Poesie inserite da Mariella Buscemi

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Scritta da: Mariella Buscemi
D'una Sposa Nera
è rimasto fil di ferro
stretto all'anulare
e la finitudine

Se rievocassi
primenotti
il tuo corpo
mi sarebbe
sudario_Sindone
-custodia e guaina

È sapore di Sangue vivo
per la gola
diluito col tuo Seme
nel mio ingoio

Mi sono rimaste fistole vive
segno per simbolo
di qualcosa di nuovo
qualcosa di vecchio
qualcosa di prestato

E Tu, ché t'evoco
Ed Io, evocata
| ampia, densa |
nella luccicanza_evanescenza.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    Quando mi trema il cuore
    tra le radici e le ali
    e migro dalle mie ossa alle tue
    reggendomi sulle tue gambe
    e nel mostrarmi nuda
    i tuoi occhi mi vestono
    ché le tue mani sono coltri
    e tutto tu
    sei compagine
    e l'ovvietà del mondo
    si offusca d'irrisorio
    e sfuma
    spostando le pietre
    che ci nascondono le ombre fuse
    ché così
    ci rimaniamo fedeli
    come il riverbero
    delle nostre esistenze
    sui muri delle nostre stanze

    Mentre il tuo petto mi diventa calco
    e fa clausura delle mie scapole
    che pare si allunghino in piume
    ed i capelli in funi
    ché lì dove paventi la caduta
    io ti sarò molle
    e conca
    e cava

    Ci siamo tolti le ipotesi ai dubbi
    ed è lì che abbiamo preso a dosarci le anime.
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      Scritta da: Mariella Buscemi

      Mi vedi, così livida?

      Torno alle onde d'un Cielo denso
      come pescatrice di mari inesistenti.
      Ho i segni di ami uncinati
      bucarmi la bocca baciata.
      Ho il tetto spiovente di pioggia
      carica d'asciutto ed arido
      ché l'umido m'ammuffisce dentro
      da dove la tempesta mi parte
      donandola all'alto,
      ma l'Alto non risponde
      e mi si reclina la testa indietro
      ad invocare strenuo appello
      fintanto che, curva, abdico.

      Sono livida, in questo Nero.
      Adesso.
      Come piuma caduta da ali di Signore Scuro
      carpirmi
      e volo e schianto
      e nello schianto possederlo
      e nel volo possedermi.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        Mi vedi, così livida?

        Torno alle onde d'un Cielo denso
        come pescatrice di mari inesistenti.
        Ho i segni di ami uncinati
        bucarmi la bocca baciata.
        Ho il tetto spiovente di pioggia
        carica d'asciutto ed arido
        ché l'umido m'ammuffisce dentro
        da dove la tempesta mi parte
        donandola all'alto,
        ma l'Alto non risponde
        e mi si reclina la testa indietro
        ad invocare strenuo appello
        fintanto che, curva, abdico.

        Sono livida, in questo Nero.
        _Adesso.
        Come piuma caduta da ali di Signore Scuro
        carpirmi
        e volo e schianto
        e nello schianto possederlo
        e nel volo possedermi.
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