Poesie inserite da Mariella Buscemi

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Scritta da: Mariella Buscemi
Unirò il bianco dei miei fogli alla neve silenziosa, ché l'inverno è lungo un tratto di china giù tra le mie parole.
Al caldo d'un fremito di dita tra bozze emotive, tremeranno anche le vocali a ridosso dei vetri appannati e il silenzio sarà fuoco a proteggere.
Traccerò l'amore con la grafia stentata di polpastrelli paonazzi sulle livide emozioni che parleranno di te.
Tra il gelido dei punti e il camino acceso di espressioni nuove che zampilleranno in scintilla sul taciuto per eccesso di pudore.
Parole in fiamme.
Anche il cielo sarà timido verso sera.
Cadrà in pezzi di freddo sul crepuscolo nell'insenatura tra le colline avvistate in linea d'aria. Quando aprirò la finestra saranno refoli d'essenza che ti profumano il collo. Sarai riconoscibile al solo annusarti.
Il muschio sarà fresco a ricordare vita.
Io sarò viva per non dimenticarti mai.
Tu.
Come un'estate dentro all'inverno.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    Ho corso in un'immobilità indecifrabile
    sul guizzo della vena
    che m'ha scavato l'ultimo battito
    - Sembrava vita in residuo -
    Mi è stato detto che sei l'inverosimile attaccato alle pupille
    il giogo sul collo
    Uomo addormentato tra i miei spazi interstiziali
    intralcio al respiro
    l'inganno e l'illusionista
    il detentore del mio segreto
    la mano che fa male a partire dalla pressione leggera
    E ti ho vissuto come l'incastro
    tra le tessere di carne.
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      Ci saremmo detti i riflessi mancati
      come i baci ammazzati dai morsi
      sradicando carne per giurarsi l'appartenenza
      legata agli anulari
      a fare patto di sangue a fiotti

      e nutrirsi

      scambiarsi veleno
      rendendosi liquidi
      nelle ricerche spasmodiche
      di aliti di vita diluiti
      in calici di laudano
      e proiettili d'argento
      a indorare brandelli di pellami

      le vene gonfie come dita sottocute
      muoversi
      come se l'uno fosse nell'altro
      e l'altro dentro all'uno
      condannarsi a un'eternità cosi buia da essere accecante
      e viaggiarsi...
      viaggiarsi cosi dentro da percorrersi
      come si fosse arterie a crocevia di svincoli e umori

      distesa sulle tue gambe
      ti ho bevuto.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        Mi stai come una pietà antica tra le braccia a croce sul cuore.
        Di Trasfigurazione sensuale.
        Nasci dalla mia costa
        e l'alito sulla tempia a dare vita
        - apparente morte -
        Di tutti i sussulti e fra gli inganni
        a ridosso d'un tumulto
        l'iniziazione notturna di te
        che mi stai come una pietà antica tra le braccia a croce sul cuore.
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          In assenza
          mi sono colta
          all'ombra del tarassaco che si disperde
          _attaccare funi ai nervi
          e portare il respiro dalle vele intatte
          ché solo l'ultimo fiato m'è rimasto
          e l'hai pervaso come l'acqua che inonda
          e l'hai invaso come fa la tempesta

          Con l'asfissia sugli anni
          e la cianosi sulle rughe
          ché il tempo in cui non si riceve amore
          è crepa dell'intera vita

          Il vento ha preso parte ai polmoni smarriti
          e v'è entrato per concedere gli aliti
          -passare dalla tua bocca alla mia

          | Sembrava un bacio |.
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            Dirò che sono artici e ormai miserabili.
            Aggettivi senza soggetto.
            Interni.
            Interiori.

            Dirò che si sono raggelate in punta di ciglia
            attraverso i condotti malati.
            Permangono a strozzare.

            Sarà poesia incompiuta.
            Incomprensibile.
            Assai spezzata da punti perenni.

            Sarà inquietudine.
            E solitudine.
            Bandirò la mischia
            come il mucchio
            e l'orgia al cuore.

            Sarà rifiuto e allontanamento.
            Saranno entrambi, messi insieme.
            Sarà diminuzione.
            Sarà.
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              Scritta da: Mariella Buscemi
              Lieve,
              Piove.
              Muove.
              S'erge tra i fianchi
              A distendere nuove pieghe
              Di antiche piaghe
              E l'oltre del nostalgico
              Profuma tra i petali
              Dei fogli d'un libro di pelle
              Segnare curva
              Nel ricordo di mani
              E si snoda storia
              E capitolo
              Capoverso sul ventre

              Nei, come punti fermi
              Geografia d'un corpo
              Che mi racconta i tempi
              Premesse tra i seni
              Firme d'appartenenza
              Tra le gambe

              Rinasco da costola mia
              Attraverso il respiro d'un Dio nuovo.
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                Scritta da: Mariella Buscemi
                Abbiamo detto notte a fine giorno
                come se il tempo fosse spazio
                quando la Parola deflagra
                e l'emozione dietro a far tempesta
                Ugole zittite e iridi cieche
                camminarci sulle gole
                metterci impressione di pelle tra le dita
                ungerci e tingerci d'inchiostro virtuale
                impastandoci d'onirico
                Il verbo - sacro - a sud del mio cuore
                imprimere sillabazione errata di respiri contratti
                con i lemmi a flettersi sui meridiani
                di noi paralleli
                Farsi l'amore sui versi piani
                accentando il desiderio
                sdrucciola è l'assenza
                - la tua -
                d'una metrica inversa
                Sull'esitazione d'uno iato a scambiarci i fiati
                eppure, cesura di carne
                dieresi nell'illusione della voce come tocco.
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                  Scritta da: Mariella Buscemi
                  Oltre il muro.
                  Guardando con occhi nuovi e rafforzando gli abbracci, con la fiducia per mani e dita.
                  Nascente.
                  Dai sentimenti azzimi e il cuore raffermo.
                  Troppo o troppo poco, sufficiente solo a tratti, manchevole per un po'.
                  Ho svuotato, aperto, diminuito e mai mi sono riempita di più.
                  La pienezza degli occhi dolci e della voce gentile e il tutto che m'avvolge mentre dormi con la serenità dei sogni stampata sui tratti.
                  Il respiro regolare che seguo.
                  Conto i secondi per avere la misura dei battiti.
                  Quando il tetto potrebbe volare via, ma il tuo calore è casa.
                  La nostra.
                  Costruisci una vicinanza che potrebbe portare solo il tuo nome che firmo io stessa con un buongiorno assonnato mentre i baci sono già sui sorrisi.
                  Con l'alba sulle pareti e il sole dentro la stanza.
                  Proiezioni decise di riverberi timidi.
                  Una penombra che custodisce i bisbigli.
                  Odore di te e delle rose che mi regali.
                  Chè aprire gli occhi accanto a te è paradiso.
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