Poesie inserite da margherita1

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Scritta da: margherita1

La virtù della solitudine

Voglia di solitudine
nel mare della folla,
che strattona e ti sospinge
con foga alla vita.
Reazione emozionale dell'essere
antitesi al lasciarsi andare.
Ambire al segreto desiderio
di vagare come foglia
nel cuore di una pozzanghera,
in silenzio perfetto
e guardare sopra
il cielo ignaro e stanco.
Divenire trasparente
e dormire di quel sonno
senza sogni che ristora.
Così l'anima riposa
al mormorio di chi parla
e senza decoro
non sa tacere.
Composta giovedì 22 novembre 2012
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    Scritta da: margherita1

    Amicizia amor perfetto

    Cos'è un'amicizia sincera?
    È qualcosa di morbido
    dove appoggiare il cuore
    quando fatica nel suo battito.
    Sponda sulla quale approdare
    quando le gambe cedono
    sotto il percorso della vita.
    È l'ironia triste di una risata
    tra lacrime ed un soffiar di naso.
    È una cioccolata calda sul divano
    nel mese di Gennaio
    mentre suona una vecchia canzone.
    È la telefonata nel cuore della notte
    per saper che non sei solo,
    il cinema la sera chiacchierando
    in prima fila,
    è parlarsi senza dire una parola
    e quella sbagliata viene sempre perdonata.
    È un tesoro ritrovato tra macerie della vita,
    si conserva in cassaforte con codice segreto
    ci accompagna oltre il tempo e le ragioni
    ma non tradisce come fa l'amore.
    Composta venerdì 9 novembre 2012
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      Scritta da: margherita1

      Vivere

      Voglio vivere
      a lungo, per sempre.
      Voglio innaffiare la mia mente
      con pensieri d'amore
      perché la mia anima cresca
      virtuosa e rigogliosa.
      Voglio vivere nel presente
      non perdere un attimo
      del futuro incerto.
      E se il mio vivere
      porterà dolore
      ben venga, ciò
      acuirà i miei sensi,
      mi terrà desta la notte
      in cui non sprecherò
      tempo nel sonno.
      Farò delle lacrime fiumi
      in cui bagnarmi,
      del dolore pasto mattutino
      e poi lo dimenticherò
      vivendo senza passato.
      Terrò giovane il cuore
      amando le sue rughe
      e sarà bello il mio volto
      di donna senza tempo.
      Composta venerdì 28 settembre 2012
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        Scritta da: margherita1

        Sbadatamente io

        Ce la metto tutta per cambiare
        ma non so più cosa fare.
        Sono nata un po' sbadata
        sulle nuvole sdraiata.
        Non sono come l'altra gente
        che sa far finta di niente.
        Combino guai a non finire
        nonostante mi sforzi di capire.
        Mi succede molto spesso
        di scontrare un bicchiere
        che di certo va a cadere
        proprio contro la bottiglia
        e succede un parapiglia.
        Il vino vola nella minestra,
        il piatto dalla finestra.
        Non l'ho mica fatto apposta,
        non riesco a star composta!
        Non parliamo del guidare,
        con l'auto non posso andare
        con la certezza di ammazzare
        venti pedoni sulle strisce pedonali
        con manovre irrazionali.
        Oppure a far benzina
        con sei auto ferme in fila,
        le tampono tutte in blocco
        e combino un 48.
        Il mio istinto me lo dice
        che non sarò mai felice,
        in questo mondo così perfetto
        non c'è posto per il mio difetto.
        Sono nata singolare,
        nel dire e nel pensare,
        ma a farle in abbinata
        è un'impresa disperata.
        Un po' artista un po' svagata
        quasi sempre smemorata.
        Anche in gaffes sono perfetta
        ne infilo una doppietta.
        E adesso sul finire
        mi dovrò anche pentire
        di aver sbagliato nome a un funerale
        salutando uno che stava solo male,
        e alla figlia che partoriva in Primavera
        ho consigliato una pancera.
        Che pasticcio ho combinato!
        Ma ditemi, chi di voi
        non ha mai sbagliato?
        Composta giovedì 20 settembre 2012
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          Scritta da: margherita1

          Un posto lontano

          Si ripete il miracolo mattutino.
          Il sole sbadiglia
          su questo scampolo di finestra.
          Appoggio la fronte
          al vetro tiepido mentre
          lo sguardo disperdo oltre.

          Volano parole mute
          sui tetti grigi,
          attraverso muri di cemento
          e approdano
          sull'orizzonte sconosciuto.

          Forse esiste un posto lontano
          fatto apposta per me,
          un luogo cucitomi addosso
          da un abile sarto.

          Estranea a questo mondo
          di cui non faccio parte
          vorrei ali per andar
          laggiù oltre quel piccolo punto
          che occhio non vede,
          immaginando quello spazio d'aria
          dove respirare è vivere,
          con il vento che balla nei capelli
          e tinge pensieri d'arcobaleno.

          Atterro malamente
          sul davanzale mentre lo sguardo
          rimane laggiù oltre
          il Paese dei Sogni.
          Composta giovedì 13 settembre 2012
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            Scritta da: margherita1

            Ti penso

            Ti penso spesso
            papà e ancora mi domando.
            Chi eri davvero?
            Cosa c'era dietro al
            gioco strano
            delle tue rughe?

            Quella faccia a cui
            ho rubato dettagli,
            quell'assomigliarti
            nei gesti e nei pensieri.

            L'ostinato combatterti
            da nemica a nemico,
            e allo stesso tempo
            sperare invano
            una parola sola.

            Illusione di sentire
            la tua mano stanca
            sui miei capelli.
            Ma quel gesto
            così semplice e
            appagante,
            era troppo gravoso
            per il tuo esser Uomo.

