Non più petali di rosa sparsi su questo sentiero. Non più brulichio di acqua fresca a dissetare le vostre coscienze. Non più pelle intrisa di profumo ad allietare il vostro palato. Non più dolci sorrisi in questo vostro percorso inquinato. Non più... Mai più.
Mi ritrovo tra le pieghe della vita nomi, volti e polvere, da discorsi riemersi sommersa. La notte prodiga silenzi e il sonno quando arriva zittisce e soffoca la ragione.
I cani latrano nell'ombra, su un sonno rosicchiato dall'infinito lacrimare di un rigagnolo. Un'alba si fa largo a gomitate tra l'erba tagliata e le mie membra spossate. E una falce di luna rifugge.
Si appresta la farfalla al suo viaggio... ... viaggio dentro se stessa nel proprio dolente universo, per visitare nuvole lontane. Con le ali spiegate guardò triste alla vita vergognosa, timida in cerca d'un anelito di pace, d'un sorriso di mare, d'una semplicità del "sentire"... un "sentire" la musicalità dell'anima. E nell'incerto sentiero di un sogno volò lontano per trovare l'amore.
Gli uomini come i fiori. Tanti, belli se baciati dal sole. Tanto fragili ad un colpo di vento, piegano il gambo, ma si rialzano in fretta, ribelli. Non stanno mai soli e se lo fanno non è colpa loro. Strade, ruscelli, monti, grandi praterie, li puoi trovare ovunque. Tante persone e tanti fiori, un mosaico di colori. Oltre il respiro del vento, il canto dei bimbi leggero sopra un cielo che solo una tempesta può muovere. Frugo nelle mie cose, nei miei ricordi alla ricerca della mia primavera. Tenui, delicati raggi di sole Profumo di viole...