Un odio strisciante si insinua e mi prende. Mi avvolgono le spire funeste di un pensiero cattivo. Mi trovo a vagare fra meandri di mente, sconosciuti e osceni; pieni di sangue, furia, rabbia, morte... Strana sensazione, non si ribella la mente involta al suo interno nel contemplare immagini di distruzione... Anzi, essa esulta e si erge più alta, più forte... Quest'odio la nutre! Mi domando dove mi stia portando lo strisciare maligno di questo sentimento... E scopro ad un tratto che i miei denti digrignano di schiumosa furia... Inizio a sentire che sale; mi sale dentro l'odio viscereo e inconfessabile; per tutti; per tutto. Non posso più fermarlo; ha allagato tutto il mio essere.
Guardo il tuo volto bambino rapito da un sonno soave che ti conduce fra le stelle in volo, nel sogno, nella fantasia, a volare. Vedo il tuo dolce corpo disteso, abbandonato tranquillo al riposo e amo la tua anima, il tuo esistere, il mondo che mi hai donato. Batte il tuo cuore leggero e piano, perché niente lo turba e mi senti nel sonno che appoggio lieve un bacio sul tuo bellissimo viso. Senti l'amore di tua madre che ti dà forza, sicurezza, coraggio. Ma i tuoi fratelli, figlio mio adorato, i tuoi fratelli che ancora vivono nella Terra dove anche tu sei nato... Loro, amore mio, non possono dormire... La fame li tiene svegli. La solitudine li riempie di terrore. Una madre non sanno che esiste... Amore mio adorato!, ti ho strappato dalle fauci orrende di un Destino Maligno, ma quanti fratelli hai che sono divorati da esso! Troppi, troppi, troppi! Il mio pianto è per loro; eterno; insanabile; infinito. Ma tu sei nel tuo letto, con la tua mamma che carezza i tuoi riccioli neri come l'ebano... E tu sospiri di piacere tranquillo, sognando la mia mano sul tuo cuore... Anima mia.
Ho lottato con te. Ho perso. Mi hai vinta e distrutta. La mia vita ormai ti appartiene. Hai fatto di me la tua schiava. Un giorno avrei potuto vincerti, quando ancora il mio spirito dimorava fra i boschi in mezzo alla magia... Ma adesso! Adesso hai vinto tu!, perché sei più forte di me. Mi hai strappato tutta la mia innocente vanità. Hai fatto sanguinare la mia anima succhiandone i brandelli, fino a quando non li hai ridotti in cenere... Sei tu che hai distrutto il mio spirito e hai spogliato tutti i miei giorni della magia che così mi nutriva... Hai vinto. Ho perso. Sono tua schiava, Vita!
Paura. Qui. Ora. Sola con il mio corpo, alieno, strano, sconosciuto, traditore... Arriva... No, non ancora. Le mie mani. Non le riconosco. Dentro di me cosa avviene? Non lo so. Forse sto già morendo... Eccola!... No, è il vento... Adesso il mio cuore che batte... Ma decide esso stesso quando... Il mio corpo che vive. Non è mio. Non mi rispetta. Mi ha tradito... Ecco! Adesso è arrivata! È proprio Lei... Non bussa neppure alla porta... Entra, e in fretta mi prende per portarmi via... Per sempre...
È molto meno doloroso morire, qui e ora. L'amore svanisce. Il dolore scolora. Il patire si scioglie come un nembo nel sole... È molto meno doloroso morire, senza rimpianti futuri, senza vedere chi c'è e rimane... Le mani non tremano più nel toccare il figlio amato che forse si sta per lasciare. Il cuore non sanguina più nel pensare alla solitudine del coniuge abbandonato... Morire è Finire. Non Esistere più. Sparisce tutto. È molto più facile morire che continuare a vivere!
Mai si dorme. Mai si respira. Mai si sogna. Ogni singolo atomo del nostro essere è fagocitato dal Nulla. Io ti cerco nel buio, ormai troppo denso per darsi la mano... Mai si vive! Su questa terra aliena e strana che pure ci accoglie per il transito di un passaggio... Mai si ascolta la eco lontana della vita che lenta fluisce come un placido fiume tranquillo... Vediamo soltanto la corsa, e corriamo, corriamo, corriamo. Incontro alla nostra fine. Mai si ama chi si dice di amare, perché ormai l'Amore è solo una parola vuota; un grembiale insudiciato da tanti aggettivi... Mai si spera di trovare l'amore, perché non sappiamo nemmeno di non possederlo... eppure! Eros, fanciullo magnifico, con il tuo arco dorato, nessuno più ti ha veramente conosciuto, sei rimasto lassù sull'Olimpo, a sedere accanto a Zeus... ma lui è già innamorato. Mai vorremmo morire alla fine, eppure non abbiamo nemmeno Mai vissuto!
La tua piccola bocca. Un bacio sussurrato sulla mia pelle. Le tue piccole e tenere labbra si aprono nella parola magica: "mamma!" Tutto si trasforma. Un caleidoscopio d'amore gira nel mio animo e mi riscalda il cuore e bagna di lacrime i miei pensieri di madre... Sgorga da dentro, il tuo enorme sentimento per me, cucciolo, tesoro, ...sogno.... "isola che non c'è". "Mamma" È solo un sussurro, la tua piccola voce, eppure erompe, straripa, travolge, tutti gli argini della mia mente. Guardo i tuoi occhi: traboccano passione per la tua mamma ed io in essi mi perdo... affogo dolcemente... I miei occhi, invece non riescono quasi a contenere il tuo amore, grande, infinito, assoluto, cieco e totale. Mi strugge l'anima il tuo sguardo crucciato. Mi strappa il cuore la tua fronte corrugata in un momento di sconforto. Muore ogni cosa in me quando sento il tuo pianto. "Mamma!", "Sì, sono qui!" Sono sempre stata qui, ad aspettarti, a coccolarti nei miei pensieri... Sono qui, per te, quando mi vorrai, quando mi chiamerai, quando avrai bisogno di me. Sempre!
Incontri nella solitudine. Lasciami almeno questa illusione: che nel vuoto incolmabile della tua solitudine io sia una perla, che fa luce un po' attorno.
Un bambino. La mia mente. Il tuo pianto di neonato. Sgorgava vita ovunque e noi ne eravamo sommersi. Occhi neri che celano una vita. Sguardi opachi che rubano ombre ad un mondo alieno e strano. Braccia di madre sul tuo corpo bambino. Baci estranei. Di stupore. D'amore. Di novità. Per te era tutto così sconosciuto! Ma anche per me. Tu eri un magico mistero incomprensibile ai miei sensi di allora. Ma la vita fluiva mugghiando come un fiume in piena. E scardinò porte che tenevano celati segreti... Sentimenti per un figlio. Gioia di avere un bambino. Stupore perfetto nell'ammirare la tua bellezza. Così la tua forza mi ha reso madre. E mi ha donato l'incanto unico di provare ad amarti.