            Mentre io attendevo
            solo un Padre.
            Stanca di trovare
            in te solo rigida morale.

            Ora vorrei poter
            tornare indietro
            posare con forza
            la tua mano sul
            mio capo e dirti
            che se il ritegno
            impediva il gesto
            l'amore che ci univa
            poteva vincere
            l'inutile battaglia.

            Avrei voluto insegnarti
            ad amare chi ti è figlia,
            senza paura
            di quel sentimento,
            in cui vedevi debolezza.

            Ti avrei dato modo
            d'insegnarmi a crescere
            e diventare donna
            cosa che ancora oggi
            non ho imparato a fare.

            Franca Mercadante.
            Composta mercoledì 29 agosto 2012
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              Scritta da: margherita1

              Il bottone più bello

              L'ho travato sul vecchio comò.
              Dimenticata e persa
              nello spazio indefinito
              di un verbo senza tempo.
              Scatola dal cartone
              un po' ammuffito.
              Era piena di bottoni.
              Uno tondo ancora
              di vera madreperla
              la misura di un'asola
              da sera.
              Quello in metallo
              con lo stemma
              blasonato non stava più
              sulla giacca di lana cotta
              verde scuro.
              Uno piccolo d'ottone
              pendeva un po' scucito
              dalla divisa di un
              soldatino dritto
              con il fucile in mano.
              Ma il più bello
              che brilla ancora
              tra le mani come gemma,
              è un bottone di mia madre,
              che teneva quel drappo
              di velluto nero
              sulla spalla.
              Ed io bambina non ricordo
              i suoi capelli
              né il radioso suo sorriso,
              ma il luccicar di stella
              che usciva dalla
              stanza di mia madre,
              la scia di quel profumo
              insieme al suo bottone.
              Composta mercoledì 29 agosto 2012
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                Scritta da: margherita1
                La mia città è incastonata
                come una gemma
                tra il mare quieto
                che lambisce le spiagge.
                Dalle finestre aperte
                il vento porta con se
                profumo di salsedine
                e corrode le persiane stinte.

                Lungo il litorale
                scapigliati Pini Marittimi
                merlettano l'Aurelia
                lasciando che le spumose
                onde si addormentino
                sugli scogli.
                A riva barche e reti
                riposano stanche
                all'ascolto di racconti
                miracolosi tra i vecchi
                pescatori che giocano a carte.

                Nei vicoli antichi
                i palazzi si baciano,
                Madonne nelle nicchie
                guardano lo scorrere
                dei secoli tra i vapori
                di trattorie, panni stesi
                e malavita.

                Mentre intorno i monti,
                si beano del profumo del mare,
                La Lanterna illumina
                la città addormentata
                mentre da lontano De Andrè
                dolcemente intona
                'Creuza de mà.

                Ti racchiudo Genova mia
                in quest'abbraccio
                d'amore e nostalgia,
                Superba amica del Petrarca,
                di me sei Madre
                e come lei non
                ti posso scordar.
                Composta lunedì 20 agosto 2012
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                  Scritta da: margherita1

                  W la doccia

                  È stata una giornata infernale
                  ho la testa che mi fa male,
                  quasi quasi che non ti scoccia
                  vado a farmi una bella doccia!
                  Scroscia l'acqua calda dal soffione
                  mi scotto la pelle, rischio l'ustione!
                  Scelgo la schiuma al gelsomino,
                  lo shampoo al rosmarino,
                  il balsamo all'amarena,
                  lo scrub al latte d'avena.
                  Volano mille bolle variopinte
                  piccole, tonde a mille tinte,
                  un giardino nell'aia profumata,
                  chiudo gli occhi inebriata.
                  Monta la schiuma come la panna
                  ormai è alta una spanna,
                  i capelli pieni di sapone
                  sembro una torta al mascarpone.
                  Me la canto a squarciagola
                  mentre l'anima mia vola.
                  m'insapono e penso a te.
                  mi strofino e penso a te
                  qui è troppo divertente e penso a te
                  lalala, lalala, lalala, lalalala
                  Com'è gaio star qua sotto
                  quasi quasi conio un motto:
                  'Basta poco per essere contenti
                  doccia, schiuma e dentifricio per i dentì
                  Composta sabato 18 agosto 2012
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                    Scritta da: margherita1

                    Domenica d'agosto

                    Stesa sul letto sudato
                    guardo il soffitto.
                    Danno il solito film
                    visto e rivisto.
                    La noia si condensa
                    nell'aria come nebbia
                    in Val Padana.
                    Le saracinesche chiuse
                    ascoltano mute
                    le strade deserte.
                    Il caldo mi avvolge
                    senza scampo,
                    mi scolo un litro
                    di acqua frizzante,
                    reduce da una
                    camminata nel deserto.
                    Attendo le ore che
                    rallentano la corsa,
                    la notte è in ferie
                    e non vuole tornare
                    a portare ristoro.
                    Una mosca volteggia
                    senza guardare il calendario
                    felice d'infastidirmi.
                    Doccia gelata
                    occupa poco tempo
                    ma almeno provoca
                    qualche brivido.
                    Un telefono squilla
                    dalle finestre aperte,
                    un soffio di vita
                    nel condominio sfollato.
                    Neppure un ladro
                    a ravvivare la giornata.
                    Mi appisolo, mi risveglio,
                    ho dormito 6 minuti.
                    Allora salgo sull'aereo
                    della mente e volo
                    sulle scogliere
                    della Cornovaglia
                    a guardare gli scogli
                    neri sul mare arrabbiato.
                    Distese di verde
                    che il vento
                    trattiene il passo...
                    Ecco finalmente
                    sto sognando!
                    Composta sabato 11 agosto 2012
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