Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Mi piaci
Frugo nella borsa delle parole
e mentre cerco... con le dita
solletico... la fantasia
ti vedo
quando cerchi nella tua borsa
mi piaci... ti farei mia.
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Frugo nella borsa delle parole
e mentre cerco... con le dita
solletico... la fantasia
ti vedo
quando cerchi nella tua borsa
mi piaci... ti farei mia.
Si alternano i giorni
tra raggi di luce
e
veli che scendono
ad
ombrare il cuore
disegno pareti
con il tuo
colore
per dare più
spazio
avere più pace
e
non ritrovarmi
tra stanze
che sanno di gabbia
mentre continuo
a salire
questi gradini
di
sabbia.
Questa sera voglio uscire
senza muovere
i
miei passi
appostarmi
sopra un ramo
o
su
un camino
come sentinella
attenta
e
avvistare la mie prede
tra le foglie
per la strada
o
in
mezzo ai sassi.
Il silenzio
è
compagno mio d'attesa
che
miscela il mio volare
in
autentica sorpresa.
Questa sera voglio uscire.
Di restare in questo corpo
sono stufo.
Questa sera
sono
il gufo.
Nulla è cambiato al di là di queste vecchie finestre
solo orizzoni già toccati
lambiti da muschio rupestre
Riverberi di luce offuscano i miei occhi
stanchi di cercare nuove strade
Diserto allora da materia
e sento dolcemente l'anima che evade.
Se fossi nato pianta
avrei voluto te
come mia linfa
Sentirti scorrere dentro mè
nutrirmi della tua vitalità
E ringraziarti per questa vita
e per quella che verrà.
Cercando nel giardino dei ricordi
ti vedo in mezzo ai fiori
ma subito ti scordo
mi sforzo per non ti far volar lontano
ma il vento non mi aiuta
e tu stai scomparendo piano piano
Sembra che stiano ridendo di me
una rosa che parla sottovoce a un tulipano
Ti penso allora tanto intensamente
non voglio uscire subito da questo giardino
ma tenendo gli occhi chiusi
inciampo sopra uno scalino
e finisco con la faccia contro un aiuola di ciclamino
Mi alzo mi ripiglio e mi ritrovo tra le mani un giglio
adesso in testa ho un grande scompiglio
i fiori che si mischiano ai ricordi
il cielo che si apre
barche in mezzo al mare
o a dormire sotto i fiordi
Ti vedo un'altra volta
e adesso stai prendendo un treno
al volo salgo su
ma fuori dalla galleria mi trovo faccia a faccia con un crisantemo
però non ti ho vista scendere dal treno
Forse sono io che non ci vedo bene
un velo oscura gli occhi
come temporali estivi che ricoprono di nuvole
chiare giornate tramutandole come se fosse notte
Subito acqua scende e bagna questo giardino dei ricordi
che si apre e fa vedere tutti i colori
come giorno di festa
tutti i colori che abbiamo nella testa
Vorrei trovare il tempo
per finire questa storia
ma mi son fatto vecchio
non ho più memoria
Ti vedo nel giardino dei ricordi
ma subito ti scordo.
Ci sarà pure un posto dove poter posare il cuore
per farlo riposare
lontano da emozioni che lo fanno vibrare
tremare sobbalzare
senza dover per forza restare ad ascoltare
le note sue d'amore
per poi danzar con lui nei vorticosi passi
saltando nelle gioie ruotando nel dolore
e avere come unico vestito
il suo colore
ci sarà pure un posto dove poter posare il cuore
ma il solo pensarlo mi fa stare male
non riuscirei a vivere... senza l'amore.
Quell'assordante silenzio
che lacera il cuore
tra voci cercate... nei veli
fantasmi di mille parole
l'amore la rabbia
sentir tra le dita
granelli di sabbia
cercare domande
nel battito indomito
nel caldo respiro che cambia colore
e poi d'improvviso
la gioia diventa dolore
chissà dove sei
mio splendido fiore.
Ed il settimo piano
era diviso
dal sesto senso
che lacerava il tuo
pensare
mentre cantine al neon
non davano sapori
alle finte girandole
di crema
tranelli d'accoglienza
gestivano gli sguardi
porte scorrevoli
non dosavano i ritardi
silenzi mascherati
adorni di sorriso
astemio
cemento armato
sgretola
quando a vincere
è l'amore
crolla
anche un
condominio.
Non c'è parte
di te
che io non ami
non c'è parte del tuo
corpo
che non manca
alle mie mani.