Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

Il mio paese

Sono nato in un paese di montagna
dove l'acqua scorre
e pascolano gli armenti.

Il mio è un paese del sud,
dove la vita si pesa col pane
e la zappa ha colore di zolle.

I muri scalcinati e le strade
hanno il sapore di casa.

È il paese dove scorre uguale
la vita dei secoli andati.

Nel paese nasce
il canto del giorno
nell"unica piazza
in attesa pane.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Ti ho lasciato un ricordo
    lungo il sentiero del pozzo.
    È inutile dirti addio.
    Nelle tue mani c'è l'acqua
    nei tuoi occhi il futuro
    nella tua voce il mistero.

    Camminiamo ancora insieme
    bruciamo il nostro giorno
    nel fuoco della memoria.
    Il sole chiuderà le ferite
    la luna guiderà il dolore
    la figlia verrà un domani
    con ceste di stelle in amore.

    Camminiamo ancora insieme.
    Le nuove nozze non sono lontane
    i fiori si aprono nel nostro giardino
    la pioggia salta di allegria.

    Non guardare le mie mani vuote,
    non temere l'azzurro degli occhi.
    Ormai è nata la speranza
    in questa aurora colma di colori.

    Camminiamo sempre insieme:
    sarà questo il nostro matrimonio.
    Composta domenica 30 gennaio 2011
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

      Camminiamo insieme

      L'amicizia di ieri è l'amore di oggi.
      Camminiamo insieme senza frontiere
      con un limite segnato negli occhi.
      Siamo come le vecchie montagne
      specchiandosi nella propria pianura.
      Dove andiamo noi due
      con un fiore nelle mani?
      Chi suonerà la musica delle nozze
      con note nostrane?
      L'aurora ci chiama alla vita
      nel bacio del giorno.
      Cammineremo insieme
      fino al tramonto.
      La rosa rossa nata nel cuore
      non arricchisce il giardino.
      Ma il fiore nascerà dalla vita
      per abbellire il nostro cammino.
      Noi andiamo in due, Signore,
      per sbocciare in una stella.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

        Sotto quel balcone

        Quanto silenzio sotto quel balcone
        pieno di gerani rossi e bianchi
        accesi da un sorriso di fanciulla
        appena la mattina si affaccia.

        Il piccolo giardino è ancora muto
        quando il primo uccello lo saluta
        saltando da una rosa gialla oscura
        a una dalia con la sua farfalla.

        Sotto le foglie secche e umide
        si nascondono i sogni della notte
        mentre i sogni del giorno
        sono in agguato nella memoria.

        L'ultimo sguardo dietro i vetri
        saluta il giardino e i suoi colori
        portati negli occhi azzurri chiari
        di una fanciulla ancora in fiore.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          Abbiamo trafitto una foglia secca
          piena di vene ricche di tempo.
          Nelle pietre del nostro muro
          i fossili ci ricordano la storia.
          Ascoltiamo gridi di sciacalli
          nella notte antica d'una grotta
          scavata con mani tremanti
          da chi era nostro padre.
          L'ombra dei grandiosi DINOSAURI
          è racchiusa ancora sulla roccia.
          Le orme richiamano il mistero
          di un uomo maturato con le pietre.
          Oggi seduti su antichi scogli
          ascoltiamo respirare il mondo.
          Il serpente e la tartaruga
          li portiamo dentro
          simboli di una voce
          onnipresente.
          Abbiamo trafitto una foglia secca
          leggendo fossili di un tempo.
          Siamo ancora bimbi
          immaturi
          per rispondere a domande
          eterne.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

            Sotto i pioppi

            Un disco rotto sulla riva del fiume,
            un frigorifero pieno di fango
            un cappello pieno di erba nuova
            tante margherite da guardare.

            Camminiamo sotto gli alti pioppi
            bagnati dalla luce pomeridiana.
            Il cane corre dietro falsi odori
            come la memoria che ci lascia.

            I ciotoli del fiume sono il tempo
            levigato da sudori umani:
            alcuni sono come la luna piena
            altri uova ancora da maturare.

            Lo sguardo naviga col fiume
            il cuore scorre verso l'orizzonte.
            Un passero si posa sull'albero,
            l'anima gioca a girotondo.

            Camminiamo sotto gli alti pioppi
            assaporando un futuro più umano.
            Il presente non pesa nel cuore:
            siamo rimasti soli a meditare.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Mi acompagna il fiato del mio cane
              in questo sentiero di pietre antiche
              dove la luna saltella in pozzanchere
              insieme alla rana e al suo amico.

              Il cane rincorre l'ombra della notte
              nascosta in odori di angoli morti.
              Il mio sguardo si perde nei colori
              di un tramonto che bacia il giorno.

              Quanti fantasmi danzano negli occhi,
              quanti fiori sorridono al passo lento
              di un uomo che sogna un nuovo mondo
              fatto di filosofi e poeti attenti.

              Mi accompagna l'ombra di me stesso
              sul sentiero del ritorno a casa.
              L'ultimo passero si rifugia nel nido
              aspettando la luce che lo richiami.
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