Dalla vicina scuola arriva a me un allegro baccano. I ragazzi inseguono un pallone. Improvvisamente nel cielo appare uno stormo di uccelli, li segue una bordura di luce. M'incanto e li accompagno con tenero sguardo. Ma i ragazzi continuano ad accapigliarsi intorno al pallone, ignari dello spettacolo di vita della natura.
Nella limpidezza incantata del tramonto contemplo l'Etna innevata. In alto vince il pennacchio di fumo, che, investito dal sole, si colora di roseo splendore, mentre fremono dentro di me azzurre onde di luce che mi conducono sulla montagna amata. I miei pensieri acquistano il sapore dell'eternità.
Fastidiosi, negativi pensieri, simili a treni impazziti tumultuano, corrono, si espandono dentro di me. Ma improvviso il fischio del capostazione li ferma, li rasserena e dentro me ritorna l'armonia.
La musica del cuore che sa percepire il silenzioso canto della foresta, l'orchestra intonata degli uccelli, lo scroscio di una cascata, la carezza luminosa di uno sguardo amico. E l'anima nutrita di speranza con ali di preghiera raggiunge l'oceano dell'Amore di Dio.
Dal pozzo inesauribile del "Suo Amore" Tu, con sacerdotale fatica, estrai la verde benzina della speranza e gratuitamente me la doni per alimentare la macchina della mia vita.
Oggi, affacciata alla finestra del mio cuore, trepida ti guardo, mentre, nello splendore di tua sacerdotale giovinezza, discuti la tua tesi con fervido impegno, ma con pacata compostezza. Capto tue parole che hanno il sapore dell'eternità della fede. In sintonia di vita, in luce di preghiera, ti è accanto la tua "famiglia ecclesiale" che ha condiviso la tua fatica di ieri, e oggi gode della tua conquista, promessa certa per il domani della storia.
Acqua di fonte ristora il mio viso, ma acqua di luce ricerca il mio cuore. Ecco la trova in un tuo sorriso amico, che simile ad ali di aquila veloce mi conduce a vette di eternità.
Mi alzo presto e il cielo mattutino già mi regala la prima nuvola rosa e l'intonato coro degli uccelli risponde a tanta bellezza con il primo cinguettio simile a festosa preghiera. Un pettirosso, in volo radente, mi sfiora il viso. Ardita m'innalzo e lo raggiungo. Supero mare di lontananza, scalo montagne di insignificanza immergendomi in fiume di purificazione, ritrovo strade di speranza. Ora veloce corro verso luogo santo di mia lontana giovinezza. Ecco, che in filigrana di luce, Assisi appare. Mi sorride Santa Maria degli Angeli, con dentro la mia Porziuncola, spingo porta di fede e a lungo sosto nel Santuario amato. Ora, in vicina - lontananza, ritrovo le tortorelle amiche che mi riconoscono festose. M'inonda un'iride di pace. Rifugiandomi in arcobaleno colorato esulto in Te, o mio Signore.