Poesie personali


Scritta da: Sara Zanon
in Poesie (Poesie personali)

Il soffitto che non cede

Vedo quello che non vedono tutti
un privilegio dallo sguardo animale
a volte un tarlo mi rende felice
talvolta spalanco la porta alla tristezza
non è esatto come un calcolo numerico
ma mi spinge ad ascoltare i sensi
con gli anni la capacità di "salvare con nome"
questa fragilità, mi è maturata dentro.
Non potendo avere sempre ciò che chiedevo al mondo, ho cambiato:
scollando la mente dal corpo.
Ci è proprio ciò che con le nostre mani restituiamo alla luce, magari in corrispondenza ad un'ombra.
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    Scritta da: Sara Zanon
    in Poesie (Poesie personali)

    Edera nell’inconscio

    Verrà un giorno in cui il
    dolore del mondo guarirà,
    da queste ferite rimarginate
    dipenderà il corso delle stelle.
    Ruberemo immagini al cielo,
    mentre la gravità preme.
    Segni nella resistenza dell'aria.
    Tutto è negato ad uno sguardo superficiale.
    Le nuove generazioni chiederanno il perché
    di tanto declino, di tanta edera nell'inconscio.
    Non sapremo, forse, dar loro risposte
    come nel finale di una serie televisiva.
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      Scritta da: var
      in Poesie (Poesie personali)

      Manifesto del nel frattempo

      Dall'armonia nella vita,
      all'armonia dell'arte
      per l'armonia nella vita...
      educarcisi.
      Educarcisi il pensiero.
      Educarcisi la scrittura.
      Attraversare la notte e giungere al mattino
      più lucidi con i tesori della notte.
      Dallo sbaglio da cui nasco sempre
      da quel buco che adesso mi permette di respirare
      io sono ancora qui
      a parlare
      come volete voi
      e
      come fa bene a me.
      Spiga serena dal vento violata
      spiga serena dal vento ospitata
      ad ondeggiare come m'insegna lui
      a morbidare come m'invoglia l'aria.
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        Scritta da: var
        in Poesie (Poesie personali)

        La tartaruga

        Sono nata con una corazza
        sono nata lenta
        ma dicono sia pigra.
        Mi spaccò i guscio
        un'onda vibratica
        scalfì il mio carapace
        seguì la luna
        fuggì da quelle onde
        e lenta lenta
        trainai il mio corpo
        legato
        un fascio oscuro
        alle mie membra.
        Ma vivrò a lungo
        vivrò oltre cent'anni
        ho riparato il mio guscio
        con la creta.
        Mai mi vedrete
        nuda e agonizzante
        con terra e acqua
        ricostruirò la mia dimora.
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          Scritta da: Maria Romano
          in Poesie (Poesie personali)

          Maschere bianche

          Torniamo ad amarci in un modo diverso
          senza baci, senza abbracci, senza sorrisi
          un amore limitato
          un amore diverso
          un amore mascherato
          che ha paura di fidarsi del solo sguardo
          ma, tentato nel concedersi, finisce per abbandonarsi...
          mostrando la più intima fragilità
          di un emozione rubata.
          Composta venerdì 10 aprile 2020
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            Scritta da: Isasunshine89
            in Poesie (Poesie personali)

            Un pomeriggio di primavera

            In un pomeriggio di primavera tutto si risveglia.

            Ispira libertà.

            Sentire il calore del sole sulla pelle è come poter scegliere cosa fare o dove andare.

            In questo periodo però siamo solo osservatori.

            Ma la primavera arriva sempre,
            nonostante il freddo inverno e il gelo,
            e anche la nostra libertà tornerà.

            E quando usciremo saremo ancora più vogliosi di vivere.

            Apprezzeremo meglio ciò che abbiamo e non scorderemo mai che la libertà è da sempre un dono stupendo. Rinasceremo. Più forti.
            Composta sabato 11 aprile 2020
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              Scritta da: Fernando Sparnacci
              in Poesie (Poesie personali)

              Positiva azione

              Anche se redivivo, positivo.
              Anche se rinchiuso, non per molto,
              vincente, contro un male d'epoca
              che presto verrà distolto, annientato,
              non dalla memoria, ma speriamo da questo mondo.
              Si può risalire la china, risalire questa malefica ondata.
              La partita non è conclusa, non è finita.
              Ci sarà un secondo tempo, per rifiorire
              con nuova vita.
              Possiamo risorgere, anche oggi,
              patendo, leggendo, resistendo,
              sperando e
              così vincendo,
              come dopo quindici round contro un pugile,
              che sì, invincibile, stendo.
              Composta sabato 11 aprile 2020
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                Scritta da: A. Ciavolino
                in Poesie (Poesie personali)

                Sillabe oneste

                Negli alberi in fiore, un sorriso
                e la certezza confortante
                dell'equinozio, in questi giorni
                di morti a mille e isolamento.

                Raccontate, sillabe oneste,
                del mare che rasenta spiagge
                vuote, senza impronte di passi
                al bagnasciuga. Raccontate

                delle città meste e deserte,
                dell'angoscia che ci attanaglia,
                però non tralasciate note
                liete alla Terra che guarisce.

                La malattia finisce, infine
                ma se tornasse come prima
                il mondo, diverrebbe vano
                il nostro sacrificio amaro.
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