Le migliori poesie inserite da Giuseppe Freda

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Scritta da: Giuseppe Freda

Il risveglio del mondo

E se accadesse?
Se d'improvviso
fossi io
ad aver la ragione
della realtà e dei fatti
dalla mia parte?
Se d'improvviso
si risvegliasse
il mondo che dorme,
quel mondo il cui sonno
io veglio da sempre,
attendendo
che riapra gli occhi
e mi sorrida?
Se d'improvviso
scienziati, filosofi,
sapienti e benpensanti
si rivolgessero a me
per conoscere a fondo
come funziona
il nuovo e incredibile
"meccanismo"?
Povero me!...
Non avrei risposta,
non avrei spiegazione...
neanche il conforto
di un discorso
di circostanza
da pronunziare in toga,
tonaca
o camice bianco...
Solo un sospiro di sollievo,
e un sorriso troppo incantato
per non apparire ebete...

No, no.
Quando il mondo
si risveglierà,
lo porterò con me
a scodinzolare felice
su per i pascoli azzurri
dei monti del sogno.
Subito.
Prima che qualcuno
possa rubarmelo,
e addormentarlo di nuovo.
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    Scritta da: Giuseppe Freda

    Notte d'inverno

    Notte d'inverno,
    c'è forse vergogna
    nel tuo mantello grigio?
    No: c'è il pudore
    di scoprire il tuo volto,
    quello vero di luci
    misteriose nel buio,
    per timore che i deboli
    vedano stelle in Terra
    là dove stagni di fango
    scintillano d'ombra
    dopo la pioggia
    sotto il chiaro di luna.
    Ma anche tu
    hai il tuo cammino:
    verrà la Primavera
    col suo manto di fiori;
    e non potrai sottrarti
    al tuo atroce destino
    d'inganno.
    Allora sarà festa
    per chi sogna diamanti
    che il tempo e la realtà
    muteranno in cenere.
    Ma i migliori di noi,
    quelli che sanno vivere,
    sapranno dosare il proprio futuro,
    sapranno programmare
    vita, entusiasmi e sogni
    del proprio presente,
    sapranno godere
    il tuo fascino antico
    senza cadere in ginocchio
    ai piedi di un'illusione.
    Notte che piangi
    legata alla tua catena grigia,
    forse di questi
    hai davvero vergogna.
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      Scritta da: Giuseppe Freda

      L'alambicco (canzone)

      Evviva!
      È uscito l'uomo
      dall'alambicco,
      è uscito un essere
      con tre volti
      che piange e ride,
      uccide e prega,
      e vive e muore
      giorno per giorno.
      Certo si stanca:
      e si dispera,
      e vuol capire...
      Ma se lo illumini...
      oh, gran portento:
      non passa un attimo
      che piange e ride,
      uccide e prega,
      e vive e muore
      giorno per giorno.
      Che gran miracolo...
      Che giorno ricco!
      È uscito l'uomo
      dall'alambicco!
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