Poesie inserite da mor-joy

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Scritta da: mor-joy

Non dedicarmi troppo tempo

Non dedicarmi troppo tempo,
non pormi tante domande.
Non sfiorare la mia mano
con i tuoi occhi buoni, fedeli.

Non seguirmi in primavera
lungo le pozzanghere.
Lo so: una volta ancora, nulla
verrà fuori da questo incontro.

Forse pensi: è per superbia
che non mi vuole amico.
Non la superbia... l'amarezza
tiene così alta la mia testa.
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    Scritta da: mor-joy

    E ti vengo a cercare

    E ti vengo a cercare
    anche solo per vederti o parlare
    perché ho bisogno della tua presenza
    per capire meglio la mia essenza.
    Questo sentimento popolare
    nasce da meccaniche divine
    un rapimento mistico e sensuale
    mi imprigiona a te.
    Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
    non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
    fare come un eremita
    che rinuncia a sé.
    E ti vengo a cercare
    con la scusa di doverti parlare
    perché mi piace ciò che pensi e che dici
    perché in te vedo le mie radici.
    Questo secolo oramai alla fine
    saturo di parassiti senza dignità
    mi spinge solo ad essere migliore
    con più volontà.
    Emanciparmi dall'incubo delle passioni
    cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
    essere un'immagine divina
    di questa realtà.
    E ti vengo a cercare
    perché sto bene con te
    perché ho bisogno della tua presenza.
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      Scritta da: mor-joy

      Anormale

      Quando facevo le elementari
      il maestro ci raccontò la storia
      di un marinaio
      che disse al capitano:
      "La bandiera? Spero di non
      vederla più, la bandiera!"
      "Molto bene," gli fu risposto,
      "il tuo desiderio
      sarà esaudito!"
      E lo chiusero nella
      stiva
      e ce lo tennero,
      mandandogli cibo
      di sotto
      e morì laggiù
      senza vederla mai più
      la bandiera.

      Una storia davvero spaventosa
      per dei bambini,
      molto
      efficace.
      Ma non efficace
      abbastanza per
      me.
      Stavo lì seduto a pensare,
      bene, è brutto
      non vedere la
      bandiera,
      ma il bello è
      non dover vedere
      la gente.
      Però
      non alzai la mano
      per dir niente del genere.
      Sarebbe stato ammettere
      che non volevo vedere
      neppure loro.
      Ed era vero.

      Guardavo dritto alla
      lavagna
      che sembrava migliore
      di chiunque.
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        Scritta da: mor-joy

        Il cielo è di tutti

        Qualcuno che la sa lunga
        mi spieghi questo mistero:
        il cielo è di tutti gli occhi
        di ogni occhio è il cielo intero.
        È mio, quando lo guardo.
        È del vecchio, del bambino,
        del re, dell'ortolano,
        del poeta, dello spazzino.
        Non c'è povero tanto povero
        che non ne sia il padrone.
        Il coniglio spaurito
        ne ha quanto il leone.
        Il cielo è di tutti gli occhi,
        ed ogni occhio, se vuole,
        si prende la luna intera,
        le stelle comete, il sole.
        Ogni occhio si prende ogni cosa
        e non manca mai niente:
        chi guarda il cielo per ultimo
        non lo trova meno splendente.
        Spiegatemi voi dunque,
        in prosa od in versetti,
        perché il cielo è uno solo
        e la terra è tutta a pezzetti.
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          Scritta da: mor-joy

