Ricordo quella notte
Scegli la pagina:
...pregava, chi parlava agitatamente con la vicina, chi si disperava, ripetendo... "che facciamo... che facciamo!"
Sono rimasto molto turbato da questo comportamento delle persone, non riuscivo a capire il fine. Dopo un po' alcuni uomini, dissero: "Un attimo di attenzione... un attimo di attenzione!"
Proseguendo nel parlare uno di questi diceva: "Dobbiamo lasciare le nostre abitazioni e portarci nelle aperte campagne, perché in ogni caso... è pericoloso rimanere!
Il terremoto può distruggere tutto!... A poco a poco, usciremo e a piedi raggiungeremo la campagna di mio compare, dove vi sono dei grandi teli e della paglia. Lì possiamo fare un capanno senza correre alcun pericolo!"
Non vi fu il tempo di finire di ascoltare quelle parole, che subito tutte le persone presenti alzandosi, si apprestarono ad uscire con fare spaventato.
Io osservavo tutto questo pandemonio e, in verità, avevo paura non capendo ancora la gravità della situazione in cui ci trovavamo.
Mia madre percependo le mie paure, mi strinse la mano con delicatezza, dicendo: "Non ti preoccupare... ci sono io..." (ma il suo dire non era rassicurante).
Tutti insieme a gruppi sparsi ci apprestiamo a piedi a completare la rimanente parte dello spiazzo del cortile, per poi immetterci sulla strada principale che portava ... [segue »]
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti