Scritta da: Jean-Paul Malfatti
in Poesie (Poesie personali)
Rosa viva (micropoesia)
Rosa multicolore,
viva e profumata;
metafora d'amore,
anima sprigionata.
Composta giovedì 7 settembre 2017
Rosa multicolore,
viva e profumata;
metafora d'amore,
anima sprigionata.
Tu hai il sorriso di un angelo dolce
che mi accompagnerà passeggiando per mano
per bagnasciuga con cascate di spuma
dove le nostre orme sulla rena fine
saranno come le scie dei nostri pensieri
intrecciati come ghirlande di fiori.
Il sorriso della stella più splendente,
dapprima un bagliore nella notte silenziosa
e poi astro che m'abbaglia
come la luce del nocciola dei tuoi occhi
apparsi d'improvviso a stregarmi
che aprono per me tutte le porte del cielo.
My parents asked me if I am gay.
I said, "Does it matter?"
They said, "No, not really."
I told them, "Yes."
They said, "Get out of our lives."
I guess it mattered.
My boss asked me if I am gay.
I said, "Does it matter?"
My boss said, "No, not really."
I said, "Yes."
My boss said, "You're fired, QUEER."
I guess it mattered.
My friend asked me if I am gay.
I said, "Does it matter?"
My friend said, "No, not really."
I told my friend, "Yes."
My friend said, "Don't call me your friend."
I guess it mattered.
My love asked, "Do you love me?"
I said, "Does it matter?"
My love said, "Yes."
I told my love, "I love you."
My love said, "Let me hold you in my arms."
Something matters.
My God asked, "Do you love yourself?"
I said, "Does it matter?"
My God said, "Yes."
I asked, "How can I love myself? I am gay."
My God said, "That is the way I made you."
Nothing again will ever matter.
Ha importanza?
I miei genitori mi hanno chiesto se sono gay.
E ho detto, "Ha importanza?"
Loro hanno risposto, "No, non molta".
Io ho detto loro, "Sì, sono gay".
Loro hanno risposto, "Stai fuori dalle nostre vite".
Immagino che fosse importante.
Il mio capo mi ha chiesto se sono gay.
Io ho detto, "Ha importanza?"
Lui mi ha risposto, "No, davvero".
Io ho detto, "Sì, sono gay".
Lui mi ha risposto, "Sei licenziato, frocio".
Immagino che fosse importante.
Un mio amico mi ha chiesto se sono gay.
Gli ho detto, "Ha importanza?"
Lui mi ha risposto, "No, davvero".
Gli ho detto, "Sì, sono gay".
Lui mi ha risposto, "Non considerarmi più tuo amico"
Immagino che fosse importante.
Il mio compagno mi ha chiesto, "Mi ami?"
Gli ho detto "È importante?"
Lui mi ha risposto, "Sì"
Gli ho detto, "Ti amo".
Lui ha risposto, "Fatti abbracciare".
Qualcosa ha importanza.
Il mio Dio mi ha chiesto, "Ami te stesso?"
Gli ho detto, "Ha importanza?"
Lui mi ha detto, "Sì"
Gli ho chiesto, "Come posso amare me stesso? Sono gay."
Lui mi ha detto, "È così che ti ho fatto".
Ora nulla avrà più importanza.
Chissà se adesso inventi
la parte buona di me.
"Dimenticarti è impossibile."
Disse così il tramonto
passato per caso nella mia vita.
Se nella sabbia disegni ancora
la mia anima inventa un nuovo amore
anche per il mio corpo lasciato
su questa terra a tremare.
Quel no lasciato sulla mia pelle
ha lacerato l'aria che aspiravo
nell'attesa di un tuo respiro
sulle mie labbra stanche di aspettarti.
Quel no che tu non mi hai mai detto,
che non hai nemmeno mai pensato,
che ha modellato la mia fragilità
facendomi diventare forte come il cemento
e sensibile come una piuma caduta
da un cielo tenuto in catene.
"I tuoi occhi piangono anche quando
la tua bocca ride."
Così mi hai detto in un sogno
non troppo lontano.
Mi hai amato, odiato, sostenuto
e mai abbandonato perché anche se
fisicamente non ci sei più,
sento i tuoi sorrisi gridare nel vento,
le tue mani accarezzare il cuore
e il tuo amore reggere la mia stanca
e vigliacca voglia di vivere.
Amore mio...
Ti scrivo ancora dicendoti
che la tua morte non ha fatto altro
che rafforzare e rendere indelebile
l'amore che per te ho provato
e che mai lascerò andare via.
Sei Vita.
Sei il dolore più grande che ho dovuto
combattere, la forza di una lacrima
squartata da un raggio di sole.
Quel no che la morte al posto tuo
scrisse sulle pagine del mio destino.
Non so dire
a chi spettano le colpe,
a chi appartengono i peccati:
al figlio,
al padre
o ad entrambi.
La paternità
della ragione o del torto
in una mancata relazione
rimarrà sempre incerta,
ma per porre fine
ad una triste storia
non serve confermare
le responsabilità dell'uno
piuttosto che dell'altro;
in questo delicato fragente
si riuscirebbe solo a consolidare
quel sentimento familiare mancato
tra un padre ed un figlio
che non hanno mai legato.
