Le migliori poesie inserite da Franco Mastroianni

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Franco Mastroianni

Proprio lì

Forma una dolce ansa
il fiume d'emozioni
che mi attraversa l'anima

il posto dove vanno
a riposare i miei pensieri

attratti dalle vibrazioni
si tuffano nel fiume
assorbendone vigore

si lascian poi cadere
sulla spiaggia
ad asciugarsi al sole

e proprio in quel momento
si trasformano
in parole.

Forma una dolce ansa
il fiume d'emozioni
che mi attraversa l'anima

è proprio lì
che nascon le parole che ho per te
per ricamar ogni tua pagina.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Franco Mastroianni
    Ritrovarsi quasi come per incanto
    la mia poesia le tue parole... sussurrate come fosse dolce vento
    ritrovarsi come quando lo scenario... era là... dietro le quinte
    ed i baci le carezze recitavano parole che sembravano dipinte
    ritrovarsi ed annusarsi e sentirsi proprio bene
    ritrovarsi ed accorgerci che io e te scorriamo insieme... come sangue nelle vene.
    Composta domenica 25 dicembre 2011
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Franco Mastroianni

      Come togliere un cerotto

      Non so se quel che scrivo si può definir poesia
      a me piace giocar di fantasia

      Di certo sofferenze e delusioni
      possono riempire pagine e divenir copioni

      Quello che non mi piace e non mi appaga
      è il continuare a metter dito sulla piaga

      Amori ormai finiti come trama di commedia
      non devono restarci accanto seduti sulla sedia

      Il continuare a chiedersi perché di tutto ciò
      adesso senza te come farò

      Il trascinarsi dietro fardelli di dolore
      non penso giovi al cuore

      Ho ricucito anch'io ferite ormai cicatrizzate
      il tempo di digerir lo scotto
      e poi è come togliere un cerotto

      Lo so quello che scrivo non sarà mai poesia
      ma spiego le mi ali e volo
      con la fantasia.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Franco Mastroianni

        Nel giardino dei ricordi

        Cercando nel giardino dei ricordi
        ti vedo in mezzo ai fiori
        ma subito ti scordo
        mi sforzo per non ti far volar lontano
        ma il vento non mi aiuta
        e tu stai scomparendo piano piano

        Sembra che stiano ridendo di me
        una rosa che parla sottovoce a un tulipano

        Ti penso allora tanto intensamente
        non voglio uscire subito da questo giardino
        ma tenendo gli occhi chiusi
        inciampo sopra uno scalino
        e finisco con la faccia contro un aiuola di ciclamino

        Mi alzo mi ripiglio e mi ritrovo tra le mani un giglio
        adesso in testa ho un grande scompiglio
        i fiori che si mischiano ai ricordi
        il cielo che si apre
        barche in mezzo al mare
        o a dormire sotto i fiordi

        Ti vedo un'altra volta
        e adesso stai prendendo un treno
        al volo salgo su
        ma fuori dalla galleria mi trovo faccia a faccia con un crisantemo
        però non ti ho vista scendere dal treno

        Forse sono io che non ci vedo bene
        un velo oscura gli occhi
        come temporali estivi che ricoprono di nuvole
        chiare giornate tramutandole come se fosse notte

        Subito acqua scende e bagna questo giardino dei ricordi
        che si apre e fa vedere tutti i colori
        come giorno di festa
        tutti i colori che abbiamo nella testa

        Vorrei trovare il tempo
        per finire questa storia
        ma mi son fatto vecchio
        non ho più memoria

        Ti vedo nel giardino dei ricordi
        ma subito ti scordo.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Franco Mastroianni

          Un romanzo mai finito

          Cercavo d'incontrarti a tutti i costi
          per la strada in mezzo al vico
          ma... mi vergognavo... adesso te lo dico

          Mi nascondevo dietro ad un muro... un'angolino
          si... proprio come un bambino
          non ero preso da paure... ma mi invadeva un fuoco
          e bruciava troppo il suo calore

          Oggi la fermo... le parlo
          mi piazzo nella strada... l'aspetto
          ma appena ti vedevo mi si chiudeva bocca e stomaco
          come... per dispetto

          Decido allora di dirti quel che provo scrivendo due parole
          ero così felice... ma non stavo scrivendo io
          scriveva il cuore

          Questo mio scrivere di te mi catturò come non mai
          scrivevo tutti i giorni... e non ti vedevo mai

          Scrivevo giorno e notte... a pranzo
          ti scrissi cosi tanto che ne uscì un romanzo

          Ora è passato il tempo... e sono ritornato
          giù per strada dentro al vico per un giorno ti ho aspettata
          ma tu non sei passata

          Ora mi chiedo perché non l'ho mai fermata?

          Mi guardo attorno e scopro che tutto è cambiato
          ho tra le mani pagine d'un romanzo mai finito

          il titolo?

          Le parole che non ho mai trovato.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Franco Mastroianni

            Pagliuzze d'oro

            Le vecchie mura di mattoni che donano ospitalità
            al mio corpo ai miei pensieri... al mio quotidiano
            si trovano nel mezzo... di prati... e campi coltivati a grano
            come esco di casa gioco con il vento e ci diamo la mano
            lui non si stupisce se cammino scalzo sulla terra
            se parlo con gli insetti se mi soffermo ad ascoltare i fiori
            che di colori... discutono tra loro
            mi vestono i suoi soffi... li assaporo
            e nei suoi vortici mi sento accarezzare... da pagliuzze d'oro
            ma... ogni volta che ci avviciniamo alla città
            lui mi lascia la mano e dolcemente mi sussurra
            vai tu... io aspetto qui un momento.
            Sai... mi faccio sempre male
            in mezzo a tutto quel cemento.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Franco Mastroianni

              Pagina d'aprile

              È quasi l'imbrunire
              di una domenica d'aprile
              che volge lentamente al suo finire

              attratti da bellezza naturale
              immersi in un insieme di fiori profumati
              e piante dal fusto secolare
              siamo le fortunate ombre di un dolce spettacolo teatrale

              Antichi canti ci guidano celandosi nel muover delle foglie
              e splendide figure mitologiche
              ci
              attendono
              come sorprese oltre le soglie

              Mutano lente le scenografie portando via lontano
              il quotidiano
              e
              tutti i suoi pensieri
              le ansie e le fatiche si dissolvono
              nel percorrere nuovi sentieri

              Sonnambule figure in fila indiana
              che debole vacilla
              dolci emozioni saltellano giocose
              da una all'altra spalla

              le menti assorbono i silenzi
              per poter guardare
              e
              fantasie da tempo ferme
              ci vengono a svegliare

              Seguendo ad occhi chiusi
              il
              tenue cambiamento del terreno
              strisciano piano i piedi
              intenti a percepire dove andremo
              lontana è la paura di cadere
              e
              piano nasce un senso di rispetto
              per quel che andiamo a calpestare

              ad occhi aperti
              raramente ci viene da pensare

              Piccole gocce d'acqua
              cominciano a cadere in modo lieve
              bagnando dolcemente i nostri corpi
              io chiudo gli occhi
              e immagino la neve

              intanto con fare millenario
              la sera gioca a fare da sipario
              ma acceso resta in noi questo magnifico scenario

              Toccati da profonde vibrazioni
              sprigionate da contatto umano
              voltiamo questa pagina d'aprile
              tenendo tra le mani una spiga di grano
              che illumina le nostre ombre

              mentre ci allontaniamo piano.
              Vota la poesia: Commenta