Le migliori poesie inserite da Alessio Fabretti

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Scritta da: Alessio Fabretti

La notte

Ho ascoltato la tua voce
nel silenzio della notte.
Anche se la stanchezza del giorno
pervade le mie ossa e a nulla
vale la leggera brezza che
s'alza nell'ora più tarda,
misero refrigerio nel tormento
che s'appresta nelle pieghe
della mia anima.

Ho ascoltato la tua voce
nel silenzio della sera.

Mentre i pensieri lasciati liberi
nel fluttuare, vagare alla ricerca
di un posto, nelle braccia
di chi ti ama nel silenzio
percorrendo lo spazio infinito,
e come le nuvole spinte dal vento
unirsi, riformarsi e fondersi,
così i nostri pensieri.

Ho ascoltato la tua voce
nel silenzio della sera.

E, ascolto la tua voce
nel silenzio del giorno
che sta per nascere di la dal mare.
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    Scritta da: Alessio Fabretti

    Quanto vorrei

    Quanto vorrei, vederti
    ed è sempre come
    un arcobaleno senza fine.

    Quanto vorrei, che il desiderarti
    è sempre come il primo istante
    quale fuoco inestinguibile.

    Quanto vorrei, carezzare
    i tuoi capelli sì da sentirne
    il tessuto rimanere impigliato
    tra le dita quale
    "sole nascente".

    Quanto vorrei, correrti incontro
    e abbracciandoti gridare al
    mondo intero "ti amo".

    Quanto vorrei, che
    il mio leggero bacio sulle tue
    labbra ti comunicasse
    il mio immenso amore.

    Quanto vorrei, sfiorare
    con le dita il tuo ovale e
    le labbra tue, così che il
    mio silenzio ed il mio sguardo
    parlassero per me.

    Quanto vorrei, che le mie braccia
    ti cingessero sì da sentire
    il tuo alito su di me.

    Quanto vorrei, che le mani tue
    accarezzassero il mio viso,
    e in un abbraccio sentire
    il calore ed il profumo
    della tua pelle.

    Quanto vorrei...
    che le parole tue dicessero
    Quanto vorrei...
    sì da sentirsi mancare il respiro
    amor mio.
    Composta venerdì 2 ottobre 2009
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      Scritta da: Alessio Fabretti

      È Sera

      Cala la luce del giorno
      ed il nero mantello
      percorre velocemente
      le strade del mondo.

      È sera,
      ma i miei occhi stanchi
      vedono attraverso i tuoi.

      È sera,
      mentre trascorrono lenti
      i minuti che ci separano.

      È sera,
      e la solitudine alle volte
      sì cauta, si insinua
      nella mia mente.

      È sera.
      Tu non ci sei. Dove sei.
      Rispondi.

      È sera,
      e ti cerco continuamente
      per ogni angolo della Terra.

      È sera.
      Tutti nelle case. Si ode
      il tintinnio delle stoviglie,
      ma io son qui che aspetto.

      È sera.
      Ti aspetto come ogni sera che
      tu arrivi, col cuore in gola
      nell'attesa di rivederti e
      di riabbracciarti.

      È sera,
      e la notte è vicina.
      Ascolto il vento e
      le tue parole.

      È sera,
      quando dici
      "È Sera", desidererei
      viverla con te,
      la sera.
      Composta domenica 11 ottobre 2009
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        Scritta da: Alessio Fabretti

        Solitudine

        Solitudine
        Una lenta e malinconica tristezza
        attanaglia l'anima e la stritola.
        Grida nel silenzio
        nessuno ascolta.
        La voce è nulla
        in quest'arida landa
        battuta dal vento.
        La torre della solitudine
        s'innalza lugubre e lucente
        al chiarore lunare.
        Stormi di uccelli neri
        volteggiano nel cielo
        e la mia anima vaga nelle ombre.
        Alessio.
        Composta martedì 13 aprile 2010
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          Scritta da: Alessio Fabretti
          Pensieri...
          Ogni volta che la sera s'avanza silenziosa
          e tra lo stormir delle fronde
          si posa strisciando nel silenzio,
          chiudo gli occhi
          e il volto tuo si insinua prepotente
          nei sogni miei.
          Il bacio tuo avverto
          dolce nel respiro e
          lieve il tuo calore avvolge,
          mentre un fremito percorre la mia pelle.
          Composta martedì 18 maggio 2010
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            Scritta da: Alessio Fabretti

            Lassù

            Lassù nel palazzo antico
            dietro le finestre in alto,
            chiuse le imposte
            mentre dormi sonni agitati
            lentamente il tenue chiarore
            penetra dalle fessure.
            Rischiarando lambisce le tue mani
            il tuo viso ed i
            capelli sparsi sul cuscino.
            Allora un raggio di sole
            si fa largo e sfiora lievemente
            i tuoi occhi di un alone
            luminoso svegliandoti.
            Allorché pieno il chiarore ormai
            e di luce la tua stanza,
            sei
            Lassù,
            ove, sola con i tuoi pensieri
            soffri
            ancora nel silenzio
            mentre la notte trascorsa
            rigirandoti tra le lenzuola
            intrise del tuo profumo
            non hanno dato quel
            risultato in cui speravi
            di calma e serenità.
            Ferito il fisico e il Tuo Cuore
            volgi lo sguardo al cielo
            ed... una lacrima
            riga il Tuo bel viso
            allora penserai e...
            ricorderai.
            Composta mercoledì 14 gennaio 2009
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              Scritta da: Alessio Fabretti

