Poesie inserite da matisse

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Scritta da: matisse

Così

Lui nacque così
con il primo tetto di stelle
io vidi lui e poi più niente
lui mi promise tutto
dalle gocce di maggio
al moriremo insieme.
Poi ogni parola fù una bugia
strappata alle mie poesie
così dimenticò tutti i miei treni
ripresi a malapena
e quel nostro unico
chiar di luna
così forse mi diede tanto
con due baci rubati
al buio e qualche sogno sussurrato.
Così cancello i nostri giorni
pian piano così allontanò
le nostre vite
come i passi lenti di un vecchio
rubando al cielo
ogni mio tormento
e velando il mio sguardo di tristezza
Così lottò contro di me
e vinse la sua battaglia.
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    Scritta da: matisse

    Io ti conosco

    Io ti conosco, tristezza
    ti ho vista negli occhi
    del ragazzo che tendeva la mano
    nello sguardo di una madre
    in attesa del ritorno del figlio
    sul volto aggrinzito
    posato sulle ginocchia
    dell'uomo di colore.
    Ti ho vista nell'ombra notturna
    che su di me si chinava
    negli occhi del vecchietto
    dal passo incerto
    Ti ho sentita negli accordi
    di una vecchia canzone
    nel vento improvviso
    che faceva cadere le foglie
    Ho tentato di sfuggirti ma mi hai inseguito.
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      Scritta da: matisse

      Cuore

      Cuore, batti piano
      lui potrebbe sentirti
      ed io arrossire
      rallenta, ti prego e fallo presto
      le mie emozioni lui non può
      percepire
      non può vedere se le
      lacrime che bagnano
      i miei occhi
      sono di gioia o dolore
      non può capire che il tremare
      incessante delle mie gambe
      non derivi dal freddo.
      Non sente le parole della mia anima.
      Cieco, sordo, muto?
      No cuore mio
      è solo che non mi ama
      e chi non ama è indifferente.
      Rallenta cuore mio è ora di arrendersi.
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        Scritta da: matisse

        Sarà

        Che cos'è questa inquetudine,
        questi momenti di malinconia
        che stringono la gola
        quasi a togliermi il respiro.
        Saranno i raggi di sole
        che entrano prepotenti
        dalle persiane
        sarà questa aria tiepida
        e i gridi di rondine
        a farmi star male
        sarà la crescita di qualche colorato fiore
        le urla di felicità dei bambini nel cortile.
        Sarà il pensiero di aver perso tutto
        sarà il non poter più correre gridare
        cantare e guardare il sole
        sarà l'ingenuità che è andata via
        il rompersi delle mie ali a farmi
        odiare tutto ciò che è luce.
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          Scritta da: matisse
          Mi ha fatto male
          la tua indifferenza
          forse lo sbaglio è stato mio
          ma come si fa a respingere un sentimento?
          Mi ha ferito ancora di più la tua ironia
          mi parli e sembra che tu mi voglia
          far capire che per te tutto è come prima.
          Se ciò è vero, perché non parli
          basterebbero quattro parole"è stato un gioco"
          ed io tornerai a guardarti come tutti gli
          altri e forse riuscirei a pensare a qualcun'altro.
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            Scritta da: matisse

            Tristezza

            La mia vita un incubo di notte
            un volo di fantasia il giorno.
            Sono stanca di volare
            vorrei qualcuno che mi accarezzi
            la fronte e mi sussurri
            piano amore.
            Vivo tra la gente eppure
            non la conosco
            e nessuno mi conosce.
            La mattina passeggio per le strade
            ancore intirizzite dal freddo
            e vedo solo passanti frettolosi
            se qualcuno si fermasse e mi dicesse
            "buongiorno"e mi regalasse un sorriso.
            Nessuno mi conosce ed io non conosco
            nessuno
            e quando finirò di volare di notte negli
            incubi di giorno nella fantasia
            allora troverò la forza
            di morire o di vivere ancora
            senza più la mia anima.
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              Scritta da: matisse

              Ricordi d'infanzia

              Credimi il mio mondo
              era diverso, distese verdi piene
              di fiori circondavano
              il paese
              rallegrato da urla di bimbi
              che felici riempivano le strade.
              Nei vicoli il vocio
              delle comari intente
              a sfrerruzzare coperte
              come un'eco arrivava
              fino al campanile.
              I lenzuoli stesi battevano
              sulle mura delle case
              tutte piccole e piene di vita.
              L'odore acre dei camini
              si spandeva nell'aria
              ribollivano i fagioli
              nelle pignatte
              mentri i carri rientravano
              stanchi e affamati dalla campagna.
              Poi mille lumicini
              accendevano il paese,
              cadeva il silenzio
              e nella quiete esso riposava.
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