Capelli canditi come neve incorniciano il volto stanco segnato dal tempo, dal dolore di chi ha atteso inutilmente. Ti resto a guardare sperando di nascondere i più contrastanti sentimenti pietà, amore e disperazione il mio cuore avverte con cordoglio che ti sei arresa al tuo destino che presto partirai per l'ultimo viaggio della tua vita. Vorrei gridare non mi lasciare, ma solo un'egoista ti chiederebbe ancora di continuare a soffrire. Vorrei che ti voltassi ora, per abbozzarmi un sorriso ed io capirò che in fondo non mi lascerai mai.
Ti hanno lasciato lì, su quella panchina aspettaranno che sia sera e come un pacco ti riporteranno a casa. Sei come un'oggetto logorato dal tempo che qualcuno cestina perché non serve più. Non riesci a comunicare oppure non vuoi più parlare tanto è il tuo dolore! Ma quello sguardo parla per te. Vorresti ancora dare per sentirti vivo, utile vorresti gridarlo ma temi che nessuno sentirà la tua voce tremula e balbuziente. Ti rassegni a passare gli ultimi giorni su quella panchina a contare la ghiaia con il tuo unico sostegno il bastone.
Bruttaccio irto e meso sburdellato con gliò zinale fino agliò mbellicolo strigliava correnne pè gliò vicolo "Sò passato!" Ine c'ià addommanai sine e a quale scola? "Nseconda alimentare sò passato" Me se levavo n'tratto la parola e pensai poro padre disgraziato. La madre sò ncontrato aglio montone ci dissi gliò mammoccio è trascurato m'arispose non me fà mpressione glio padre c'è passao doppo spusato.
È stato triste vederti andar via senza un addio un abbraccio è stato triste sapere che tutto è cancellato presente e passato rinnegando e disprezzando quello che è stato. Ma ho accettato continua dritto per la tua strada trova il traguardo che ti sei ripromesso di abbracciare, guarda sempre avanti a te non ti voltare mai indietro perché non ci sarà più nulla neanche uno sguardo da amica.