Poesie preferite da Wuthering Heights

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Scritta da: Andrea De Candia

Donna al pianoforte

Io ti ho vista seduta al pianoforte
e mi sei parsa un angelo, una vergine
di certissimo aspetto – come fossi
oggi cresciuta lì su quelle soglie
di sveltissima musica, o fermento
bello di donna dalle dritte spalle
cui le dita di angelo racchiuso

hanno impresso una curva di mistero
mentre che all'apparenza ne gioivi
profondamente come in veste nuova.

E noi tutti di te ripensavamo
cose profonde e più miracolosa
che una vetta di sogno la tua dolce
cara presenza ci scioglieva i nodi
dentro il sangue del male e sollevava
la nostr'aria nel palpito felice
dei tuoi biondi finissimi capelli.
Composta giovedì 31 marzo 2016
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Ape regina

    Accarezzami musica
    scorri su me come acqua d'argilla,
    scorri sulla mia bianca pietà:
    io sono innamorata di un aedo,
    sono innamorata del cosmo tutto,
    sono piena d'amore
    sono l'ape regina
    col ventre gonfio dei due golfi perfetti,
    dolcissimo chiaro preludio
    a una polluzione d'amore.
    L'uomo scorre sulle mie bianche viscere
    non s'innamora mai
    perché sono accademia di poesia.
    Composta mercoledì 25 marzo 2015
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Il bacio

      Il bacio appena sognato
      in una notte di tradimenti,
      dove tutti consumano amplessi
      che non hanno profumo,
      il tuo bacio febbricitante,
      il candore delle tue labbra,
      somiglia alla mia porta
      che non riesco ad aprire.
      Il bacio è come una vela,
      fa fuggire lontano gli amanti,
      un amore che non ti gela
      che ti dà mille duemila istanti.
      Ho cercato di ricordare
      che potevi tornare indietro,
      ma ahimè il tuo bacio
      è diventato simile a un vetro.
      Io come un animale
      mi rifugio nel bosco
      per non lasciare ovunque
      il mio candido pelo.
      Il pelo della mia anima
      è così bianco e così delicato
      che persino un coniglio ne trema.
      Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
      e come mi hanno scoperto.
      Io ti dico che ognuno scopre la luce
      e ognuno sente la sua paura,
      ma la mia parte più pura è stata il bacio.
      Io tornerei sui monti d'Abruzzo,
      dove non sono mai stata.
      Ma se mi domandano
      dove traggono origine i miei versi,
      io rispondo:
      mi basta un'immersione nell'anima
      e vedo l'universo.
      Tutti mi guardano con occhi spietati,
      non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
      e non sanno che sono firme degli angeli
      per celebrare le lacrime che ho versato per te.
      Composta mercoledì 25 marzo 2015
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        Scritta da: Andrea De Candia
        C'era una manciata di semi odorosi
        nelle mie mani per te,
        e un ricordo lontano di cose accadute
        ma senza sentimento.
        Pensavo che tu fossi la mia strada,
        e ho messo calzature leggere
        perché tu mi credessi un'ombra.
        Ho vagato solitaria con te dentro la mia stoltezza.
        Non ti dissi che ero innamorata
        fino al pudore,
        finché non vidi sangue nella mia mente:
        come se partito da me
        mi avessi rapito il fulgore degli anni.
        E così ho aspettato che tu rinverdissi
        e che da erba diventassi un altare;
        ma come tutti gli altari
        ti sei fatto pietra.
        Composta sabato 11 aprile 2015
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          Scritta da: Andrea De Candia
          Come crepiti nelle mie mani.
          Da quando ti ho conosciuto
          ho perso i valori estremi della vita.
          Sai quanto pesa una carezza?
          Sai cosa sono le mani?
          Sono uccelli che cercano orizzonti,
          sono uccelli che cercano pace,
          sono le mani dell'intelligenza e della ritrosia,
          sono il pane quotidiano degli angeli,
          sono le ali che cercano refrigerio.
          Il tuo volto è un nido d'aria
          attraverso il quale io trovo il mio nulla.
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