Poesie inserite da Giuseppe Catalfamo

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Scritta da: Giuseppe Catalfamo

Società

Vestito di colori esco dalla tela.

Siedo al desco imbellettato nel salone
commensali squali divorano il mio ardore.

Come fosse consuetudine strappano denti dal sorriso
comprendo l'esser fratello non compreso.

Miro la tavolozza dei miei colori, tutti pastello
ritirandomi nel quadro di nero dipingo un ombrello.
Composta lunedì 16 novembre 2009
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo
    Congelato nello schermo il mio dire, non solo.
    Qualunque dire è sospeso fra la tua saccenza cosciente di verità
    assoluta e la parsimonia del tuo giudizio,
    dispensato come fosse beatificante assoluzione.

    Non vi sono verità nel mio dire,
    come non c'è verità nel tuo interpretare.
    Solo l'infantile voglia d'esser ascoltati col malcelato desiderio
    d'esser coccolati con l'indulgenza che si deve al bambino.
    O ancor più c'è l'illusione si possa esser immortali...
    ma sempre come bimbo inconsapevole che si può morire.
    Composta venerdì 16 ottobre 2009
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      Scritta da: Giuseppe Catalfamo
      Lamento d'una mente satura che dai profumi trae sensazioni
      dal quale percepisce la realtà dove cerca disperatamente
      illusioni portandolo a sognare nel buio.
      Cercando vita aliena trovo me stesso, indigeno.
      Lamento rassegnato, ancora stupito,
      per non vivere più le stagioni odorandone le fragranze,
      ma subendone le loro essenze.
      Composta venerdì 4 settembre 2009
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo

        Canzoni e poesia. Mia Martini.

        Oltre la collina un altro Atlantico,
        mondi blu dove il cielo va a finire.
        L'amore è il mio orizzonte... aiutami.
        Cercando il sole dillo alla luna... salvami.

        Dimmelo tu quante volte ho contato le stelle,
        che vuoi che sia se t'ho aspettato tanto.
        Io appartengo a te, volesse il cielo
        Dio c'è e Gesù è mio fratello.

        Piccolo uomo stai con me,
        padrone, mi basta solo che sia amore,
        tu sei così, la tua malizia.
        Donna sola donna con te, principessa di turno.

        Il guerriero tenero e forte,
        occhi tristi del mio amore...
        gli uomini non cambiano, uomini farfalla.
        Ritratto della mia incoscienza, la vergine e il mare.

        Cosa c'è di strano se mi sfiori,
        danza pagana donna fatta donna,
        a poco a poco piano pianissimo spaccami il cuore,
        ossessione la costruzione d'un amore.

        Ancora lacrime di marzo,
        equilibrista il tuo cuore di neve,
        la porta socchiusa, parlate di me...
        tutti uguali... s. O. s. Verso il blu.

        Senza te son tornata ancora grande,
        Io madre ti regalo un sorriso,
        la musica mi gira intorno, io andrò in Paradiso,
        io donna io persona... e ancora canto.

        Ciao Mimì.
        Composta venerdì 19 giugno 2009
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          Scritta da: Giuseppe Catalfamo

          Canzoni e poesia. Baglioni.

          Mal d'inverno «Alzati Giuseppe»  "Naso di Falco".
          Tamburi lontani, chi c'è in ascolto?
          Stai su Gesù caro fratello,
          navigando qui Dio non c'è.

          Dagli il via, aspettare,
          sabato pomeriggio, ed aspettare.
          Quante volte strada facendo,
          uomini persi sulla via di casa mia.

          Le donne sono acqua dalla Luna,
          fotografie, strip-tease, doremifasol;
          e tu come stai signora delle ore scure,
          un nuovo giorno o un giorno nuovo con te!?

          Sì io sarò cuore d'aliante,
          tienimi con te fianco a fianco.
          Andiamo a casa di là dal ponte,
          giorni di neve ancora la pioggia cadrà.

          Grand'uomo sono io ora che ho te,
          ti amo ancora, un po' di più.
          Quanto tempo ho, mille giorni di te e di me,
          signori si chiude, buona fortuna, la vita è adesso.

          E adesso la pubblicità...
          Composta mercoledì 17 giugno 2009
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            Scritta da: Giuseppe Catalfamo

            La valigia

            Riempire questa dannata valigia.
            Che mettere? Sincero, non so!
            Penso a lungo come colmarla,
            ma spesso è ingannevole
            un giorno appare colma,
            l'altro tristemente vuota.

            Il tempo della partenza è all'orizzonte...
            ed io non so cosa infilarci per partir sereno.

            È l'alba d'un ennesimo giorno,
            tutto è molto chiaro.
            I tuoi occhi... Vivi
            Vivi... i tuoi occhi colmeranno la valigia.

            Parto sereno nel cono di luce,
            l'ultimo viaggio con te.
            Composta mercoledì 17 giugno 2009
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              Scritta da: Giuseppe Catalfamo

              Colpo di reni

              Sentiero a monte
              arrampico, lo sgretolo
              la vetta.
              Allargo le braccia
              disegno una croce
              volo.
              Ammicco ombra di distonica pece...
              mio padre che fu croce lustri fa.
              Ammicco volti sapienti
              urlano silenti
              ridono i sorrisi addomesticati.
              Ammicco femmine
              ceste di frutti lucenti
              ripieni di carne solitaria.
              Ammicco le folte ciglia di mio figlio
              Vigore, prolungo il volo.
              Composta giovedì 11 giugno 2009
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