Poesie generazionali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie generazionali)

Darti un volto

Vorrei darti un volto,
quasi a dipingerlo,
ma non sono una pittrice,
vorrei poterti dire cose mai dette,
ma non sono una poetessa,
vorrei poter,
ma non riesco
le parole muoiono sulle labbra,
e prendono vita al sol pensier di te
nell'anima mia,
tu che sei,
per me l'amore.
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    Scritta da: Gigliola Perin
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Lenta la notte è scesa,
    ho chiuso gli occhi per non pensare,
    la mente è zittita,
    il cuore s'è fermato.
    Ho preferito una notte senza sogni
    al risveglio delle emozioni.
    Ora il giorno inizia
    e come un uragano
    il tuo pensiero
    invade il mio corpo.
    L'amore che nutro per te
    ha gridato il tuo nome
    ed ogni lembo di pelle
    ti ha portato a vivere in me.
    Composta venerdì 4 gennaio 2013
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      Scritta da: Gigliola Perin
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Cuori di donne,
      coronati da fiori e spine,
      sognano ascoltando canzoni d'amore,
      mentre accarezzano ancora
      libri di fiabe
      tra le dita sognatrici.
      I veri racconti si leggono nei loro occhi,
      sono gocce di memoria in una notte di stelle cadenti,
      nascondono dentro loro
      dolori inflitti da lame taglienti,
      affilate con menzogne di chi non ascolta,
      dadi lanciati nel gioco della vita,
      cuori che nascondono in fondo ai silenzi le loro illusioni.
      Composta venerdì 6 marzo 2015
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Mamma... declinazione di donna

        Occhi di mamma,
        occhi trasparenti
        come acqua di sorgente
        e assetati di luce
        nell'affrontar
        le tenebrose paure.
        Eppur disarmanti
        per come assicuran
        quotidiana presenza:
        inconsapevoli e intrepidi
        fari dell'esistenza.
        E quando il figlio
        che han cresciuto,
        ritorna all'orticello
        allor li onoran
        e nel modo più bello,
        giacché alberga
        in quel cuor, ancora,
        la gioia di un monello.
        Composta domenica 8 marzo 2015
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          Scritta da: Forloc
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Il rigattiere dei pensieri

          Raccolgo pensieri usati
          copiati e riposti nei cassetti
          della vita.
          Dimmi, che cerchi?
          Qualcosa di buono ho
          in serbo anche per te.
          Dentro un docx trovi
          la storia d'amor
          di un storione finito
          inscatolato dall'emozione.
          Ora ti parla da dentro
          alla tua panza
          e narra del mar agitato
          degli alisei e parole al vento.
          Tornano a cinguettare
          agli orecchi miei.
          Composta sabato 7 marzo 2015
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            Scritta da: Walter Girardi
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Da lontano ti osservo

            Al primo sguardo.
            Dal primo istante in cui le nostre vite si sono incrociate, ho capito che un solo minuto, non sarei più riuscito a vivere senza averti accanto.
            Nuove parole andrebbero inventate per descrivere ciò che provo quando Ti guardo.
            Da lontano ti osservo,
            i tuoi occhi parlano al cuore, narratori di un'anima pura.
            Incantevole viso, splendida cornice di un raggiante sorriso.
            Rapito, seguo l'ipnotica danza delle tue labbra.
            Da lontano ti osservo, mentre intenta a parlare, non ti accorgi che ti sto guardando.
            Da lontano ti osservo, mentre intenta a parlare non ti accorgi, di essere tutto il mio mondo.
            Composta sabato 7 marzo 2015
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              La lotta

              Non è tempo di quiete, fuor dalla finestra;
              le nubi si rompono ed è tempesta
              i piagnistei del vento calcano la terra,
              che, pur tenace teme la rovina.
              Difatti si staccano tegole dai tetti,
              la natura da una forza è scossa,
              che furibonda, spacca, toglie e solleva,
              porta lontano, e cadono ai suoi piedi,
              i resti di una guerra.

              Non è tempo di quiete, nessuno è sordo;
              si ascoltano le repliche del vento,
              quel suo impetuoso malcontento,
              che bastona le porte e, nei cortili,
              la refurtiva porta,
              facendola spostar di volta in volta.
              Sopra il sofà, il cane sbotta d'un soffocato abbaiar,
              vorrebbe dar conforto alla sua cocca,
              però sta anche lui ad ascoltar,
              il tempo in lotta.
              Composta giovedì 5 marzo 2015
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