Apro il cassetto dei ricordi nel mio cuore, pensieri indelebili mi invadono di te... forme lineari di un lontano e ricordato amore, delicato primo amore, mai scelto... per caso trovato. Primo bacio, labbra su labbra, sconosciute nuove sensazioni indimenticabile attimo che precede il sentirsi vivo. Sotto a quel portone di notte trasformato in infinito sussurrato e imbarazzato"Ti Amo" ad occhi a lungo cercati. Ricordo cullato tra le braccia del tempo passato. Ricordo del primo amore chiuso in una bottiglia che ora naviga tra le onde del mio cuore... sempre in superfice... senza sponde ne confini... libero ricordo di un passato eco di puro amore. Apro ancora oggi questo cassetto di ricordi nel mio cuore per poter dare nuovamente l'amore di un perso passato e ritrovare nuovamente un primo amore... in un ritrovato futuro...
Penso a te... cerco i tuoi occhi, voglio dipingervi attorno un notturno cielo... i tuoi occhi perle lucenti tra stelle lontane... visibili solo dalla finestra del mio cuore. Io pittore di questo sognato universo del quale tu sei l'astro splendente acceso per me... dipingo attorno a questo cielo stellato due tracce d'arcobaleno... vi soffio sopra delicatamente... ondeggiano attorno a te... aurea del nostro amore. Due pennellate di tramonto le tue guance... dopo il primo innocente bacio... poso su questo quadro un vetro trasparente per potermi specchiare nel nostro infinito amore... grande come l'universo.
Donna sei tu Donna davvero che nei tuoi occhi hai una parte di cielo. Respiro te senza parole se mi sorridi chiamandomi amore. Quando sei qui raccolgo universo se nel mio letto ho un respiro diverso. Donna sei tu e mi sai stupire i miei silenzi riesci a capire. Figlia e poi Madre senza fatica amica di sempre e compagna di vita. Quando io sbaglio tu sai perdonare anche con rabbia parlando al mio cuore. Sei nei tramonti nelle albe più accese sei il desiderio... quell'onda che cresce. Il meglio di te non è sotto una gonna ma dentro il tuo petto... perché sei Donna.
In uno sguardo hò capito i tuoi silenzi non ti chiedo il perché, per questa goccia di pianto che cade dalla mia anima non ci sono risposte. Vedo il tuo viso davanti a me ed è già un riflesso di ricordi... in quegl'occhi dove disegnavo il mare ora vedo il deserto il vuoto riflesso del nulla... ed io già mi chiedo quale nuovo fiore coltivi tra i solchi del tuo cuore... quale altro respiro vestirà le tue notti... già le notti... come queste ultime dove io vivevo il buio aspettare l'inutile aspettare... come inutile aspettare le parole "ti amo"... "ti voglio bene"... tutte falsità... ed ora capisci perché il filo che lega i miei sogni... è sempre di seta... io non credo ai sogni... li voglio vivere... ma non voglio crederci... mai più!
Se io fossi vento soffierei tra i tuoi capelli un soffio del mio amore donando calde carezze ai tuoi pensieri d'amore. Se io fossi vento proverei ad alzarti in volo per portarti nei miei sogni e ogni notte viverti e nei miei sogni donarti prati di mille colori, raggi di luce che feriscono rami fioriti... risvegli d'albe senza mai fine. Se io fossi vento asciugherei le lacrime che scavano tra i tuoi ricordi solchi profondi dove si perde il tuo dolore... poserei petali tra quei solchi fino a far germogliare nuovi cespugli tagliando foglie gialle di tristezza. Se io fossi vento salirei in alto fino a parlare con Dio che ti dono un paio di ali azzurre e tu possa volarmi accanto tra cieli accesi e nubi d'argento. Questo farei... se fossi vento.
