Samuel Clemens e le distrazioni
Scegli la pagina:
...i giorni senza interruzioni". Cos'altro aspettarsi, da uno che dormiva alla rovescia per poter prendere sonno osservando i fregi della testiera del letto? Eppure, chissà. Chissà se Samuel Clemens, privato di quei suoi momenti di distrazione, sarebbe diventato così famoso? Chissà se sarebbe ugualmente ricordato come uno dei più fantasiosi e prolifici scrittori per ragazzi (e non solo) di tutti i tempi? Quello che è certo, è che fu proprio grazie alla sua leggendaria testa tra le nuvole che decise di adottare il nome d'arte con cui oggi è conosciuto. Era giovane giovane, e stava facendo un viaggio sul Mississippi: se ne stava sul ponte, a osservare ipnotizzato il rotolare delle pale del battello sull'acqua. A un certo punto un urlo eccheggia dal basso: 'Marcane un paio!': è lo scandagliatore, che ha appena ritirato la lunga pertica di legno con cui si misura la distanza in braccia dal fondale, e sta comunicando la suddetta al timoniere. Folgorato, come risvegliato da quelle parole, Samuel Langhorne Clemens decise che, da quel giorno e per sempre, si sarebbe firmato con lo pseudonimo di Mark Twain.
Ecco, questa dello pseudonimo è bella. Mark Twain non è un'accoppiata nome-cognome. E' un modo di dire, e basta: Clemens pretendeva che chi gli rivolgeva parola lo utilizzasse per esteso. Non sopportava di essere chiamato 'Mister Twain': lui era 'Mister Mark Twain'. Per lungo tempo, lo scrittore meditò di depositare questo suo soprannome presso un qualche ufficio di marchi di fabbrica - una specie di SIAE preistorica - per tutelarlo da plagio. Chissà per quale motivo, non si decise mai a farlo.
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti