Poesie inserite da dax

Questo utente ha inserito contributi anche in Umorismo.

Scritta da: dax

Sole di primavera

Rimuoviamo il silenzio dalla mente,
dall'abulica passività che uccide l'anima,
da contorti pensieri da miserie
arroccate nel nostro inconscio
dove il bambino ch'eravamo
ancora esiste, ancora piange, ancora spera.

Riallacciamo l'alleanza con il sole di primavera,
con le foglie che già sbocciano serene
cacciando l'inverno il buio:
ma non riescono cacciare la paura la guerra.

Su onde radioattive,
su piogge contaminate,
sui cadaveri degli innocenti assassinati
sulle nostre ossa sulla nostra umanità sacrificata.

Mammona vince
vincono i blanditi dittatori
che brindano alla nostra piaggeria alla nostra codardia.

Voi che vi pasciate di sangue di petrolio
voi che dimenticate l'essenza divina dell'uomo, della terra
voi che non rispettate l'innocenza
che vi nascondete dietro bandiere croci
e fedi dall'oligarchie pervertite.

Ma quelle bandiere quelle croci quelle fedi s'alzeranno
come mano viva ghermendovi lo scettro il potere,
l'arroganza l'estrema vostra nullità.

Il sole di primavera evaporerà le vostre anime.
Composta venerdì 25 marzo 2011
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: dax

    Silenzio

    Il silenzio vivo della
    foresta scioglie
    il ghiaccio della
    malafede, grondando
    sangue antico.

    Torneranno le rondini
    la sera, il loro
    stornire scuoterà
    la mia anima addormentata.

    L'inverno fuggirà
    come un rimpianto
    perso nel tempo.

    Come le radici
    del Glicine immortale
    scardinano gli antichi sassi,
    il tempo scava
    nel nostro corpo
    l'essenza della vita.

    E quando la morte
    giungerà silenziosa
    a noi accanto
    le stanze dei ricordi
    si riempiranno
    dei fantasmi del passato.

    Ma dal ventre delle nostre
    madri, rinascerà la vita
    e il grano dorato
    scosso dal vento,
    della nostra estate
    di eterna giovinezza.
    Composta mercoledì 9 gennaio 1980
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: dax

      Europa

      Saggi sono i solitari
      che amano nel silenzio
      la loro libertà.

      Che camminando nei prati
      sulle rive boscose,
      riconoscono in una zolla fertile
      il volto di Cerere rigeneratrice.

      E tu dolce Europa sacrificata
      a uno sviluppo che ti è estraneo
      vedi i tuoi boschi bruciati:
      i mari cloache putrescenti.

      Dolce Europa l'ombra
      d'uno sviluppo disordinato
      ha distrutto la tua civiltà.

      Sulle ossa dell'acropoli
      corrosa piangi.
      Composta domenica 20 aprile 1980
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: dax

        Scroscia

        Scroscia la pioggia
        sui tradimenti
        sulla sfiducia delle genti.

        Piove su sentieri
        su corvi neri
        sui nostri cattivi pensieri,
        su ombre che furono desideri.

        Piove sulle prostitute
        su peccati aulenti
        su fiori che odorano
        di passati eventi.

        Piove su uomini neri
        su rivoluzionari sinceri,
        su vittime su carneficine
        nate nelle nostre officine.

        Piove sulla dimenticanza di Dio
        sull'umana nostra sorte,
        sulla paura della morte.

        Piove su cadaveri che furono vivi
        su ragazzi che sono della giovinezza privi

        Piove su piaggerie desolanti
        su fornicazioni di clandestini amanti.

        Piove sulle immondizie abbandonate
        sul mare sulle città alluvionate.

        Piove sui nostri cattivi umori
        su innocenti acerbi amori.

        Piove sulle coscienze addormentate
        sulle libertà calpestate
        sulle virtù violate.

        Piove pacatamente serenamente
        sulle masse defraudate
        vilipese annientate.

        Piove su lavoratori schiavizzati
        su disoccupati disperati.

        Piove sulle bandiere stracciate
        nel fango affondate,

        Piove sulla nostra
        vecchiaia desolante
        sulla perduta amante.