              Ricordi (2) - A te

              Il sole cala all'orizzonte in un barbaglio di luci multicolori incendiando il mare.
              Qui, ora, in questo istante, seduto sulla roccia, spuntone lavico freddo, ma tiepido della leggera calura serale, guardo lontano, percorrendo mille spazi e mille silenzi. Ora ascoltando la risacca che col suo lieve sciabordio lambisce i miei piedi stanchi del lungo cammino, ora rimirando gabbiani volteggiare alla ricerca di cibo e, come lasciarsi cullare dalle correnti ascensionali, che li reggono e li sospingono senza il battere delle ali.
              Lieve l'alito del vento accarezza il mio viso.
              Lieve è il sussurro che avverto nel silenzio immenso, eppure è lì vicino.
              Il mio sguardo perduto nel tempo, ascolto le parole e gli odori che mi parlano e mi portano lontano.
              Penso, in questa serata tiepida che mi avvolge, e sento il battito di un cuore che ha ripreso lentamente a pulsare. Lentamente, ma è vivo. Lontana una vela torna a riva, in un porto sicuro, i giorni lontani, tristi forse, volgono al termine. Il tempo è passato, ora è presente e osservo i calzari e il mio mantello. La sera avanza e la brezza del maestrale scioglie il tepore appena e, leggero, percorre un brivido la mia schiena, è tempo di andare. Sothis mi indica la via, ma non penso alla schauabti che racchiuderà i miei resti per sempre, ma penso che la terra un giorno raccoglierà le mie sembianze se mai.
              Ora tu sei presente, ti ho aspettato per tanto tempo. Tanto tempo è passato e, quando ti ho vista ho riconosciuto il tuo sguardo.
              I miei ricordi erano presenti. "La vedrai e la riconoscerai", mentre immensi spazi ci dividevano. Tu sei, ora e sempre. Le stelle occhieggiano lontane. Maat guida il mio pensiero, riprendo il bastone che ora mi sorregge vieppiù e, torno a bussare alla tua porta.
              Composta mercoledì 18 febbraio 2009
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                Scritta da: Alessio Fabretti

                Notte di settembre

                Un silenzio profondo a me intorno,
                mi avvolge e chiude gli occhi miei.
                Son qui che in questa quiete
                neppur sento il battito del cuore mio.

                Ora son qui vicino a te,
                a te che in questo istante
                hai sussurrato il nome mio
                e mi hai chiamato.

                Il tuo pensiero è
                come una nuvola celeste
                che lampeggia
                scompare e si dissolve in
                una miriade di frammenti,
                un pulviscolo brillante che
                come pioggia sembra inondarmi
                ed il mio cuore canta la tua musica,
                mentre dissolve poi la mia persona
                vola verso di te che a me tendi la
                tua mano.
                Composta venerdì 6 novembre 2009
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                  Scritta da: Alessio Fabretti

                  Ieri sera

                  La sera s'avanza
                  lenta, quando il sole
                  stanco si tuffa nell'oceano
                  lontano ad Ovest
                  in mille vapori fumanti.
                  Allora guardo la mia figura
                  riflessa nell'acqua,
                  i miei calzari
                  il mio mantello polveroso.
                  Tornando sui miei passi
                  lasciando il mare
                  il mio cuore trema
                  guardando una scritta

                  "Perché non sei qui stasera?"

                  E ti cerco per le strade
                  nei volti dei passanti.
                  Poggio la mano sorreggendomi,
                  il respiro mi manca,
                  chiudo gli occhi e...
                  vedo attraverso i tuoi.

                  Mani sollevano il capo,
                  pietose, ed il selciato tiepido
                  attraversa le mie ossa.
                  Chini i visi, lieve il bisbigliare.
                  Una mano accarezza
                  il mio volto rigato e stanco.
                  Cerco nella memoria.
                  Le Tue mani sfiorano lievi
                  i miei occhi tergendoli
                  allora... ti guardo
                  mentre una pace profonda mi prende,
                  m'invade.
                  La bocca arida sussurra
                  sei... tu...
                  ed una fresca rugiada
                  bagna le mie labbra
                  da tanto tempo inaridite
                  sei... tu...
                  mentre il respiro m'abbandona.
                  Composta domenica 10 febbraio 2008
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                    Scritta da: Alessio Fabretti

                    Nella sera

                    Ascoltami e non con sussiego.
                    Leggi queste parole
                    scaturite dal profondo dell'Anima.

                    Non avere mai
                    nessun padrone.
                    Non cedere mai,
                    ma il solo padrone
                    fa che sia l'Amore.
                    E più tardi poi
                    nel solitario respiro
                    della sera, fa che
                    ogni respiro lontano,
                    sia più vicino al
                    Tuo respiro, guardando
                    i Tuoi occhi e le tue labbra.
                    Composta mercoledì 13 febbraio 2008
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