Alle sensibili anime
che ricercano quell'amore,
a volte l'ostile destino
si dimostra disponibile,
regalando del tempo
o un'altra opportunità,
per risolvere latenti conflitti
permettendo a loro
di riscrivere da capo
quel primo capitolo
della loro vita!
Allora sì che un padre ed un figlio
riusciranno a scrivere insieme
una vera storia
basata sul reciproco perdono,
senza condizioni o esclusioni
a quei bisogni altruisti del noi
a scapito dalle rivendicazioni
dei rispettivi ed egoisti io,
e allora vivranno
un nuovo futuro
in cui un figlio adulto,
rimasto ancora bambino,
non dovrà più anelare
un tenero sorriso
dal suo amato papà!
Scelte note
ravvicinate l'une alle altre
plasmano inconsapevolmente
favolose armonie,
sinfonie dell'anima,
specchio dei più arcani sentimenti
del giovane compositore.
Sui tasti d'avorio
le dita scorrono
in una danza naturale
per dar voce a vivaci emozioni
su di un palco sfarzoso.
Il compositore svela
Ciò che è lui,
rivela i segreti fin allora nascosti,
racconta le infinite pagine
della storia sua,
si dona a coloro
che odono con piacere
in un brivido di passione.
Se amare fosse facile,
non ci sarebbe tanta gente che non ama,
né tanta gente che non è amata.
Se amare fosse facile,
non ci sarebbe tanta fame nel mondo,
né tante guerre.
Se amare fosse facile,
non ci sarebbe tanta gente senza cognome,
non ci sarebbero bambini abbandonati a se stessi nelle strade,
né ci sarebbero orfanotrofi, perché le famiglie serene li adotterebbero.
Se amare fosse facile,
non ci sarebbero donne maltrattate,
e mai nessuno negherebbe quello che ha giurato sull'altare,
e allora non ci sarebbero né separazioni né divorzi.
Se amare fosse facile,
non ci sarebbero rapine, sequestri, e omicidi.
Ma l'amore è un sentimento che comporta anche delle rinunce,
e l'uomo è un egocentrico egoista che si chiude nel suo "IO".
Ecco perché amare è difficile.
Ho cambiato il
giorno per la notte
e la notte per il giorno.
Vedevo il sole nel buio
e la luna nella sua luce.
Pensavo ch'ero impazzito.
Dormivo il giorno
ed ero sveglio di notte.
Il pranzo era la cena,
e la cena era il pranzo.
Mi svegliavo metà sveglio
e metà addormentato.
I giorni erano bui e
le notte chiare di sole.
Non riuscivo a ricordare
nemmeno il mio nome.
Non sapevo più chi ero
né dove mi trovavo.
Camminavo lento...
proprio come un zombie
rifiutato dai vampiri
e dai loro pipistrelli.
Ero pallido, quasi morto.
Mi sentivo senza vita.
La mia zietta di qua
si chiama Deborà
La quell'altra di lì
si chiama Marli.
L'una ama tanto ballare,
mentre l'altra, cucinare...
Debby sa ballare come pochi,
e Marli fa invidia ai cuochi.
Se Debby parla ben il francese,
Marli lo fa col portoghese...
Son le due ziette del cuore,
a cui dono un mondo d'amore.
Debby è frutto della mente,
di questo poeta carente...
E se lei è solo virtuale,
la zia Marli è davvero reale.
La gente pensa che il tempo
guarisca il dolore.
Si sbaglia, il tempo anestetizza il dolore,
lo fa sembrare meno amaro e lacerante
di quel che è...
Niente passa, tutto si nasconde dietro
un graffio, un livido grande
quanto un sole nascosto nelle lacrime
di catrame che ho gettato, ho perso
ed ora mi rendo conto di non averle più,
le ultime le ho perse nel sale
mischiato al sudore e alla sabbia.
Ricorderò gli schiaffi,
le unghie cadute da due mani giunte,
le ciglia prendere fuoco nella pioggia,
i sassi gridare per poi sgretolarsi nel vento,
i petali di rosa sulle bare bianche,
i silenzi di due amanti abbracciati
come se la notte non finisse mai.
Ma quale amore,
io voglio soltanto fumare e bere vino
a mezzanotte immerso nei ricordi
e nella notte mia unica madre.
Soffrire per amore ma chi me lo fa fare
preferisco affogare nei sorrisi
che il diavolo seduto sopra il mio
cuore riesce a donarmi sussurrando speranza
alle orecchie sorde della mia anima guerriera.
Sono uscito di casa ed ho visto
cadere il mare dentro un vento spento.
Voglio essere libero in questa
prigione che la gente comune chiama libertà.
Donerei gli anni miei a coloro
che di fame muoiono in Africa
o in un cartone dimenticato da Dio.
Mi strapperei gli occhi e li donerei
a tutti coloro che non hanno mai
visto una farfalla squarciare un fiore.
Si muore due volte e si rinasce
solo una volta dentro un diamante sommerso
da una strana polvere malinconica.
Siamo destinati ad un unico grande amore,
il mio l'ho già perso assieme al cuore.