Scritto da: Talia Laurenti

Soffitto


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...sé dalla zia, chi lo sa. Aveva perso una buona occasione...
Ed ora era lì, a fissare quella macchia, immobile.
Faceva un gran caldo ed aveva cominciato a sudare, ma non riusciva a decidersi a levarsi la giacca.
Non era la macchia in realtà che lo richiamava, ma quello che essa rappresentava: il suo fallimento, come marito e come padre. Quante volte dopo l'ultimo acquazzone primaverile aveva sentito urlare le stesse parole "Non è possibile! Sono anni che è sempre la stessa storia, quando ti deciderai a ripararla!?". Anni, già anni.
Ricordava ancora quando era apparsa, Minerva avrà avuto circa tre mesi. Era la fine della primavera ed aveva finito di piovere da pochi giorni, quando aveva notato il primo alone scuro dietro l'intonaco bianco del soffitto. Aveva cercato di trovare la crepa, ma evidentemente all'epoca era troppo piccola perché potesse vederla. Poi era cresciuta assieme a lei, Minerva. Quanti anni erano passati? E di quanto si era allargata quella crepa? Ormai non era più sicuro di nulla.
Minerva, la sua unica certezza. Come era bella da bambina, quale dolcezza nel suo viso.
Quante volte era rimasto a fissarla mentre giocava, osservando i suoi occhi accesi e provando, senza sapere ... [segue »]

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