Scritta da: Sara Zanon
in Poesie (Poesie personali)
Il soffitto che non cede
Vedo quello che non vedono tutti
un privilegio dallo sguardo animale
a volte un tarlo mi rende felice
talvolta spalanco la porta alla tristezza
non è esatto come un calcolo numerico
ma mi spinge ad ascoltare i sensi
con gli anni la capacità di "salvare con nome"
questa fragilità, mi è maturata dentro.
Non potendo avere sempre ciò che chiedevo al mondo, ho cambiato:
scollando la mente dal corpo.
Ci è proprio ciò che con le nostre mani restituiamo alla luce, magari in corrispondenza ad un'ombra.
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