Un piccolo parco di divertimenti, luci che si inseguono come stelle cadenti... passi nella ghiaia del vialetto calpestato da bimbi festosi... ma questi ultimi passi non sono festosi. Un viso truccato da clown trascina le sue enormi scarpe reggendo tra le mani un filo di seta con appesi più di quaranta palloncini... sollevati nel cielo si agitano come ali colorate di farfalla... non c'è gioia nei suoi occhi, tra i mille colori del su trucco vi è una lacrima color cristallo trasparente... scende lenta come lenti proseguono i suoi passi incerti. Quelli sono i suoi palloncini colorati, non vorrebbe mai perderli, ma sa che per strada si alzeranno in volo... lui è stanco e la sua vita lo porta a perdere il sorriso che lo contraddistingue dal mondo reale. Lui, che tra le note della via apriva il suo enorme sorriso alle urla gioiose di bimbi festanti e ai sorrisi di adulti rievocanti ricordi lontani d'infanzie ora perse nel tempo. Ora è stanco... le sue dita si aprono e quello che è la sua vita inizia ad alzarsi in volo. La presa della sua mano si stringe a pugno non vuole cedere i suoi palloncini al cielo... tu lo vedi, ma i palloncini son sempre quelli non se ne separa mai... li ama... per i colori che regalano al cielo, per quel colore che ancora fa animare il suo cuore.
Lo sento nel silenzio di una notte insonne, l'eco rumoroso dei battiti nel mio cuore vuoto ...questo mio cuore dal quale tu ti allontani, ma... una voce mi culla; "Dormi... è solo il vento che sbatte gli scuri." Ed io mi dondolo in questo infinito sogno-reale raggomitolato su un fianco come un bimbo ...in posizione fetale ...sento le tue parole ...vedo i tuoi sorrisi ...ascolto i battiti del tuo cuore ...che si allontanano "Dormi... è solo il vento che sbatte gli scuri." Allora continuo a sognare e vivo questo sogno-reale, vivo come spettatore il mio amare... il mio sorriso nel pensarti... la mia emozione nel sentirti... le mie lacrime... davanti a quell'eco di silenzi mentre tu ti allontani... "Dormi... è solo il vento che sbatte gli scuri." E poi... questa mattina mi sveglio, l'alba si affaccia alla finestra con il sorriso di un nuovo giorno... apro gli scuri della mia finestra... i petali di rosa caduti ieri nel mio giardino sono ancora li... il mio sorriso si spegne... non c'è stato vento questa notte, e.. gli scuri li ho aperti io...
Ti scrivo da questo luogo che tu non hai mai conosciuto dove se tu ora fossi... sicuramente saresti cresciuto ti parlo da un luogo a te ora molto lontano dove il tuo visino non trovò la carezza di una mano, dove al tuo risveglio non fu detta dolce parola dove non trovasti il sogno di una notte sola. Ti scrivo perché non sia come tu creda ci sono mani giunte, chi ancora per te prega, ci son pensieri che vagano tra le cornici del cuore pensieri come api che vanno di fiore in fiore la tua breve esistenza non passò innosservata ogni vita anche se breve non và dimenticata. Ti scrivo per non darti del mondo l'indifferenza perché il tuo breve passagio portò la sofferenza il pianto del sole che non scaldò la tua pelle chi non cullò il tuo sonno... le dolci stelle ed una madre che piange e mai riposa davanti ad una culla vuota e silenziosa.
Quando qualcuno ti manca pensa a un'onda, il mare la trasporta solitaria poi affonda, ma strada ne ha fatta, isole ne ha viste navi ne ha passate, nessuno che l'assiste eppure lei non trema, non teme la sua fine perché poi torna in mare tra favole marine. Guarda le nuvole in cielo, son bianche e soffici sospinte dal vento, leggere, non hanno radici eppure vivono, danno sollievo e di lassu ti vedono se vuoi parlare loro ascoltano e ti credono, poi girano per il mondo e tornano silenziose, e fan lassù nel cielo figure deliziose. Poi guarda la mattina, il sole s'alza fiero per far del buio luce, ti segue un giorno intero se hai freddo lui ti scalda, fa luce al tuo cammino e ti regala un'ombra che hai sempre li vicino la sera poi lo vedi che cade in fondo al mondo e per gli innamorati regala un bel tramonto. La luna, lampadina di chi non vuol dormire di correr dietro al sole non vuole mai finire la vedi sempre ferma, sembra che non si muova eppure corre forte finche diventa nuova c'è gente che gli parla, le scrive una poesia e perché non sia sola... le dedico la mia.