse nella tua venuta
          la mia salvezza?) lontani ribattono
          strabi cigli. Ragnatela magnetica
          i tuoi capelli: spengeva l'afrore
          delle fole, che fra nebbia affoltantesi
          e davanzale gli ambrati tramonti
          schiarivano di settembre. Malcauto
          autunno e il cedro decombente
          nella sua solitudine ricurvo:
          sigillarne il trapasso leonina
          una rima: "ridacci, brezza, eterni
          quegli istanti...." Ridursi ad astante, unico,
          come allora, ora, il vuoto.
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            Scritta da: Forloc
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Se fosse Pasqua

            Gongola la gondola
            Pasqua sta arrivando
            Le rondini cantano
            Di ramo in ramo
            Un riccio corre tra i campi
            Strada vuota
            Nulla d'avanti
            Eccetto un cartello
            A promettere tante sorprese
            Dolcezze e beltà
            A quanti aspettano
            I piedi per camminare
            Tanta strada ancora c'è da fare
            Prima di arrivare dove non si arriva
            Mai.
            Composta venerdì 3 aprile 2015
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              Scritta da: Elona
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Nel mondo dell'amore

              Il significato della vita è amarsi all'infinito
              vedersi nello specchio ogni mattina
              è ammirare il tuo volto con attenzione
              senza giudizi e pensieri negativi
              ma accettarsi cosi naturalmente
              come Dio ti ha fatto e creato,
              amarti cosi come sei, è stupendo
              entri in un mondo pieno di gioia
              e speranza, inizi a valutarti
              e dici io valgo e posso fare tanto
              sia per me e anche per gli altri, amarsi
              è il senso della vita, è l'arcobaleno
              colorato che ti dipinge i giorni grigi
              e senza senso, è la luna piena in cui
              tu esprimi un desiderio e con
              la sicurezza rimani che ti si realizzerà
              è l'attimo che tu cogli in pace
              per trovarti davanti a un mondo
              pieno di speranza, amarsi è l'amore che ti allunga
              la vita e ti fa vivere con serenità ogni istante
              e desideri che sia cosi all'infinito, credici tu puoi
              basta guardarsi ogni mattina nello specchio
              e sorridere al tuo volto e sentirti amata,
              circondata dal mondo dell'amore.
              Composta domenica 7 aprile 2019
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                Scritta da: Sabrina
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Inevitabilmente

                La vita scivola via,
                come fa l'acqua che scorre,
                inafferrabile e irrefrenabile.
                I giorni e le notti
                si rincorrono,
                in una inevitabile
                alternanza di luci e di ombre.
                E la vita prosegue,
                oltre le sofferenze,
                nonostante le amarezze
                e le umane debolezze.
                Come fanno i cuori,
                continuando a battere
                anche quando le lacrime
                scavano solchi profondi
                sul viso della gente.
                E i miei occhi si aprono
                nel sorgere del sole,
                mentre il vento di primavera
                si porta via l'inverno
                e le cose morte,
                sgombrando i sentieri
                dai rami secchi
                e introducendo il nuovo
                che velocemente avanza.
                Ed ecco che,
                aldilà delle ombre,
                nei boccioli
                e nei verdi germogli
                scorgo ciò che sempre
                ho desiderato:
                una nuova vita!
                Composta giovedì 2 aprile 2015
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                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Arcipelago di limpide acque
                  è la tua anima che io bramo
                  pura come candida neve
                  è la tua pelle.
                  Le mie mani sui tuoi seni
                  come a raggiungere e a discendere
                  una vetta innevata.
                  E la tua schiena che io osservo
                  è il mio prediletto abisso!
                  Nella tua bocca
                  le mie labbra
                  si nutrono del tuo amore
                  e nelle tue brune trecce
                  io smarrisco il mio viso inebriato
                  dai tuoi profumi
                  mi confondo
                  in una primavera
                  fatta di carne.
                  Ogni tuo poro
                  è un petalo di rose profumate
                  e nei tuoi occhi mi perdo
                  come in mezzo ad un oceano
                  mosso da alte onde
                  galleggio sul tuo corpo!
                  E nel bel mezzo dell'infinito
                  che guardo estasiato
                  voglia la mia anima
                  naufragare nella tua
                  senza mai ritornare!
                  Composta mercoledì 1 aprile 2015
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