Scritto da: Stefano Gandolfi
in Proverbi (Marche)
Lu mortu giace e chi campa se dà pace.
Quando il morto è sepolto, chi resta prima o poi si rassegna.
Commenta
Lu mortu giace e chi campa se dà pace.
Quando il morto è sepolto, chi resta prima o poi si rassegna.
Beatu quillu corpu che de sabbeto è mortu e la dominica è 'rpostu.
Beato quell'uomo che di sabato muore e di domenica è sepolto.
Dieci anni dura la grascia e trenta la caristia.
Dieci anni dura l'abbondanza e trenta la carestia.
Quillu pè vennese paghiria chi se lu compra.
Quello per vendersi pagherebbe chi lo acquista.
Se li gljorni de la merla voli passà, pane, pulenta, porcu e focu a volontà.
Se i giorni della merla (i più freddi dell'anno) vuoi ben passare, pane, polenta maiale (macellato) e sotto il camino a scaldarti.
Se di li guai te voli 'rcaccià, a medicu, prete e avvocato dì sempre la verità.
Se dai guai vuoi venir fuori, a medico, prete e avvocato devi dire sempre la verità.
Pè l'avvocato 'ntraprennente 'ngni corpovole po' diventà 'nocente.
Per l'avvocato intraprendente ogni colpevole può diventare innocente.
Quanno a lu convetu vusseno vocche affamate, lu priore ordina: "vrodo lungu e seguitate".
Quando al convento bussano bocche affamate, il priore ordina: "brodo lungo e seguitate".
Chi pensa in granne, sbaglja in granne.
Chi pensa in grande, sbaglia in grande.
Chi dice d'aè sempre 'ragljone e mai sbagljà, sicuramente è un mattu da legà.
Chi dice di avere sempre ragione e mai sbagliare, sicuramente è un matto da legare.