Scritta da: Giuseppe Catalfamo
in Poesie (Poesie catartiche)
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Composta giovedì 2 maggio 2013
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
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Oh, Capitano, mio Capitano
la nave fila sul mare tosco,
ma tu non sei lontano
dal tremendo scoglio fosco.
Vicina la Costa si staglia.
Nella notturna baldoria
la festa è fuoco di paglia,
come fugace è la gloria.
Improvviso lo schianto fatale
-calma signori, è un'avaria
nessuna paura, l'ansia fa male! -
Ma rapido il sogno và via.
Il rumore dell'onda sovrasta
nell'irreale terribile fuga
il marino profumo di pasta
il sapore prezioso d'acciuga.
Oh Capitano mio Capitano
dove sono le luci del porto?
Sulle scialuppe si va piano piano...
chi non sale è già quasi morto.
Oh Capitano mio Capitano...
Capitano...
Capitano?
Capitano?
Capitano?
CapitanOOOOHOO!
Genova "4 marzo 2012"
"Caro Lucio Ti Scrivo", non ti sento molto lontano,
ma come poterti ricordare in modo plausibile... e con "Quale Allegria"?
"Un Uomo Come Me" che gioca nello scrivere
è solo "Un Bambino Di Fumo" che ascoltando la tua melodia
fra "Strade Su Strade" o "Treni A Vela"
spesso si è chiesto... "Se Io Fossi Un Angelo"?
Lo fossi Ti vorrei a fianco "La Sera Dei Miracoli"
cogliendo una "Stella Di Mare"
non percependo gli odori d "Anidride Solforosa"
per rendere "Futura" anche "L'Ultima Luna".
"Balla Balla, Ballerino" Lucio
non so "Cosa Sarà"
so che "L'Anno Che Verrà" ed oltre
mordendo la vita come "Nuvolari"
dovremo sempre stare "Attenti Al Lupo"
ed all'ipocrisia che non ha confini "Com è Profondo Il Mare".
"Ma Come Fanno I Marinai" avremo le Tue parole in ogni porto
in ogni angolo di "Cielo"
avremo un pianto di speranza in ogni "Piazza Grande".
Buon compleanno Lucio... Infinite Grazie.
Ho visto
e sentito respirare le colonne granitiche e marmoree
di piazza De Ferrari.
Ho visto
una mano con tre dita affusolate
che girava il mio cervello con un mulinello.
Ho visto
strade sterrate e buie di periferia
illuminarsi ai lati con fasci di colorate luci.
Ho visto
cose più vere nelle falsità ipnotiche
che incrociando occhi di tutti i giorni.
Regale, aitante e fiabesco
il tuo sorriso principesco.
Da fiaba ogni tua mossa
una vera principessa.
Ma ricorda, della favola il bello,
è che la principessa vada sul pisello.
Strette di mano, un eroe, al centro del campo.
S'allontana da solo, sulla fascia, l'ennesimo incontro.
Alza un braccio al cielo, sembra toccare il sole, è giallo.
Guardo in alto, cerco il divino, peccato, io non credo.
Alza un braccio al cielo, un condottiero, è una bandiera.
Guardo accanto, non sono solo, nessuno è patriota.
Alza un braccio al cielo, come fosse ormai generale.
Tutti lo assecondano, immobili, il suo influsso è ancestrale.
Senti un po', è la terza volta che non è fuorigioco.
Guardalinee di merda!
Recito versi d'amore davanti a te,
ma tu non senti.
La tua pelle, le tue forme a pochi centimetri da me,
ma non posso accarezzarti.
Mi guardi, ti guardo, brillano i nostri occhi,
eppure qualcosa ci divide.
Amore la vuoi aprire sta cazzo di porta a vetri!
Sbaglio non fecer i genitori tuoi
al nome darti alla venuta luce.
Perch'impersoni quell'Ital terra
per gentilezza e bontà, detta Dotta.
Nobil Emilia ch'in terrena vita
niun sacrificio ti scoraggia,
nell'assolver quei doveri sacri
per la tal fede che professi insegna.
Di Cristo insegnamenti osservi
nel lenir l'altrui sofferenze
con sentimento, amor e affetto
ripudiando qualsiasi compenso.
Tal sublim esempio fosse eseguito
da tutti color che sù terra vive
à miser che fatal destino impose
quelle ferite sarebbero guarite.
Da che t'ho taggato
il sorriso ho ritrovato,
i nostri cuori ho linkato
son certo, così mai ho amato.
P.S.
Ma scusa un po',
dato che tutte le foto
sò a mezzo busto...
quanto sì arta!?
Una notte da Babbo Natale
per poter dal camino entrare.
Vedere quell'uomo che scalcia il suo cane
e dello stronzo, per gioco, farne un tizzone
Una notte da Babbo Natale
per poter dal camino passare.
La mano serpente sul bimbo fermare
portarla col resto, nel camino, a bruciare
Una notte da Babbo Natale
per narrare un solo finale.
Cuccioli e infanti accarezzati da bimbi
Genitori ed anziani tornati un po' acerbi.
Albeggiare sornione da Babbo Natale
per poter nel caveau, della Banca d'Italia, entrare
Sacchi riempire di soldi, monili e gioielli
per lustrarmi la casa, non più con semplici orpelli.
Va bhè che sò "babbo"
è Natale, mi battezzo Gabibbo.