Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Sospesa a un filo di ragnatela.

Sospesa a un filo di ragnatela
e mi lascio dondolare,
ogni volta torna e mi succhia il cuore,
io masochista lo lascio fare.
Come mi piace lasciarmi andare
sembro sospesa tra terra e mare
legata a doppio filo.
Vorrei scappare, non riesco a farlo
mi piace troppo quel suo tornare,
mi succhia il cuore, mi lascia stare
sto quì a morire, ma voglio restare!
Sospesa a un filo di ragnatela
e mi lascio dondolare
ogni volta torna e mi succhia il cuore,
io masochista lo lascio fare.
Conto le ore e conto i giorni
sempre aspettando che tu ritorni,
ma qui ti aspetto devi tornare,
succhiami tutta non te ne andare.
Sospesa a un filo di ragnatela
e mi lascio dondolare
di tanto in tanto
torna a far male.
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    Scritta da: Anna De Santis

    Il pagliaccio

    Non servono altri colori,
    il pagliaccio che è dentro di te,
    viene fuori,
    ti ha vestito la vita.
    Te lo cuce poi addosso,
    largo o stretto,
    a volte prestato,
    non ti è stato lasciato,
    tuo malgrado costretto ad indossarlo,
    in certi momenti,
    sgualcito, scucito dal tempo
    e dagli accadimenti.
    Davanti allo specchio,
    ti chiedi chi sei,
    perché quel vestito,
    quel trucco pesante sul viso,
    e fingere amore, piacere...
    Son lacrime vere, che solcano il viso
    non voglio vestire come vuol convenienza,
    strapperò ad uno ad uno, questi panni
    di finta parvenza
    e laverò il viso,
    sarà mio il sorriso,
    in questo ruolo di pagliaccio
    non voglio esser costretta,
    fino ad ora nessuno mi aveva capito,
    ma ora basta! Sono libera,
    in terra i segni ho lasciato.
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      Scritta da: Anna De Santis

      Rischio d'impazzire

      Proprio adesso non ti puoi contraddire,
      devi far finta e stare
      non puoi osare, né gridare
      e dentro hai in burrasca il cuore,
      onde di tormento che vanno e che vengono,
      ti fanno male,
      convivono insieme al tuo dolore.
      Tanti sentimenti, che lascio liberi,
      a volte cantano, ridono e piangono,
      difficili da gestire,
      non puoi intervenire.
      Questa tumultuosa convivenza,
      a volte è un inferno
      che mi farà impazzire.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Il campo di papaveri

        Macchie vermiglie
        che non ondeggiano al vento,
        ed il profumo non è di erba tagliata,
        non son papaveri...
        è terra insanguinata,
        testimone di eventi funesti
        di Angeli saliti in cielo,
        tra dilaniati resti.
        Il sole brucia quello che è rimasto,
        la polvere mossa da macchine infernali,
        copre ogni vergogna umana...
        Cos'è che scatena odio e vendetta,
        un ossessione maledetta
        di uccidere e soggiogare popoli interi.
        La pioggia cadrà su tutto il resto,
        bagnerà i campi
        concimati da lacrime e dolore,
        tutto sarà come prima
        e ci sarà un campo di papaveri
        e d'erba tagliata l'odore;
        Niente resterà, neppure il ricordo
        solo cadaveri senza onore.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Il viale dei tigli

          Ti seguirò con lo sguardo,
          mentre ti allontanerai
          tra i tigli in fiore,
          percorrerai il viale
          ed io avrò tempo per pensare.
          Il profumo mi distrarrà per un attimo,
          ma resterò a guardare.
          Quasi impassibile,
          non scenderà una lacrima,
          chissà se ti volterai
          per incrociare il mio sguardo,
          per un ultima volta,
          se mi ricorderai...
          per ora non mi rendo conto,
          faccio fatica a pensare,
          ma son certa che non starò qui ad aspettare.
          Vai pure via, continua a camminare
          e non ti voltare.
          Son passati gli anni, sono sul balcone,
          che dà sul viale, aspetto...
          mi verrai a cercare;
          è maggio e i tigli sono in fiore.
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            Scritta da: Anna De Santis

            Il limite estremo

            C'è un limite estremo,
            invalicato, di cui ho paura,
            non amo l'avventura
            ed il rendermi conto, sarà mia cura.
            A tutti l'accesso è negato,
            ma io andrò fino in fondo
            anche se non autorizzato,
            non ho molta premura,
            perché mi han detto
            che chi è andato
            non è più tornato.
            Un giorno purtroppo, dovrò andare,
            tardi spero
            ma sarà poi vero?
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              Scritta da: Anna De Santis

              La soddisfazione

              Un giorno, tanto tempo fa,
              quanno che ero ancora regazzina,
              mi madre me vestì a festa,
              co le scarpe nove e na bella sottanina.
              Quanno che stavo pe uscì de casa,
              me regalò un sordino:
              compratece quarcosa,
              na caramella, na sciuscella
              e poi torna, bella la mia sposa!

              Non potete capì che soddisfazione!
              Giravo, senza meta vicino alla stazione,
              quanno che davanti a me, tutto rannicchiato
              su un vecchio cartone
              un poveraccio, sporco e messo male
              subito richiamò la mia attenzione.
              Me avvicino, se contavano l'ossa:
              pijo da la tasca quer sordino
              e glielo porgo ner piattino
              lui me ringrazia, me fa un sorriso
              e me dà un bacio veloce sur ditino.
              Me so sentita in bocca er dorce
              della sciuscella, della caramella,
              avevo fatto na buona azione...
              Questo è er sapore della soddisfazione.
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                Scritta da: Anna De Santis

                L'amore non si puo frenare

                L'amore non si può frenare

                L'amore non si può piegare con fruste
                né domare
                né chiuderlo in gabbia,
                non si può frenare.
                L'amore è libertà di fare,
                anelito del cuore,
                che grida il suo volere,
                suo desiderio è amare.
                Avrà ali possenti
                e sarà un'aquila
                che prede va a ghermire,
                scalerà montagne
                e coglierà quel fiore,
                dipende dove và a posare,
                ma comunque e sempre
                sarà lui a scegliere
                dove vuole andare.
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