1a Parte. Sigilfredo. L'uomo più infame
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17 Novembre 1982. Ore 17.30.
Scuola Interforze di Telecomunicazioni, Slelmilit Chiavari.
Compagnia Comando e Servizi.
Infermeria.
"Signor Catalfamo vada subito in fureria
c'è una telefonata per lei"
"Pino... sono la mamma... papà è all'ospedale, vieni subito a casa, stai tranquillo comunque, non è niente di grave".
Sì, certo, papà non può avere nulla di grave, troppo "forte" Lui.
Ma come stracazzo faccio a muovermi?
Sono al terzo giorno di c. P. r.
La consegna di rigore è la più fastidiosamente infame.
Si sconta in rigide ristrettezze e si recupera a fine "ferma".
Ero disponibile del Corpo di Guardia.
Alle tre passate del mattino sento in lontananza, "Colasuonno stà male, dai Catalfamo monti tu, alzati".
Mi rifiutai.
Addussi dolori alla pianta dei piedi,
rincarai accampando il non reggermi in piedi.
Colasuonno montava di Guardia Diana, azz, infinita.
Mi resi conto della mia coglionaggine guardando le spalle del sergente che usciva dalla camerata.
Si recava da altro riservista.
Pensai di mettermi al vento.
Spalmai un bel po' di succo d'agave sulla totalità dei piedi.
Tenevo sempre una boccetta nell'armadietto.
L'agave è pianta grassa messicana dalle molteplici proprietà.
Il liquido all'interno delle foglie possiede la più interessante.
Urticante di brutto.
Basta spalmarne un po' e ... [segue »]
Composto domenica 20 marzo 2011
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