        Piove sulle rose appassite
        sulle carogne inviperite
        sugli avvelenatori della pioggia
        che scroscia che scroscia:
        Eterna!
        Composta lunedì 10 gennaio 2011
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: dax

          Dio Corvo

          Hanno strappato dal cielo
          le vostre piccole anime,
          nei fiumi argentei cadaveri
          galleggiano tristi, silenziosi.

          Uomini assassini, uomini,
          genocidi uomini,
          giocate pure
          con le vostre macchine
          con inutili videogiochi,
          deleterie slot machines,
          illusori gratta e vinci.

          Sollazzatevi con
          stupidi programmi
          televisivi condotti
          da utili idioti,
          dividetevi in partiti
          gozzoviglio si
          delle vostre vite
          del futuro dei vostri figli,
          sottomettetevi operai
          davanti all'oligarca di turno.

          Verrà il giorno, ed è vicino,
          che il Dio Corvo
          strapperà la carne dei potenti,
          dei cannibali della terra
          brucerà i loro soldi, i loro idoli
          distruggerà l'oro
          i gioielli diventeranno merda.

          E Tu Dio Corvo
          t'assiderai alla Destra Del Figlio,
          con tutte le anime degli animali
          assassinati massacrati per condannare
          l'umana miserabile follia,
          per denunciare il qualunquismo
          stupido delle masse,
          fertile humus del potere
          dei ricchi.
          Composta lunedì 7 gennaio 1011
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: dax

            Rifondare

            Cuore arso
            spettrali ricordi
            navigano
            silenziosi,
            memorie disperse.
            lontani bambini
            dimenticati.

            Sottovoce ricordiamo
            i loro nomi, i sogni,
            le speranze.

            Ricordi di vita,
            di spiagge incantate
            risate e canti,
            ammutoliti, straziati.

            Non uomini uccidono,
            rinascono, si riproducono
            nell'orrore, nella miseria
            delle loro anime.

            Acerbi innocenti
            straziati, ieri, oggi, domani.

            Spezzare il cerchio dell'orrore,
            si può,
            si deve.

            Rincorreremo il vento
            le nuvole, la platonica utopia
            per rifondare la terra.
            Composta giovedì 29 novembre 1010
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: dax

              Vendemmia

              Vedi!
              silenti boschi
              attendono
              ascoltare melodiose
              note portate da una
              fresca brezza,
              da un vento leggero.

              Senti!
              ecco ora arriva
              il profumo del
              mosto antico,
              vetusti
              tini raccolgono
              l'eterno susseguirsi
              del tempo, delle stagioni.

              Vecchi vignaioli,
              degustano novelle
              vendemmie, foriere
              d'antichi ed eterni
              sapori, che sanno
              di terra,
              di rose,
              di ciclamini,
              di genziana.
              di sogni,
              d'amore.

              Ambrate presenze
              brillano al sole
              del tardo
              autunno,
              tra le prime
              nebbie
              che salgono
              dalla valle ombrosa,
              il profumo
              del legno che brucia
              scoppiettante,
              la polenta adagiata
              sul familiare desco.

              Gialla!

              Come un piccolo
              sole domestico
              rinfranca i cuori.

              Il calore della casa,
              della vita d'una
              pacifica serenità.
              Composta venerdì 8 ottobre 2010
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: dax

                Il buon pastore

                Io Sono il Buon Pastore
                che raccoglie il suo gregge,
                le sue pecore.

                Accorrete voi che siete oppressi,
                scaldatevi al tepore del mio ovile,
                calore d'amore di vita d'eternità.

                Sedetevi alla Salvifica Mensa,
                dissetatevi con il Mio Vino,
                vino che non tradisce.

                Alzate il vostro
                sguardo verso le più
                alte stelle, verso il più
                luminoso sole che non
                abbaglia il vostro sguardo,
                la vostra mente, così da poter
                scorgere il futuro.

                Io Sono la via che porta alla felicità
                al sogno dell'uguaglianza,
                nella libertà nella giustizia.

                Un'apostolica anarchica
                fronda di rivoluzionario amore.
                Composta mercoledì 8 dicembre 2010
                Vota la poesia: Commenta