Ovunque e dove non puote sguardo, si sentirà questo mio grido, ritornerà come eco e come dardo, mi ferirà nel core, amore; amore; amore Lama tagliente, il tuo penetrante sguardo, dolore persistente. A nulla valse allontanarmi e dimenticare, il tempo mi farà tornare, sovente ed indissolubilmente dove ho lasciato amore.
La mia micia cominciò a guaire, era tempo di partorire. Un po' di stracci per sistemar la cuccia, dove felice s'adagiò, aspettando le doglie. Volle tenermi vicino, strofinando sulla mia mano il suo musino, alla fine del giorno, nacque un bel gattino. Ancora mi guardò negli occhi, pregandomi di restare, altre sorprese mi doveva fare. Tre o quattro gatti ancora non si sapeva, ed il tempo passava... Tutto il giorno trascorse, da lì non si muoveva e di nuovo la sentii guaire, un altro micio stava per uscire. Seguirono altri due, finché stanca si addormentò. Rimasi lì a vegliare, come fossero bimbi, quegli esserini ancor con gli occhi chiusi, tutto era passato, ma quel miracolo, dalla loro mamma, che dormiva tranquilla, mi era stato affidato.
Amor mio, desiderio mancato alle mie mani, al mio seno. Sogno mai realizzato, istinto naturale, voglia di esser mamma di un bimbo appena nato. Perché proprio a me signore non hai voluto far dono dell'odore di nenie e di latte, che avevo nel cuore. Chiudo gli occhi e sogno, spero ancora un giorno... ci sarai carezzerò il tuo viso e ti addormenterai, amore che non ho avuto mai.
Maneggiare con cura, perché fine cristallo ed ho scelto per te sempre acqua pura. Ma tutti han bevuto dal calice, non me ne sono mai accorta e l'ho sbattuto in terra. Ora è in mille pezzi taglienti, che ancor brillano, ed ho pestato con rabbia le notti passate, i ricordi, le nostre giornate, le lacrime versate e gocce di te. Ma ancor brilli in frammenti di fine cristallo e fai male. Ancora una volta ti ho raccolto; ma dappertutto ho ferite...
L'ho lasciato andare, ho liberato il canto ed ancora mi pento, non volevo farlo mi faceva pena, sembrava così triste nella sua gabbia d'oro. Mi ha costretto il troppo amore, ora è libero, ma non riesce a volare lontano da me.
Un vecchio seduto, con la sua solitudine, le spalle ricurve, lo sguardo ormai assente e tutto si sente il peso degli anni. Aspetta qualcuno. Il tempo nemico, ha affannato il respiro, ha spento il sorriso, è un uomo smarrito, tutt'intorno silenzio... non può più sentire. Ad un tratto qualcuno, gli tende la mano, c'è un bimbo. La palla, il rosso capello, e tira il suo ombrello, negli occhi ormai stanchi ricordi lontani, un vecchio carillon, il suo suono è magia, e foto sbiadite, un mondo di fate le favole... non sono ancora finite.
Ci sarai sempre quando avrò paura quando mi cimenterò in una nuova avventura. Porterò sempre un tuo ricordo, un amuleto forse posto nelle mie mani e le tue parole: Attenta amore, sola rimani, corri incontro alla vita ma voltati a guardare tutto il tuo passato. Tu sai quanto ti ho amato, ti basterà per il resto dei tuoi giorni tutto il mio amore, anche quando sarai sola portalo nel cuore. Non lasciar andare mai via i ricordi, seguiranno ed arricchiranno la tua storia. Andrò via da te e quando più non ci sarai. Mamma non ti scorderò mai.
Un intesa di sguardi, di promesse fraintese, di desideri e morbide carezze, rubate in tempi imposti e segreti posti. Solo noi alle nostre voglie abbiamo le risposte e a quello che la vita ci toglie, poco da provare, ma intensi attimi d'amore, nascosti noi, in luoghi angusti e mai nei tempi giusti. Verrò a cercarti ancora ed ancora, e tu vorrai sempre e sempre le mie carezze, amore vivo, dentro questo cuore, queste sono le nostre certezze.
Il tempo mi darà ragione, mi chiamerai ed io sarò lontana. La tua bocca cercherà quell'umido sospiro, che dava vita ai tuoi giorni. Non sò se mai vorrò tornare, ma quando il vento la tua voce porterà la sentirò nel cuore, e quando ricorderò il profumo delle notti insieme... Ti accorgerai che mancherò al tuo sguardo, forte mi chiamerai, non avrai più le mie carezze, mi cercherai sognandomi e stringerai il cuscino. Quando è forte questo desiderio ma l'orgoglio frena le parole. Quello che c'è nel cuore, non si può fermare, ma aspetterò te, mi chiamerai e mi verrai a cercare... Non farmi aspettare, abbiamo un sogno da recuperare, con lei non è lo stesso, e se tu lo vorrai, non avrò più orgoglio mi lascerò andare, e sempre t'amerò con tutto il cuore.
Papà non stringere così forte, non è così che devi volermi bene, non lo voglio il tuo amore, non chiudere le porte, ti prego, non toccarmi o grido forte... l'acqua mi ha lavato, scivolando sul mio corpo profanato, mi aveva fatto una promessa, ma era amore malato non sono più la stessa.