Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

I tuoi respiri

Sentivo il mare
distesa ad aspettare
un appuntamento sotto questo cielo
pieno di stelle
e luna piena.

Non ti ho sentito arrivare
solo le mani, una carezza
ed i tuoi respiri su di me.

Un bacio che voleva parlare
fin dentro il cuore ed ora
lo volevo sentire
non mi lasciare
stringimi ancora e ancora.

La sabbia ancora calda
ci avvolgeva
e poi l'amore
In quella notte d'estate.

Quante barche son tornate
e noi sdraiati qui.

Ora sono sola
e guardo l'orizzonte
ogni sera un ricordo
tu dove sarai
mi starai pensando
perché ci siamo persi
giocando
ma a distanza di tempo
ogni barca che torna
mi porta i tuoi respiri
sulle onde del mare
io son qui che ti aspetto...
se vuoi tornare.
Composta nel 2009
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    Scritta da: Anna De Santis

    Il bacio

    Voglio un milione di baci
    non stancarti mai
    dammene tanti
    come tu li vuoi
    dammene ancora
    come tu più puoi
    come già sai.

    Voglio sentirti caldo
    scorrere su di me
    voglio sentirti vivo
    dove io voglio te.

    Amami con passione
    accendi il desiderio
    spegni con le tue labbra
    ogni mia voglia
    varca ogni mia soglia
    ti aspetto davanti ogni mio uscio
    vieni, non serve forzare.

    Tra le mie braccia ti abbandonerai
    ma tu continua a baciarmi
    non te ne pentirai.
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      Scritta da: Anna De Santis

      Orgoglio

      Cosa farai dopo che hai provato
      coi pugni chiusi hai continuato
      per non darmi tregua
      non volevi ammettere il tuo sbaglio.

      Il tuo orgoglio ti ha rovinato.
      Chiedere scusa per te non è normale
      e adesso ti fa male
      ma continui a sbagliare.

      Ho paura che quando vorrai tornare
      non mi troverai.

      Non sarò più disposta ad accettare.
      Troppo ho sofferto
      e ancora dentro il cuore
      ho uno strappo ed una croce che mi pesa
      quando mi sarò arresa
      forse avrò la pace che mi spetta
      potrò pensare al resto
      e alla mia vita
      che ancora ho trascurato
      in nome dell'amore.

      Purtroppo questo dolore resta
      e sordo nell'anima scava
      e chi ne fa le spese
      è la mia vita
      quella che mi resta
      non vedo più luce
      quando avevo il sole.

      Tutto s'adombra, e le corde son tese
      vorrei trovare un varco tra le tenebre
      capisco che non ha più senso
      ma più passa il tempo
      e più ti penso.
      Composta nel 2009
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        Scritta da: Anna De Santis

        La meju morte

        Ogni anno puntuale c'è la potatura dell'olivo.
        Intorno alla mia casa in cima alla collina
        un simpatico vecchietto ogni mattina
        ci svegliava di buon'ora:
        oi signù s'è fattu juorn
        ca ce stà Giuann.
        Tutti all'erta che è arrivato
        non facciamoci trovare impreparati
        ecco il vino l'ho portato
        e dov'è quel suo bicchiere?
        Presto sai che deve bere
        questo è l'unico suo vizio.
        Cominciava a far baccano alle cinque di mattina
        e poi pronta la bisaccia:
        ne signò
        la si tajata la saciccia
        voju pure la frittata
        che me faccio na magnata...
        Quella era colazione per un vecchio ultra ottantenne
        guai a togliergli il suo vino
        "rosso sangue chiglu buon".
        Lavorava tutto il giorno
        sempre col bicchiere in mano
        "gliu dottor ha ritt chianu
        ma se chell ca me resta è sta stozza e stu vinello
        vogliu murì buon e nu poc stunat
        un me ce fa pensà
        mo me veress n'goppa a chesta pianta
        quann m'ha raccumannat
        de nun lavurà
        dottò; gli aggie rispuosto
        è meju a beve vino e a magnà
        ca può, può pur faticà
        ancora nun si capit
        ca voju murì cu stu bicchiere n'mano
        ca m'aiuta a campà.
        Composta nel 2009
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          Scritta da: Anna De Santis

          Quando avrai

          La vita era una terra di conquista
          a pugni chiusi sfidavi tutti
          correndo sulla pista
          non ti fermava niente
          neanche le delusioni
          perché mentre correvi
          a sostenerti
          c'era la tua gente.

          Quelle due ruote sapevano di polvere
          e tutti quei chilometri
          percorsi sotto ogni bandiera
          ma tu passavi con la tua benda nera
          ovunque ti trovava il sole
          e ti accompagnava a sera.

          Un giorno sulla pista
          più non sei tornato
          le lunghe attese di un campione soldato
          di quella guerra che si combatte da solo
          e che nessuno ha mai capito.

