Poesie preferite da Gaetano Toffali

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Scritta da: Gaetano Toffali

Brillano

Brillano piano che neanche le vedi
Le mani i sospiri che fanno l'amore
Fiammelle accese negli occhi ancor chiusi
Parole a pezzi che è quasi dolore

Che brucia e ci scava spogliandoci nudi
E quello che siamo è un bacio affamato
Di giorni e sapori da farne scongiuri
Che mai prima c'era a noi capitato

Che cosa che mai che maga fortuna
Ti ha reso la donna che ha scelto quest'uomo
Dalla serranda c'è luce di luna
Nei nostri corpi ora cambia anche il suono

Cadono le stelle dentro i tuoi occhi
Ti scivola il viso addosso a me
E un sonno dolce mi prende a guardarti
Luce di vita che dormi con me.
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    A mia madre

    Mi manca il pane di mia madre
    Il suo caffè
    La sua carezza
    Che cresce con la mia infanzia
    Giorno dopo giorno
    Amo la vita
    Perché se morissi
    Non sopporterei il pianto di mia madre!

    Accoglimi se un giorno diventerò
    Mascara per le tue ciglia
    E coprimi le ossa di erbe
    Portate dal tuo candido seno
    E stringimi forte
    Con una ciocca dei tuoi capelli
    Con un filo del tuo abito
    Sperando di diventare un dio
    Diventerò un dio...
    Quando toccherò in fondo al tuo cuore

    E quando tornerò, usami come combustibile
    Per rischiarare il fuoco
    Come filo da bucato sul terrazzo di casa
    Perché non posso resistere senza la preghiera dei tuoi giorni
    Sono invecchiato
    Ridammi le stelle dell'infanzia
    Perché possa condividere coi giovani uccelli
    La strada del ritorno
    Verso il nido della tua attesa!
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Amore in Saldo

      Non offro più amore
      non gioco con le parole
      non c'è posto
      per i sentimenti.
      Scaldiamo il freddo
      di un momento
      con la verità del sesso
      senza inutile bugie di parole.

      Le frasi eclatanti
      le lascio ai sognatori
      a quei poveri poeti
      che investono il cuore
      ci lasciano l'anima
      raccolgono frammenti.
      Un telefono usa e getta
      per sparire più in fretta.

      Una partita fredda
      cruda e spietata
      di pura passione
      senza troppi impegni
      né false promesse.
      Fatta di sguardi
      di champagne
      di trasgressione.

      Niente amore
      troppo complicato.
      Pelle contro pelle
      il sangue che scorre
      i respiri si confondono
      storditi dai sensi
      Il consumarsi di una notte
      Ecco...
      L'alba che sorge
      il tempo è scaduto
      Addio.
      Composta domenica 4 dicembre 2011
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Meriggiare pallido e assorto

        Meriggiare pallido e assorto
        presso un rovente muro d'orto,
        ascoltare tra i pruni e gli sterpi
        schiocchi di merli, frusci di serpi.

        Nelle crepe del suolo o su la veccia
        spiar le file di rosse formiche
        ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
        a sommo di minuscole biche.

        Osservare tra frondi il palpitare
        lontano di scaglie di mare
        mentre si levano tremuli scricchi
        di cicale dai calvi picchi.

        E andando nel sole che abbaglia
        sentire con triste meraviglia
        com'è tutta la vita e il suo travaglio
        in questo seguitare una muraglia
        che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
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          Scritta da: Giorgio De Luca

          Cosa resterà del nostro tempo

          Che ne sarà di noi
          quando calerà il sipario
          sul palcoscenico della vita.

          Cosa resterà del nostro tempo...

          Nessuno ricorderà.

          Canzone triste canterà inverno,
          stagioni d'amore
          racconteranno i cantastorie.

          L'alba illumina sentieri incerottati...

          Avanziamo lentamente.

          Parole spoglie indossano cappotti di vento.
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            Scritta da: DANA

            Senza tempo

            Non so
            se scrivo per me o per te
            Stasera
            Ma è stato bello sentirti
            Non chiederti il perché
            dopo tanto tempo
            E non ringraziare!
            l'amicizia e l'amore
            son grati a se stessi
            Fa che non esistano
            giorni
            di ossimori mesti
            la morfina nasconde le domande
            ma le risposte
            s'affollano
            in quegli occhi gentili
            che ti accarezzano ancora i capelli
            Ricorda di ridere
            davanti allo specchio
            poiché io
            sono lo specchio
            e ti vedo buffa
            con l'armadio che esplode
            nel campo minato
            delle tue paure
            E riportami la tua vita
            fa che sia
            ogni giorno diversa
            non sopporto la noia
            e l'hai promesso
            che vivrai per raccontarmi
            come stasera
            che trent'anni eran ieri
            e spingevamo la tua Charleston
            per farla partire
            così come oggi
            io spingo te
            a ricordare
            per vivere.
            Composta giovedì 1 dicembre 2011
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