Poesie inserite da Barbara Brussa

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Scritta da: Barbara Brussa

Estate

C'è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell'erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un'erba che so,
con un tonfo. Così trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d'aria
e il prodigio sei tu. C'è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
La parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.
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    Scritta da: Barbara Brussa

    Per Milano

    Non è che dalle cuspidi amorose
    crescano i mutamenti della carne,
    Milano benedetta
    Donna altera e sanguigna
    con due mammelle amorose
    pronte a sfamare i popoli del mondo,
    Milano dagli irti colli
    che ha veduto qui
    crescere il mio amore
    che ora è defunto.
    Milano dai vorticosi pensieri
    dove le mille allegrie
    muoiono piangenti sul Naviglio.
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      Scritta da: Barbara Brussa

      A Mario

      Se ti dicessi che ti amo
      direi una infame bestemmia
      perché i fratelli non si amano mai
      eppure è vero; nel fuoco dell'arte
      abbiamo un amore in comune,
      questo non posso dimenticarlo
      e dirti ti amo per un poeta
      assume un significato diverso
      dal volgere umano delle cose.
      Amo i tuoi orizzonti impossibili
      la tua coscienza perfetta
      il tuo volgere ad ogni stagione,
      la tua pennellata distratta
      la tua fiducia in te,
      che è in fondo l'umiltà di Cristo
      che pure era figlio del Padre.
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        Scritta da: Barbara Brussa

        Guardando la bimba che dorme nella culla

        In questa notte fredda
        di gennaio, quando il gelo
        arreca danni e vento
        e uragano sradicano
        i tetti delle case
        quando tutti sono immersi
        nel riposo, io veglio
        e pensieri vaghi s'intersecano
        nella mente, guardando la bimba
        che dorme nella culla.

        Com'è quieto il suo sembiante
        poiché vedo me piccina
        accanto alla Chiesa e al Campanile
        che rintoccava gioioso
        nel dì di festa,
        così mesto per il funerale...
        ed io ignara giocavo sul sagrato
        guardo te che dormi quieta nella culla
        e penso alla quiete del mio piccolo paese
        spezzata dal canto dell'usignolo
        che veniva lo spirito a rallegrar
        o della civetta che fermava l'occhio
        sull'ombra fuggevole dell'evento infausto.

        E soave giungeva la primavera e la terra
        si copriva di verde, di rosa e di azzurro
        dei ruscelli che tagliavano la campagna.
        e seguiva l'estate e io a gambe nude
        tra le spighe gonfie di pane, andavo.
        abbronzandomi e cantavo a squarciagola
        o quando intirizzita per il gelo
        udivo il pettirosso cantare sul biancospino,
        e con le mani prendevo il muschio
        sulla crosta del pruno e vedevo correre
        e fluttuare la driade danzante
        o rotolarmi nella neve e veder le gronde
        agghindarsi con le stalattiti.

        Tu che dormi quieta nella culla
        ignori la pena, che mi da il pensiero
        che sarai grande fra le alte case
        vedrai il cielo tra le antenne
        e comprerai il muschio al supermercato,
        vedrai fiumi isteriliti
        che mandano Intorno Il lezzo di liquame.

        Certo saprai suonare Il plano
        ti muoverai con grazia al suono cadenzato
        dell'aerobica, e sarai rossa per la tintarella
        mia piccola che dormi Ignara nella culla
        tu mai morderai una mela lustra
        spiccata dal greve ramo.

        È freddo Il radiatore
        come Il mio stanco cuore
        e lo spirito non muta le forme
        In piacevoli essenze,
        l'unico calore mi vien dal tuo resptro
        mia piccola nipote
        che dormi nella culla.
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          Scritta da: Barbara Brussa

          Ossessione

          Lacrime di panico colano
          dalle scure mura
          della tua prigione

          Nuoti negli abissi dell'ignoto
          manca il respiro
          il sole non scalda la fredda pelle
          dell'incubo che t'avvolge

          Ostaggio di un'ossessione
          che tiene in pugno
          e schiaccia il tuo Essere

          Nella disperata solitudine
          sfugge la mano della speranza
          e quella del coraggio

          Trascini sguardi, a cercare
          stelle svanite
          Tremi

          nell'avvertire l'invisibile occhio
          che ti violenta l'anima
          e lame d'un "amore" morboso
          che straziano la serenità del tuo cielo

          Il tuo pianto muto
          scende lento nel cuore...

          dissetando l'urlo, che
          risalendo dal profondo
          infine ti renderà
          la tua perduta libertà.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Metamorfosi

            Stropicciati pensieri,
            confondono e coprono
            il reale sentire.
            Tendine oscuranti
            sugli occhi del cuore.
            Buca nuvole di sogni,
            il gelido lume della ragione...

            Devastante, è la crudele
            verità che t'aggredisce
            sbucando all'improvviso
            dal magico sogno
            in cui s'era celata.

            Quel sogno...
            di cui ti eri illusa d'essere
            una grande Protagonista,

            lascia il posto all'amara verità:
            inutile comparsa in una
            farsa da quattro soldi...
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Apnea

              Ho scalato cime imponenti
              percorso i sentieri più impervi
              nuotato negli abissi più cupi

              per stare accanto a te...

              Ho rincorso le stelle
              compagne discrete di sogni incantati
              e con tenerezza ho sfiorato
              il tondo volto della luna

              Lame di comprensione, a spezzare i silenzi
              Riponendo l'orgoglio ho rinnovato il perdono
              ho confortato gli affanni
              fra le braccia del puro sentimento
              L'odore del fumo è ora vicino, forse
              brucia un amore nel fuoco del camino...

              In ginocchio sui sassi
              non voglio morire; raccolgo
              iridescenti scaglie d'un sogno d'amore
              da spegnere nel buio dell'alba nascente

              [Apnea]

              Partorisce un pensiero, l'ultimo sprazzo d'ossigeno:
              svuotata di tutto
              non potrò che riempirmi di nuovi respiri.
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                Scritta da: Barbara Brussa

                Non è...

                Non è il Principe Azzurro
                colui che t'inganna;
                Non è il Principe Azzurro
                colui che l'anima ti sbrana...

                Principessa dormiente
                nel regno della fantasia
                ti sveglierai alla luce dell'ultimo abbaglio;
                il cuore sminuzzato dagli aguzzi frammenti
                d'un ambiguo amore
                consumato in mille massacri
                nella Terra del Cuore...

                Ma ora sei sveglia
                e il tuo occhio Vede:
                con passi leggeri
                impararei a danzare
                l'appassionato tango
                della Vita tua.
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                  Scritta da: Barbara Brussa

                  A mezzanotte la Principessa muore

                  Rumore di passi
                  rivela presenza;
                  due braccia ti cingono
                  e nasce un sorriso

                  l'orologio del cuore
                  scandisce il tempo dell'amore;
                  appese ad ogni parete
                  promesse di felicità fanno rosa
                  i muri dipinti di bianco

                  Nel letto ti svegli, e respirando
                  il suo assopito respiro
                  soffi in alto batuffoli di stelle
                  Il soffitto diventa
                  un cielo esclusivo

                  Nell'aria, il profumo di un sogno
                  riempie le stanze:
                  diventa castello
                  la tua minuscola casa

                  Ma poi...

                  tutto scompare
                  quando trasloca l'amore
                  Come scoccasse mezzanotte
                  e la Principessa muore

                  Cenerentola in lacrime
                  continua a sognare...
                  mentre spazza la polvere
                  dell'antica magia
                  che a mezzanotte è tramutata
                  in consapevole illusione.
                  Composta venerdì 21 maggio 2010
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