          Quando avrai croce sulla tua terra
          capiranno che avevi bisogno
          sì, chiede aiuto anche un sogno
          ma nessuno lo sente...

          Ti hanno lasciato piangere
          e non sei riuscito
          a gestire la vita che avevi subito
          e ti sei arreso.

          Un campione che il vento aveva sfidato
          con soltanto due ruote
          solo... senza avvertire
          se n'è andato.
          Composta nel 2009
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            Scritta da: Anna De Santis

            Mi perderò

            Trovo tra i sentieri ombra
            per arrendermi, sostare
            prima di arrivare.

            Mi perderò
            sola nei pensieri, tra i rovi
            dove mi farò male
            così non sentirò ancora
            questo mio dolore
            che non mi lascia più.

            Mi riposerò stanca
            sopra quella pietra
            ancora la meta è lontana
            c'è un piccolo ruscello
            una fontana
            laverò il mio viso
            di lacrime salato e arresa
            un fiore coglierò
            è un barlume di speranza
            che tengo ancora accesa.

            Penso al mio posto preso
            da chi non meritava
            eppure lassù c'è sempre il sole
            sempre ti baciava
            hai già dimenticato chi t'amava.

            Guardo il cielo tra gli alberi
            e continuo a salire
            troverò la strada
            o mi dovrò pentire
            per questo continuare inutile
            verso una meta ignota.

            Intanto in questo momento
            forse mi perderò... e invece
            è quello che io sento
            la mia anima ora, ha bisogno di pace.
            Composta nel 2009
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              Scritta da: Anna De Santis

              Gocce amare

              Ancora sento il mio cuore
              voleva uscire dal petto
              l'ho tenuto stretto
              ancora puoi sperare.

              Forse gli ho raccontato una bugia
              e ci starà male
              ma una lacrima scende e sa di sale
              amara come il fiele.

              Ora so cosa vuol dire amare
              uno strappo nel quaderno della vita
              una pagina sbiadita
              per te che te ne vai...

              Rimangono i ricordi
              e conto i giorni
              e ne conto ancora
              ma si fa presto sera
              e ritorna il giorno.

              Sopra il mio comodino
              non tolgo la tua foto
              eppure mi fa male
              vederti ogni mattina
              pensarti e non sei qui.

              Eppure nella mano
              rimane una carezza
              l'ultima fatta
              l'ultima parola detta
              che ancora al cuore duole
              non riesco a dimenticare...
              Ancora spunta il sole.
              Composta nel 2009
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                Scritta da: Anna De Santis

                Pentirsi poi

                Mi respiri sul collo
                le tue mani sui fianchi
                un no mai pronunciato
                al tuo amore malato.

                Finalmente al mattino
                quella porta si apriva
                per lasciarmi da sola
                finalmente vivevo...

                Lentamente passavano l'ore
                e dovevi tornare
                lentamente morivo.

                Ma perché l'orologio
                non si ferma stasera
                quella birra bevuta
                la tua mano sudata
                ma io zitta, non potevo strillare
                i bambini non dovevo svegliare
                e con tutta la rabbia che avevo
                di più non potevo...

                Ogni giorno mi ripetevo
                che il coraggio dovevo trovare
                non potevo continuare
                conveniva scappare.

                Quel pentirsi poi
                rimanere da solo
                non ti ha fatto cambiare
                solo precipitare
                in un baratro immenso
                per fortuna ho salvato i miei figli...
                solo adesso ci penso.
                Composta nel 2009
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  Il barbone

                  Venivi da non so dove
                  andavi via e non sapevamo quando...
                  Camminavi piano, tanto avevi tempo
                  e sul tuo viso... un sorriso.

                  Ne la pioggia, ne il sole ti fermava
                  tu continuavi il tuo viaggio
                  e la gente ti guardava
                  rimaneva a pensare al tuo passaggio.

                  Dovevi essere un signore
                  da quel tuo portamento
                  parlavi niente, ma molto lentamente
                  la fronte alta e la chioma bianca
                  come la barba morbida ed incolta
                  la giacca ti cascava dalle spalle
                  forse te l'avevano donata
                  perché non era certo della tua misura.

                  Un borsone tutto sdrucito
                  forse pieno della tua vita
                  o di quello che d'importante rimaneva.

                  Sereno in volto
                  non si scorgeva il tuo pensiero
                  eppure di nascosto ti guardavo.

                  Mille volte ringraziavi
                  per quel poco e ti accontentavi
                  poi riprendevi il cammino
                  e ti allontanavi.

                  Eravamo quasi diventati amici
                  si faceva a gara nel quartiere
                  per aiutare quel vecchio barbone
                  buono e gentile da morire.

                  Un giorno non tornò
                  fu lungo l'inverno
                  e lui dolcissimo declinava ogni invito.

                  Morì sotto il suo cartone
                  ed accennava un sorriso
                  forse, già era in Paradiso.
                  Composta nel 2009
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