Poesie personali


Scritta da: Gennaro Di Domenico
in Poesie (Poesie personali)
17-24Ottobre2004
Sogno D'un angelo sofferente

Amore mio perduto,
tra vaghi sentieri irti d'insicurezze
di una vita strana ed amori difficili
finalmente ti avevo trovata!

Amore mio perduto,
non ho saputo tenerti con me
perché troppo giovane per pensare all'amore come un sogno.

Amore mio perduto
in una corsa immortale e
di mani insanguinate
ti cerco pura come sei,

perché non hai mai saputo
che per le tue fobie del mondo
dietro una finestra, inattesa
ti aspettava una tempesta.

Ed un angelo fiero
anche dei tuoi sbagli
ma anche con offese
voleva che tu fossi perfetta.

e non curava voci popolane,
consigli di amici, che
sapevano che per te avrebbe sofferto,
perché per amore si soffre,

ma deciso, come in una guerra
contro il nemico cercò di conquistarti
ma quel cuore era troppo freddo per lui, che silenziosamente ne soffriva in solitudine,

perché credeva in dì diversi
ma cogitava illusioni e s'illudeva
che tu saresti tornata
come una rondine in primavera

e per restare nel calore del suo cuore
e per riscaldarti nei freddi inverni
e mattine nevose, e per farti ombra
nei pomeriggi estivi.

Ma solo vago, aspettandoti
e in porte che non si apriranno forse mai
ripongo vana la mia speranza
che musicalmente mi da vita.

E tu che preferisci divergenze e
continui a struggere la sua esistenza
con delicato e vellutato amore
rallegrami l'anima anche per un secondo

che duri per eterno e
e che dopo la morte viva in noi con
disprezzo perché a noi inferiore,
ma nel sogno di una vita.

Concedimi almeno un bacio,
che duri una vita e che si sciolga
come neve al sole,
perché desiderio vano in me.

Amore mio perduto, dammi un'ultima gioia perché il mio cuore,
mi ha detto di aver scoperto tardi
cosa tu fossi per me,

e concedimi di dirti prima "T'amo"
come tante volte che ho provato a dirti
e tu mi allontanavi dalla mia sponda
prima che finisse il mio sogno.

Amore mio perduto, che forse mai più
tra silenzi dolorosi
rivolgerti la parola non potrò.
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    Scritta da: Gennaro Di Domenico
    in Poesie (Poesie personali)
    Taci, tra il canto d'usignolo
    la piogga cade lentamente
    in porti dove il mare è calmo e luoghi in cui baci menzognieri si diedero vita.

    Ripensa, una vita inesistente
    di un uomo fuggente a se stesso, un sogno di notti stellate, nel chiarore estivo

    Sappi, che al morir d'immaturità c'è chi t'ha guardato dietro porte invisibili

    e che ora in amori di carni intatte, tra il fragrore di gesta, sferrate da chi credeva diversa.
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      Scritta da: Vincenzo Montanaro
      in Poesie (Poesie personali)

      A mia moglie

      Porto la mia vista
      in un punto d'infinito,
      immagino il tuo occhio,
      il naso, il mento
      e poi di nuovo il vento,
      un fiume, un monte,
      appoggio il tuo profilo
      sulla linea d'orizzonte,
      guardo intorno,
      ascolto il cuore
      ciò che sente,
      manipolo natura
      con le mani della mente,
      spingo il sole oltre.
      Tutto si scolora
      e poi ancora sorge luna,
      illumina il tuo viso
      e lì che la natura
      ha dipinto il suo sorriso
      per non farlo più scappare
      lo rinchiudo nel mio occhio,
      cancello tutto il resto
      resti solo viso in occhio,
      mi appare luminoso, acceso, terso:
      il riflesso di una perla
      in conchiglia d'universo.
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        Scritta da: Gennaro Di Domenico
        in Poesie (Poesie personali)
        Cuore ne andrebbe a pezzi

        Vorrei essere una stella,
        così mi guarderesti nei cieli chiari.

        Vorrei essere un pianeta,
        per affascinarti di ciò che non puoi sapere.

        Vorrei essere un asteroide, per poterti colpire quando ne avrei voglia

        ma poi soffrendone, perché il mio cuore ne andrebbe a pezzi.

        Vorrei essere l'universo,
        perché anche se non mi ami,
        sono immerso nella mia solitudine.
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          Scritta da: Gennaro Di Domenico
          in Poesie (Poesie personali)

          Morte della speranza

          In grigia aurea di
          solitudine
          aspramente verserò lacrime intatte,
          che cadranno su pensieri avviliti,
          di ciò che era la speme, un dì.

          E forse quando ti vedrò felice
          di un desìo che credevi vano,
          potrò allora capire che con me fosti triste.

          E solo allora capirò che per te è molto importante,
          e ciò ch'un dì fu presente
          oggi e solo un lieto ricordo.
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