Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)
Il 18 gennaio
Il 18 la tua nascita,
un momento magico
Il tuo compleanno,
un dono.
Il nostro giorno,
un giorno speciale
un sogno avverato,
tutto perché sei nato.
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Il 18 la tua nascita,
un momento magico
Il tuo compleanno,
un dono.
Il nostro giorno,
un giorno speciale
un sogno avverato,
tutto perché sei nato.
Raccoglierò un fiore per poi donarlo con amore all'altra me;
Tu amica mia altro non sei che il mio stesso sguardo in occhi diversi;
Tu amica mia altro non sei che il prolungarsi del mio sentimento;
Tu amica mia altro non sei che la luce del vivere fatta donna;
Tu amica mia altro non sei che l'altra me.
Cleonice
Raccoglierò un quadrifoglio per donarla all'altra me.
Tu amica non sei che la mia anima in un altro corpo;
Tu amica non sei che il mio sentire nel tuo stesso sentire;
Tu amica mia non sei che l'altra combinazione di me;
Tu amica non sei che un'altra me.
Silvana
L'altra me io vedo in te;
L'altra me che del suo dolore ha fatto poesia;
L'altra me che del suo cammino ha fatto fertile terra;
L'altra me che del suo dolce sorriso ha illuminato la sua vita.
Io in te vedo l'altra me.
Cleonice
L'altra me la sento in te;
L'altra me che con poesia esprime emozioni;
L'altra me che camminando ha lasciato impronte;
L'altra me che sorride con l'anima;
Nello specchio ti vedo, sei l'altra me.
Silvana.
Ti credevo un amico,
ma te ne sei andato.
Non eri indispensabile
Ma in quel istante importante.
Ti credevo speciale
Con un cuore un'anima.
Sembrava sincero il tuo ascoltare.
Ma eri solo un attore perfetto.
6 Maggio 1976
Giochi di bimbi
In una calda notte
di anticipo estate.
Chiacchiere in piazza
Giovani allegri spensierati.
Adolescenti sognanti
Con in tasca migliaia di sogni.
Chi davanti alla tv.
Chi in compagnia di amici.
Chi con l'innamorato.
Ore21, 06.
Ad un tratto un botto
Tutto il cuore del Friuli trema.
Le risate si trasformano in urla
I sorrisi in lacrime
In meno di un minuto.
La faccia del Friuli si trasforma.
I bimbi non corrono
Gli adolescenti non sognano.
1000 morti migliaia di feriti
la disperazione è ovunque.
Anche nello sguardo di chi
ancora non comprende
Una notte d'insonnia
e cercare fra le macerie
Contiamo i morti.
Contiamo i feirti.
Ci uniamo in unico abbraccio
Asciugando le lacrime
Di rabbia e dolore.
Stringendo i denti.
Fra l'incredulo e la disperazione.
Con la forza e l'orgoglio.
Da autentico Friulano,
a volte presuntuoso
ma con una grande dignità.
Con la voglia di fare: "di Besoi"
"da soli"
Ma "di bessoi"non si può fare.
Con gli aiuti della solidarietà.
Pensiamo già alla ricostruzione.
Niente sarà più uguale
Nessuno dimenticherà,,
Ciò che il Friuli era
Ogni mattone del nuovo
avrà il sapore amaro di ciò che è stato.
Quel tragico 6 di Maggio 1976.
Ho visto gli occhi di un bambino
stravolti dalla sofferenza,
angosciati dalla paura
terrorizzati dal futuro.
Ho visto gli occhi di una madre,
angosciati, pieni di lacrime,
perché la guerra ha sepolto
il suo bambino.
Ho visto gli occhi di quei soldati,
stanchi disperati
ma colmi di speranza,
affinche il fucile del nemico non li ha uccisi.
Infine o visto il niente che restava
di ciò che prima c'era.
Ho visto seppellire i morti,
e insieme a loro il passato.
Nella disperazione del dopo
ho visto costruire.
Nuove case nuovi sogni.
Un futuro...
che la prossima guerra distruggerà.
Cercherò fra i ricordi
Il perché del nostro oggi.
Del nostro tacere
Dei sguardi che sfuggono
e sogni persi.
Cercherò di comprendere
Dove lo sbaglio è iniziato
dove abbiamo imboccato
la via del silenzio.
Forse cercando capirò il perché.
Ora a fine corsa
mi rendo conto
del molto che ho avuto.
Del tanto non avuto.
Conto le mie fortune,
fra queste: i figli avuti.
Questo già mi ripaga
per il "quel" non avuto.
So che molto ho fatto,
molto avrei potuto fare.
Ho lottato con forza
per il mio credere giusto.
Nel lottare a volte ho sbagliato.
Non conto neppure
gli sbagli fatti, non serve.
Ma credendo nel mio fare;
con caparbietà e determinazione
sono andata avanti.
Ora a fine corsa
raccolgo i frutti
di ciò che è stato,
del mio dare e avere,
del mio combattere
e lasciar perdere.
Alcuni mal ripagati,
alcuni strapagati.
Non ci sono state vincite eclatanti,
né sconfitte micidiali.
Una sola cosa è certa:
è andata come è andata.
Ma guardando i miei figli
comprendo di essere stata.
Una donna fortunata.
Vivi
Se non vuoi farlo per te,
fallo per chi ha disegnato
il tuo destino.
Per colui che ti ha generato.
Con un gesto d'amore
la luce ti ha dato.
Vivi
Per quei figli.
Che ancora gridano il tuo nome
Non pronti e vederti andare.
Vivi
Per quelli che ti amano
Per quelli che tu ami
Perché solo vivendo
Avrai emozioni.
Regalerai emozioni.
Vivi
Per te stesso.
Per ciò che deve
ancora avvenire.
Vivi
Per quei sogni ancora da realizzare
Quelli ancora da sognare.
Vivi
Per non diventare
ricordo per chi ti ama.
Un grazie sincero.
A Giusva, Andrea e Federico.
Un grazie ad un sito bello.
Dove esprimersi è possibile
Dove emozionarsi è facile.
Dove i pensieri diventano parole
Dove le emozioni diventano poesie.
Dove nascono rapporti d'amicizia
fra volti sconosciuti.
Dove il vivere quotidiano
e il nostro essere, è libero nel dire.
Dove chi legge è un amico
O uno sconosciuto di passaggio.
Che leggendoti ti commenterà.
Dove tutti possono dire,
esprimersi con tranquillità.
Un grazie per lo spazio
che ci viene dato.
A chi organizza questo magico sito.
Un Grazie sincero da tutti noi
A www.PensieriParole.it.
A tutti quelli che hanno postato
uno scritto.
Che la vita non è eterna
Già lo sapevi.
Che la tua ora fosse arrivata
Era difficile da accettare.
L'angoscia di una malattia
Inaccettabile.
L'infermità poco dignitoso.
Niente era coerente col tuo modo di essere.
Tutto in conflitto col tuo essere
Con la tua voglia di vivere
la tua rassegnazione.
Prendeva il sopravvento,
la tua voglia di mollare.
Vivere è vivere
Solo se puoi vivere vivendo
Se molli è un tuo diritto.
Le lacrime di chi resta
si asciugheranno col tempo.
Ma la vita è una sola... pensaci.