Tra me e me e il mondo...
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Ho appena finito di inviare un messaggio ad un amico, e sono qui assorta in tristi pensieri, o più che pensieri forse direi considerazioni. Quanti messaggi ci sono, quanti appelli, quanta conoscenza, quante persone ogni giorno si impegnano contro questo assurdo logorio della vita animale e umana, quante? Tante tante persone che credono come me di potere fare qualcosa, e qualcosa si riesce a fare. È appunto la parola qualcosa che non mi consola, certe volte mi dico che il "qualcosa" è migliore del nulla, ma in questo caso sento un amaro profondo, un amaro che mi sale agli occhi, un amaro che proviene al cuore dall'anima. Dicevo a questo mio amico che non vivo di utopie, ed è vero, continuo e voglio credere che tutto ciò che dorme in uno stato da psicofarmaco si sveglierà, che capirà che agirà! A volte vorrei essere una specie di campanella e tintinnare insistentemente alle orecchie di chi tiene chiusi gli occhi. Ma non sono una campanella sono un semplice essere umano... mi chiedo spesso cosa posso fare di più? Spesso mi guardo le mani, le braccia e so che non possono contenere tutto il mondo, anche se ognuno di noi se solo ... [segue »]
Composto mercoledì 30 maggio 2012
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