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Non lo voglio il vostro premio di consolazione,
si sta da Dio seduti in fondo all'aula,
con la testa appoggiata al muro e lo sguardo sornione.
Composta giovedì 24 febbraio 2011
Non lo voglio il vostro premio di consolazione,
si sta da Dio seduti in fondo all'aula,
con la testa appoggiata al muro e lo sguardo sornione.
C'era qualcosa di buono
là,
in mezzo al buio.
Eravamo appena arrivati all'ufficio
lui era in bagno e io passeggiavo
Ad ogni passo
in preda alla disperazione e all'angoscia
"Dove sei!?"... "Dove sei!?"... "Dove sei!?"
Pochi istanti, suonano il campanello
Alla porta c'era un prete di colore
gli faccio cenno d'avanzare
strano
"Perché!?"
Il cielo è di nuovo grigio e opprimente.
Ci meritiamo davvero
d'essere avvolti in un sacchetto di plastica?
Il cuore è gelido
e il sangue nelle vene s'è ghiacciato
e l'anima
l'anima tua, sola e immortale, è là
intrappolata
in quel freddo scheletro di cristallo,
torturata a morte,
giorno dopo giorno
minuto dopo minuto.
fino a quando non si spezza
lo scheletro,
o l'anima.
Mi sono innamorato della notte,
ma la notte ama la sua luna
e io sono soltanto
una
piccola stella,
e lo sarò per
sempre.
Chiudi un attimo gli occhi,
... e adesso riaprili,
è cambiato qualcosa?
Piove.
Filtro ogni goccia che mi colpisce,
e poi mi sento sporco e da gettare.
In guerra,
disarmato.
Fottuto.
Come un bambino dispettoso,
che scuote inerti bambole di plastica,
chiuse dentro la loro triste confezione.