Hai svenduto il tuo amore, barattandolo per una bottiglia di whiskey, che poi ti sei bevuta tutta d'un fiato, aumentando così, dentro di te, l'immensa solitudine e disperazione. Ti sei truccata, non per farti bella, ma solo per confondere il tuo cuore, dell'amore che non hai saputo dare, nascondendo il tuo dolore, al mondo intero. Hai viaggiato su strade, che portavano solo a dei tramonti, perché l'alba non la vivevi, eri sempre così stanca che volevi dormire. Hai donato la tua anima, solo a chi non l'ha amata, trovandoti così a cercarla e rincorrerla a chi te l'ha rubata.
Vieni con me, ti regalo un paio d'ali. Prendimi per mano così voleremo in cielo, la dove le nuvole vanno a nascondersi quando c'è il sole. Ti farò vedere dove gli arcobaleni giocano a nascondino con le nuvole e il sole. Stringimi la mano e con le ali della fantasia, voleremo sfiorando le onde del mare, sentendone gli spruzzi sul viso. Voleremo sempre più lontano, anche oltre gli orizzonti. Dove si mostreranno a noi luoghi incantati e più leggeri di una piuma voleremo liberi come l'aria. Prendimi per mano e non parlare, le parole non servono, lasciamo parlare i nostri cuori.
No, non penso alla gelosia, forse sono un folle, a crederti mia! Io ci credo che tu sei mia! Perché ti amo alla follia, dolce donna mia. Sai questo sentimento, è nato dentro di me piano piano, trovandomi senza accorgermi a dirti ti amo. La mia vita è nata per te, anche quando non sapevo chi tu fossi, ma già sapevo che tu c'eri. Donna, donna mia, come posso pensare che tu non sia mia? Quando insieme a te la mia vita, diventa poesia. No, non posso pensare che tu te ne possa andare via, lasciandomi credere che il nostro amore sia solo una follia.
Pensiero stupendo di te che, lentamente, ti stai facendo strada dentro di me, scorrendo nelle mie vene e nella mia mente, scombussolando tutto il mio essere e quello che di certo c'era. Hai iniziato a spogliare la mia anima, che non credeva più di poter amare e aveva seppellito i sogni intrisi di speranza, barattandoli con le paure nascoste. Sei arrivata con forza, come una freccia che colpisce il cuore, sconvolgendo, come fosse un terremoto, il mio io interiore. Ora mi stai donando ciò che di più grande non potresti, racchiuso in una piccola e semplice parola: amore.
Di quanta forza erano intrise le tue lacrime, mi hanno dissetato come l'acqua della pioggia, quando la mia vita era investita dai temporali, che mi colpivano, bagnando la mia anima. Piangevi insieme a me, aiutandomi a scacciare la disperazione. Tuonavi parole con frasi forti, da far scuotere ogni petto che le avesse ascoltate, mi infervoravi, chiedendo ci mettessi ardore, per ritrovare il mio destino. Saziavi la mia fame, eri il magma dei vulcani, che scaldava il mio cuore, divampavi come il fuoco nelle vene, bruciavo d'amore per te. Un mondo nuovo mi hai fatto scoprire, un pianeta sconosciuto che gravitava a me vicino, orbite, che hanno attratto il mio essere solitario, colmando di tutto quello che la mia vita ha bisogno. Gemella, tu sei di me ed il mio ego si riflette su di uno specchio che ora tu stai aiutandomi a distruggere, per vivere accanto a te.
Scusami, che strano, era da tanto tempo che lo pensavo, ma solo scrivendo trovo il coraggio per dirti che ti amo. Per quello ti chiedo scusa, perché con le parole non sono tanto bravo, allora continuo a scrivere ti amo.
Aggrappato ai ricordi, li avvinghi rubandone l'essenza, stille di un passato alterano i tuoi pensieri. Comprensioni perdute di ticchettii di un tempo che ora vedi lontano, ombre le velano, con una opaca inconsistenza di fragili frammenti che nascondi al tuo futuro. Con caparbietà cerchi di ribellarti, debole sei di fronte al volere del tuo destino che inglobandoti, t'inghiotte, in vie straniere, dove occhi ti spiano, passo, dopo passo, proiettando la tua ombra contro il muro dell'incoscienza. Blindi le idee in forzieri e incateni le tue parole a tralicci che si elevano al cielo, come catalizzatori di sogni, i quali tragicamente muoiono, soffocati da principi errati. Cerchi brandelli della tua vita, disseminati qua è là, nella valle dell'ozio, dove hai soggiornato in periodi del tuo passato, lusinghiero ti era sembrato, ma non ha fatto altro che farti perdere dentro il mare dell'oblio. Prendi in mano il tuo coraggio e usalo come torcia per il illuminare il tuo futuro, dai forza a te stesso e aggrappati ai tuoi sogni e, come un ariete, sfonda il tuo destino.
Non c'è il tempo nelle gocce di memoria, nemmeno nei rumori senza storia, seppur gli uomini usino le armi per cercare la gloria. Brandelli di vita elevati a baluardi, da ninfe che in corteo seguono in silenzio Bacco ubriaco, supino sul carro degli dei. Piccoli pony calpestano aridi terreni, seguiti da umili muli, con gerle piene di pane che portano per sfamare sirene di mare, le quali lo scambiano con ostriche doloranti, ma con un cuore palpitante di perle. Batte il martello sui chiodi che uniscono le croci, steccati dividono gli uomini per colore e idee, la fede si perde sotto il cappello di un uomo, nascondendo i soldi agli occhi del sole. Musici lucidano i loro ottoni, prima di incamminarsi sui campi di battaglia, la spada e la lancia s'incrociano, per rubare il sangue a chi dalla malasorte diventa debole e si consegna alla morte. Il treno del tempo porta alla stazione, dove si aprono le porte per l'infinito, forse tutto questo è solo un sogno proibito, eppur anche se tutto sembra restare fermo, la vita tra le emozioni si va muovendo.
Scrivo una poesia d'amore per te, sulle musiche di zingari, che danzano sensuali balli, in una notte di luna piena. Ubriaco d'amore, son di te, mia bella gitana, dai lunghi e setosi capelli, di nero corvino che, maliziosamente, fai scivolare, sfiorando il mio corpo con suadenti carezze e provocandogli fremiti di desiderio travolgente e di mera passione. I tuoi occhi risplendono delle stelle del cielo, traboccanti d'amore. Vaso scoperchiato di Pandora, dove perdere mi voglio, in tutti i suoi vizi tentatori. Donna ancestrale, onda del mare. In cui io, come arenile, da te, mi lascio cullare. Bello il tuo corpo, di venerabile natura che, al pari di lei, nasci dalla spuma, mia perla di cui, il corpo abbronzato, vieni a me donare. Tu sei poema, poesia scritta tra le note. A me, tu sei arrivata, in una notte di luna piena, mia bella gitana.
Mostriamoci per quello che siamo, spogliandoci di tutte le nostre diffidenze, accantoniamo le paure, veniamoci incontro a braccia aperte come quando eravamo bambini. L'amore è essere nudi e disarmati, di fronte all'anima di chi ami, l'amore è purezza, unione, incontrarsi è l'estasi di due corpi che si fondono e diventano energia, che si rigenera e perpetua nel ciclo della vita.