Buon viaggio, amici che partite. Io resto infreddolito sul sedile di pietra ad aspettare il treno delle ore venticinque. Non continuate a dirmi che non esiste: ho parlato col capostazione. E poi, una volta l'ho visto passare; e l'ho perduto solo per un soffio.
(voce) Pietre senza vita. Serpenti di sabbia. Tenui soffi di vento accarezzano il nulla.
(coro) Nuvole impossibili. Giganti vestiti di nero si levano alti nel cielo.
(uomo) Crollate, stelle: e seppellite i miei sogni. Parlate, tuoni: e confondete le menti.
(coro) Musica di lucciole, inganno. Freschezza d'amore, melma.
(voce) Gabbiani candidi danzano lenti sul mare.
(uomo) Ho perduto la strada: chi mi verrà in aiuto?
(coro) Destino di sofferenza; lunghissima corsa verso l'ignoto.
(voce) Angeli inflessibili inventano mostri di marmo sul duro cammino. Sui monti, lontano, s'accendono pallidi canti.
(uomo) Fantasmi invisibili mi scrutano attenti. Patetici abbracci mi cercano invano. E cammino. E piango.
(coro) Felicità troppo facile, hai mostrato alla luna il tuo volto di fango.
(uomo) Veloce verso l'ignoto s'affanna l'anima mia. Chi sorriderà alla mente le tanto attese parole? Chi mi darà occhi per vedere, profondità di sonno per comprendere, mani per levare al cielo il mio inno di gioia, animo per patire con forza le mie pene? Chi scioglierà pietoso le pesanti catene?
(coro) Fiore profumato, terra vivente. Profumo di stelle, mistero vivente.
(voce) Su teneri agnelli si leva orgogliosa la mano che lava le colpe del mondo. Morbidi anelli di fumo avvolgono il cervo morente.
(uomo) Luce. Datemi luce, e limpida acqua di fonte.
(coro) Armonia delle cose, maschera della verità. Ordine eterno, equilibrio di forze. Debole divinità, tormentose alleanze.
(uomo) Tremenda pace, hai dissolto con te le mie speranze. Le porte del tempo si sono richiuse dietro i miei passi. Volevo scoprire i segreti del sole, e ho trovato il tormento che brucia feroce nel ruvido cuore dei sassi.
Messaggi dal nulla, lamenti nel cielo, abbracci veloci dolenti di vita, alti sopra la terra s'inseguono rapidi fulmini nella notte: cattedrali di luce sospese nel buio.
La tua voce che chiama il mio nome. Il tuo volto nel buio. Una lunga corsa verso di te. Le mie mani fra i tuoi capelli. Un bacio. Il tuo cuore sul mio.
Una carezza lieve mi ha sfiorato il viso: e i tuoi occhi socchiusi si son persi nel vuoto, a cercare nel cielo un angelo triste cui donare un sorriso...
Ed io scolpivo nel vento le lacrime del passato, e lanciavo lontano dal mio futuro il tormento dell'oggi, e correvo in riva al mare premendo sulla sabbia fresca l'impronta morbida della speranza...
Poi, una musica nella notte, una falce di luna sull'orizzonte, un fiocco di neve: polvere eterna di vita posata piano sopra i tuoi sogni.
Tristezza, è finito il tempo dei cieli azzurri. I giorni della speranza si sono disciolti lentamente in una pioggia grigia di malinconia. Ed anche l'ultimo sole tra poco volerà via, come una rondine al primo freddo d'autunno.
Un telefono squilla nella notte; e suona piano, tra le soffici coltri di una donna che aspetta; ed una mano ansiosa lo solleva dai profumati panni, perché lo squillo è atteso: è lui, il futuro sposo, come tutte le notti, ormai son anni.
Son anni, ormai, da che è crollato il mondo dei nostri sogni, da quel mattino, quando l'alba spuntò senza un mio bacio, senza l'amore vero, senza il frugar veloce dei miei occhi nei tuoi, dei tuoi nei miei...
La tua voce sussurra dolce una carezza breve che un giorno fu per me, ed oggi è per l'immagine, per l'ombra cui donasti il mio mondo: "pronto... pronto..." Ti risponde il silenzio. "pronto... pronto..."
Non è il tuo uomo, felicità perduta, non lo sposo promesso: è il singhiozzo del bimbo innamorato che per la vita ti ha sposato il cuore; è il sogno che ritorna dal passato; è lo sposo di sempre: è il primo Amore.
Sospira profondo il vento notturno che viene dal mare. Allarga le braccia, e accoglilo. Rimani in silenzio, e ascoltalo. Porterà nubi, tempeste e pianto; ma anche dolcissimi canti d'amore.