Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Evviva le donne che vivon per via

Uomini soli, che vagano di notte
elemosinando amore.
Usati, umiliati
lasciati con indifferenza
da frigide donne che non lasciano parlare...
Evviva loro che vivono per via
e sogni ci danno, una notte e poi via,
un piacere rubato, pagato
pur sempre un piacere
altrove negato.
Il ritorno purtroppo a una vita normale
che ogni tanto ti porta a fare follie.
Perché condannare chi dona piacere,
con tutto l'ardore vero o finto che sia
ci son uomini soli, ne han grande bisogno,
son tutti delusi, ma l'amore dov'è...
non c'è piu tenerezza, la dolcezza non si sa cosa sia,
solo donne che vendono sogni
a chi glielo chiede, che vendono amore
a chi non ce l'ha.
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    Scritta da: Anna De Santis

    La vita è sacra

    Non fare sbagli, costano troppo,
    la vita è sacra non la sprecare
    per una notte di follia.
    Non vedrai il sole,
    né casa avrai né l'amore di un bambino,
    dolci momenti da ricordare,
    pensaci sempre non la sprecare.
    Vivila sempre tra canti e balli
    e fai l'amore poi tutti i giorni,
    non fare inutili colpi di testa
    alcool e draga, sono fatali,
    sono letali
    basta una volta e sei loro schiavo
    non la sprecare questa tua vita.
    Lascia le corse con i tuoi amici
    corri a far festa,
    pensa al futuro, non fracassarti
    contro quel muro.
    La vita è sacra non la sprecare
    per una notte di follia.
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      Scritta da: Anna De Santis

      È solo sopravvivere

      Mi guardo allo specchio,
      non mi riconosco,
      quegli occi ormai spenti
      e di tutto il vigore
      degli anni trascorsi,
      un fantasma rimane.
      Mi giro un po' intorno,
      la casa è ormai vuota.
      Delle tue risa, della tua presenza
      è rimasto un vestito appeso all'armadio;
      non voglio toccarlo,
      ogni tanto lo guardo
      e ne sento il profumo
      ma non ce la faccio mi manchi...

      lo sò che ho sbagliato,
      dovevo capire, soffrivi in silenzio
      dei miei tradimenti, ti sentivi morire.
      Ormai è troppo tardi
      e la mia sicurezza
      è venuta sai meno.
      Sicuramente confesso,
      era la tua presensa
      e la tua gran pazienza.
      Sentivo che il tuo amore
      non poteva finire,
      adesso son pentita,
      ma ormai è troppo tardi,
      è solo sopravvivere senza di te.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Tienimi sveglia

        Tienimi sveglia non voglio dormire,
        perché questo sogno potrebbe finire,
        dammi la mano stringila forte
        dolce sarebbe anche la morte.
        Tra le tue braccia tanto sognate
        tutta la notte voglio restare,
        tienimi sveglia non voglio dormire,
        tutto domani potrebbe finire.
        Fuori dal mondo non voglio pensare,
        per te c'è un'altra e anche per me
        ma in questa stanza altro non c'è.
        Siamo da soli stretti d'amore,
        tienimi sveglia non voglio dormire.
        Altro non sogno da questa vita,
        questi momenti solo per noi.
        Dimmelo adesso dimmelo ora,
        ti amo davvero, sei unica e sola,
        triste è svegliarsi senza di te.
        Ma questa vita più che banale
        che mi fa stare sempre più male
        perché non c'è stato un giusto momento,
        questo cercarsi è un continuo tormento.
        Tienimi sveglia non voglio dormire
        stringimi ancora, fammi sognare,
        fammi morire... con te.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Una bestia impazzita

          Dentro il corpo,
          una bestia impazzita
          mi divora le carni e vorrebbe la vita.
          Non ha ben calcolato
          che il mio cuore e la testa sono determinati
          a non dargliela vinta.
          Sarò pronta a combattere anche questa battaglia,
          son sicura, il dottore si sbaglia.
          Mi son messa di punta, certo è dura,
          ma vedrai chi la spunta,
          quì la posta è la vita.
          La mia lunga partita, l'ho giocata e l'ho vinta,
          sono sempre stata convinta,
          resta solo una bestia stordita,
          la valigia si è fatta... è partita.
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            Scritta da: Anna De Santis

            Lunnga è la strada

            Lunga è la strada
            e tanti li perigli,
            li ho superati
            ma son rimasti i segni.
            Ferite dappertutto
            quì nel cuore,
            che ci vuol tempo
            a far rimarginare.
            Cammino senza mai
            voltarmi indietro,
            e le esperienze sono state tante,
            belle o brutte ormai dimenticate
            e fanno parte già del mio passato.
            Voglio ricominciare
            non sanguino più
            ho ancora tempo per recuperare,
            e tempo per poter pensare
            a quel che voglio,
            a quel che devo fare.
            Avanti dunque, avanti devo andare
            senza girarmi indietro
            e non cadere in tristi nostalgie
            tristi pensieri,
            io penso positivo... nasco ieri.
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              Scritta da: Anna De Santis

              La foglia

              Una foglia si stacca da un ramo,
              il picciuolo protende ma invano.
              Il vento la spazza lontano
              è smarrita, non sà dove sia,
              e s'accorge pian piano
              che linfa non scorre già più nelle vene.
              Su un prato cade sbiadita...
              Il sole accartoccia la piccola foglia appassita,
              pestata, sbriciolata, resiste;
              solo polvere resta,
              ed il vento la porta lontano.
              Quel che era, ora più non esiste.
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                Scritta da: Anna De Santis

                Er ranocchio

                Un giovine ranocchio, primavera inortrata,
                stagione dell'amore,
                stava nello stagno, seduto su na foja
                e se pavoneggiava.
                Ogni ranocchietta, avanti se parava
                pe jè chiede se la volesse in sposa,
                Risponneva: fateve più in là,
                er presuntuoso, nun posso esse tuo sposo
                aspetto chi me viè a bacià
                e in principe me deve trasformà.

                Ad una ad una s'allontanavano a sta risposta,
                forse che è pazzo, lassamolo stà.
                Tutto lo stagno un gracidar d'amore
                ed quer ranocchio sempre sulla foja
                che aspettava la sua principessa,
                che d'esse baciato aveva na gran voja.
                Vecchio ce diventò mentre aspettava
                e nun s'accorse
                che intanto se n'annava.
                Questa favola te insegna
                che quanno l'aspettative so un po' troppe
                ricordate che er tempo poi te fotte.
                Pija quer che viene, nun stà tanto a sognà,
                perche la fine der ranocchio potrai fà.
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  Che ber sogno

                  L'amore che ber sogno,
                  quanno che te sveji la mattina
                  vorresti cantà.
                  Questi so li primi anni,
                  quanno che accanto a te
                  ce vedi un fiore bello, acerbo
                  e co le curve a posto.
                  Quanno che passa er tempo,
                  passano le stagioni,
                  na mattina te sveji
                  e te domanni: e mò questa chi è?
                  Sfatta, cadente pe niente curata,
                  nun me ricordo più che l'ho sposata.
                  Cari omini, guardateve allo specchio
                  puro voi,
                  dalla cintola in giù
                  nun val la pena
                  e sopra è tutto no sfascio.
                  De tutte le vostre velleità
                  è rimasto un sogno.
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