Ogni mattina mi immergo in questo immenso mare, chiamato vita e, salendo sulla barca di nome giorno, isso la bianca vela che si inerpica sull'albero della libertà. Parto per nuove esplorazioni e strabilianti conoscenze, ogni giorno navigo, spingendomi oltre, sospinto dai venti che soffiano, sempre verso altre frontiere. Questo mare voglio continuare a esplorare per scoprire cosa c'è oltre quello che la realtà ci dà da vedere, senza porre limiti alla mia fantasia che sa farmi vedere mondi veri, che non saranno mai visti dai più. Una sfida con me stesso, che ripeto ogni alba, l'accrescere e il saziare, quell'inaudita fame di conoscenza, che non riesco ad appagare.
Ho visto soldati andare via, camminavano lungo le strade del loro tempo e, seppur cantassero, in quelle parole non c'era allegria, sapevano quanto può essere infame la sorte, perché qualsiasi guerra, che si combatte, porta solo dolore e morte. Ho visto spose asciugare le lacrime, di chi bagnava le canne dei fucili, in ognuno di quei ragazzi, vedevano il dono della vita, i propri figli. Ho visto ragazzi partire, con negli occhi la voglia di vivere, erano soldati per modo di dire, perché a vent'anni si ha voglia di vivere e non di morire, essendo la vita un giardino dove nascono ogni giorno solo fiori che si chiamano amori.
Hai dato agli occhi miei il colore del cielo, quando è sereno. Hai fatto fuggire via la tempesta, facendo nascere un arcobaleno. Hai dato vita a un mio pensiero che vola libero come un aquilone, inseguito dai miei sogni, come quando ero bambino. Illumini e, all'anima mia, dai calore, che mi porta a volare sopra le onde del mare, come albatros nell'infinito, a rincorrere il sole. Sei la luce dell'amore che squarcia il mio cuore.
Sto indossando il vestito con il quale la mia anima ha deciso di mostrarsi in questa vita terrena, dando così corpo ai miei pensieri e ai sentimenti. I sensi hanno presa vita, percepisco il tuo amore, lo sento lo tocco e lo vivo. Ti amo anche quando non sei con me, perché tu sei il ponte che mi unisce all'infinito, un amore che diventa immortale.
Scusami, che strano, era da tanto tempo che lo pensavo, ma solo scrivendo trovo il coraggio per dirti che ti amo. Per quello ti chiedo scusa, perché con le parole non sono tanto bravo, allora continuo a scrivere ti amo.
No non seguirmi, se non sei pronta, a camminare su nuovi mondi. No non seguirmi, se avrai paura di navigare, su i mari dell'ignoto. No non seguirmi, fin quando le tue ali non saranno pronte per volare, su cieli che non hai mai visto. No non seguirmi se non lo vorrai veramente, la mia anima non dorme mai, perché è sveglia da sempre.
Ti manterrò nei miei pensieri anche quando posson sembrar solo dei sogni veri. Ti porterò per sempre nelle mie giornate nonostante le nostre lunghe litigate. Ti sosterrò in ogni momento divenendo la tua solida base di cemento che ti eleverà a monumento. Ti amerò per sempre, perché quello l'ho giurato davanti Dio e non al vento.
Comincio da me, dai miei sogni e l'odore delle notte intriso nelle narici. Dai cani sciolti che non hanno paura di correre sotto le stelle, abbaiando alla luna. Del vento e della pioggia, dalle tempeste che annebbiano il cuore, i pensieri e la mente, l'ardore e la gelosia. Comincio da te che unisci i tuoi sogni ai miei, non ho paure della notte quando sono con te, si colora di stelle. Siamo lupo e falco, l'altare e il calice anime che si basano sui fondamenti dell'amore, delizia e croce. Il sogno che s'avvera in una notte nera, mentre le stelle, ci stanno a guardare.
Ti sei nascosta dentro i miei passi, confondendoti nelle impronte del passato, l'inquietudine tradiva i ricordi, troppo lontani per viverli nel presente. Marosi i pensieri, smossi dall'increspar delle onde, trascinati via come fine sabbia, vanno a morir nel profondo dell'oblio che l'anima fugge dal perfido tempo. Non hai ali che nell'alto del cielo si lasciano portar dal vento, incline ai dubbi, confusa ricerca del cuore, tu vuoi sanare le cicatrici dell'amore che chiuso dentro di una gabbia dorata, muore. Non vi sarà pianto o riso a ridestar il sorriso spento, quello che insegui lasciandoti trasportare dal vento, il quale non cancella le orme degli errori del passato, ma le ricopre solo di una patina accumulata e fatta più delle volte di indifferenza e rancore. Così te ne stai a rimirar chi ti può essere sembrato un tempo il faro, cercando di comprendere e farti illuminare dalla le luce che illuminava il suo cammino, ma cieca inciampi nelle ombre dei suoi errori. Amica tu allunga le mani e aggrappati al tuo domani, perché sarà solo esso a condurti dritta al tuo futuro, fatto di gioie e i di dolori, ma questa è la vita.