Poesie inserite da Cetty Cannatella

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Cetty Cannatella

Il dolore dell'anima

Il dolore dell'anima
ti capisco, l'ho conosciuto anch'io.
È uno squarcio dove il tempo passa inesorabile,
è un vuoto d'aria verso il niente.
Dove ti rendi conto che tutto potevi assaporare
ma non è facile trovare chi può sentire le stesse cose.
E allora l'assenza di ciò squarcia
e il dolore non è altro che la consapevolezza di essere soli.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Cetty Cannatella

    Se come me...

    Se come me hai conosciuto lacrime
    singhiozzi
    tremiti
    ginocchia piegate
    dolori sospesi
    urlati in silenzio al cielo
    stretto fra i pugni la terra
    guardato negli occhi il dolore e affrontato con lealtà,
    rispetto... e nel rispetto gli hai detto: vaffanculo io ce la farò!
    Beh! puoi permetterti di sorridere guardando il cielo e dire: il mio sorriso è frutto di dolori vissuti
    rispettati
    maturati e cresciuti come gli anni.
    Per questo brilla
    per questo sogna
    per questo è bello.
    Composta domenica 23 agosto 2020
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Cetty Cannatella

      Quando sarò vecchia

      Quado sarò vecchia
      stracciata
      stracciona
      affamata
      magari una lacrima scenderà per lo sconforto
      forse o sicuramente sola
      qualcuno mi chiederà:
      ma non hai pensato alla tua vecchiaia, al tuo letto, al tuo tetto, alla minestra calda, allo sciroppo, alla tua sciarpa?
      Con gli occhi a specchio lucido ed un sorriso malinconico dirò:
      ho dato, ho preso, vissuto, nutrito e vestito di solo amore.
      È tutto ciò che ho dato, è tutto ciò che ho.
      Composta sabato 13 giugno 2020
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Cetty Cannatella

        Lettera al mare

        Ti ho pensato mare
        Oggi ho guardato le foto fatte quando ogni mattina ti incontravo
        Quando ti respiravo
        Quando mi facevo avvolgere di vento...
        Di salsedine
        Di gocce
        Di sabbia
        Di profumi
        Di rumore d'onde
        Di gabbiani che stridono, pescano, planano
        Ti ho pensato
        Le gocce di sale mi hanno bagnato il viso
        Le ho leccate per sentire il tuo sapore...
        Ho messo la tua foto sulla home del cellulare.
        E aspetto...
        Come tutta la gente, aspetto a casa.
        Aspetto che tutto andrà bene.
        E intanto t'amo e mi manchi.
        Composta lunedì 30 marzo 2020
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Cetty Cannatella

          Inverno egoista

          Tremava come una foglia secca, sottile e scricchiolante al solo tocco dell'ombra di un piede.
          Rinsecchita da chi con ostinazione non accetta che lei potrebbe essere primavera in un altro prato, arricchire un altro ramo, essere parte di un altro bosco.
          Tremava lei...
          E nelle paure finse di esser forte
          Di non temere l'ombra di chi instabilmente non accettava il tempo che cambiava le stagioni e i sentimenti.
          E li prigioniera fra le foglie secche.
          Si mescolò fra esse provando il freddo rigido di un inverno egoista.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Cetty Cannatella

            U ciavuru ru mari (il profumo del mare)

            Mi manca u ciavuru ru mari... u sò scrusciu
            U ventu cà mpirughia i me capiddi e mi accarizza senza chiediri pirmissu.
            Picchi u ventu ru mari è comu un picciriddu ca ti tira la vesta pi essiri sintutu.
            U me mari parra cu ventu e grazie a iddu
            u ciavuru ti trasi dintro o nasu e fino all'arma.
            E quannu na lu mari tu ci nasci, ci crisci... u ventu pari t'assicuta puru all'autru munnu, avvoti pari ca mi tira a viesta e mi rici: Mi rissi u Mari, torna!
            Io mi fazzu ancora mpirughiari i capiddi, circannu u ciavuru ru mari...
            Iddù mpittutu nun mi parra chiù, comu a diri; io sugnu ventu, no ciavuru ri mari...
            Ma u mari...
            Lu tò mari... è comu u ventri ri na matri, pi sintillu ci ha trasiri rintra i cainni...
            Pi sentiri u sò ciavuru, ha tuccari e basari la to terra.

            Traduzione
            Mi manca il profumo del mare... il suo rumore
            Il vento che ingarbuglia i miei capelli e mi accarezza senza chiedere permesso.
            Perché il vento del mare è comu un bambino che strattona la veste per essere ascoltato.
            Il mio mare parla con il vento
            E l'odore del mare grazie ad esso ti entra nelle narici fino a toccarti l'anima.
            E quando nel mare tu ci nasci, ci cresci... il suo vento sembra ti insegua pure in capo al mondo, spesso ho come l'impressione che il vento strattoni ancora il mio vestitoe mi dica: Mi ha detto il mare torna!
            Io lascio che mi scompigli ancora i capelli, cercando nell'aria il profumo del mare...
            Allora il vento offeso non mi parla più, come se il suo silenzio volesse dirmi: io sono vento non profumo di mare!
            Il mare...
            Il tuo mare... è come il ventre di una madre, per sentirlo devi penetrare la sua carne.
            Per sentire l'odore del tuo mare, devi toccare e baciare la tua terra.
            Composta domenica 17 novembre 2019
            Vota la poesia: Commenta