La matria potestà


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...di mio padre (un angelo di nome e di fatto) che in famiglia si prodigava tanto per l'equilibrio familiare ma poi dovette soccombere a una donna di risentimenti (Elena!), sposa di un suo fratello (un debole Adamo di nome Aniello), che gli scatenò la cirrosi psicosomatica ('o tuosseche arruvin 'o fegato).
Ora se mio padre, maestro di vita in virtù della sua fede (eccelsa cultura), sopportava in contemporanea moglie, suocera, figli e fratelli, da parte mia, invece, alle prime difficoltà me la sono svignata e adesso, con queste scritture, sto cercando di riabilitarmi e di riprendermi il ruolo di padre di famiglia al solo scopo di recuperare la patria potestà e far capire ai figli che, ad una certa età, devono svincolarsi dalle mamme, dal loro sguardo ossessivo e talora compressivo!
Proprio qui mi rendo conto di essere stato, in veste paterna, un capofamiglia sin troppo leggero, tanto da esser considerato dai miei figli il solito buffone, un vero fissato mentre in realtà sono un povero esaltato (disturbo bipolare!).
E così nel déjà vu fatale di celeste regia mi ritrovo vittima di esagerate ed esagitate fantasie da primo della classe (promosso a stento per limiti caratteriali) a primo centravanti di movimento ... [segue »]

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