Eppure
Le zone mute dell'esistenza
sono vicoli ciechi,
stretti da mura e balconcini,
panni stesi, radio lontane
Musica vecchia,
sgabuzzini con gli stracci
Ci si fa l'abitudine come al dormire,
se si dorme,
o si va via di soppiatto
se non si crede più.
Le zone mute dell'esistenza
sono incidenti di percorso,
cambiano il senso delle cose,
stendono lenzuola sulla testa
per non ritrovarsi nudi, a singhiozzare
Le zone mute dell'esistenza
sono cancrene da amputare,
un colpo secco, costringendosi al sorriso
e la mano in un'altra, per saltare il muro
Faticando a ritrovarsi,
stringendo gli occhi ormai incolori.
Eppure,
senza quelle putride piaghe marcescenti,
morte mute cieche, zone lontane, asfissianti,
senza respiro né aria dove attingerlo
Eppure,
non ti amerei così
No non ti amerei,
così...
Composta martedì 28 settembre 2004
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