          Eterna presenza

          Non importa che non ti abbia,
          non importa che non ti veda.
          Prima ti abbracciavo,
          prima ti guardavo,
          ti cercavo tutta,
          ti desideravo intera.
          Oggi non chiedo più
          né alle mani, né agli occhi,
          le ultime prove.
          Di starmi accanto
          ti chiedevo prima,
          sì, vicino a me, sì,
          sì, però lì fuori.
          E mi accontentavo
          di sentire che le tue mani
          mi davano le tue mani,
          che ai miei occhi
          assicuravano presenza.
          Quello che ti chiedo adesso
          è di più, molto di più,
          che bacio o sguardo:
          è che tu stia più vicina
          a me, dentro.
          Come il vento è invisibile, pur dando
          la sua vita alla candela.
          Come la luce è
          quieta, fissa, immobile,
          fungendo da centro
          che non vacilla mai
          al tremulo corpo
          di fiamma che trema.
          Come è la stella,
          presente e sicura,
          senza voce e senza tatto,
          nel cuore aperto,
          sereno, del lago.
          Quello che ti chiedo
          è solo che tu sia
          anima della mia anima,
          sangue del mio sangue
          dentro le vene.
          Che tu stia in me
          come il cuore
          mio che mai
          vedrò, toccherò
          e i cui battiti
          non si stancano mai
          di darmi la mia vita
          fino a quando morirò.
          Come lo scheletro,
          il segreto profondo
          del mio essere, che solo
          mi vedrà la terra,
          però che in vita
          è quello che si incarica
          di sostenere il mio peso,
          di carne e di sogno,
          di gioia e di dolore
          misteriosamente
          senza che ci siano occhi
          che mai lo vedano.
          Quello che ti chiedo
          è che la corporea
          passeggera assenza,
          non sia per noi dimenticanza,
          né fuga, né mancanza:
          ma che sia per me
          possessione totale
          dell'anima lontana,
          eterna presenza.
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            Scritta da: mor-joy

            In me

            In me c'è qualcosa di rotto.
            Sono come l'orologio che si ferma
            poco dopo averlo caricato,
            come il piatto incrinato che non torna
            nuovo se anche
            lo incolli con cura.
            In me c'è qualcosa di schiacciato.
            Sono come il tubetto di dentifricio
            quando nulla ne esce
            se anche lo premi,
            come la pallina da ping-pong ammaccata
            che non può tenere più in gioco
            nemmeno un buon giocatore.
            Ci sono oggetti distrutti e schiacciati
            dal principio, senza motivo, in me:
            l'ombrello che non sta aperto, il violino
            fuori uso e i sandali coi cinturini rotti,
            il rubinetto intasato, il flauto
            sfiatato, la lampada consumata.
            Eppure non mi perdo di morale,
            l'ira non mi trascina, né mi tormento
            come una volta, anzi mi auguro
            di potermi riempire
            di quelle cose inutili,
            restando distrutto e schiacciato,
            in questo trovando il mio orgoglio.
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              Scritta da: mor-joy

              Io desidero soltanto te

              Io desidero te, soltanto te
              il mio cuore lo ripete senza fine.
              Sono falsi e vuoti i desideri
              che continuamente mi distolgono da te.
              Come la notte nell'oscurità
              cela il desiderio della luce,
              così nella profondità
              della mia incoscienza risuona questo grido:
              "Io desidero te, soltanto te".
              Come la tempesta cerca fine
              nella pace, anche se lotta
              contro la pace con tutta la sua furia,
              così la mia ribellione
              lotta contro il tuo Amore eppure grida:
              "Io desidero te, soltanto te".
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                Scritta da: mor-joy

                Sii gentile

                Ci viene sempre chiesto
                di comprendere l'altrui
                punto di vista
                non importa quanto sia
                antiquato
                stupido o
                disgustoso.

                Uno dovrebbe
                guardare
                agli errori degli altri
                e alle loro vite sprecate
                con
                gentilezza,
                specialmente se si tratta di
                anziani.

                Ma l'età è la somma
                delle nostre azioni.
                Sono invecchiati
                malamente
                perché hanno
                vissuto
                senza mettere mai a fuoco,
                hanno rifiutato di
                vedere.

                Non è colpa loro?
                Di chi è la colpa?
                Mia?

                A me si chiede di mascherare
                il mio punto di vista
                agli altri
                per paura della loro
                paura.

                L'età non è un crimine
                ma l'infamia
                di un'esistenza
                deliberatamente
                sprecata
                in mezzo a tante
                esistenze
                deliberatamente
                sprecate lo è.
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