Ricordo quella notte
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...fuori il paese.
Per la verità tutto questo, mi sembrava una festa, in quanto nella poca esperienza di vita fatta, tutto quel movimento di persone e voci concitate, mi ricordavano la grande festa del Patrono del paese...
Sì, ogni tanto qualche dubbio mi prendeva, ma forse l'età, forse la fantasia, preferivo pensarla in quel modo.
Ritornando a vivere la realtà drammatica di quei momenti, notavo lo scorrere della folla sulla strada principale come un fiume in piena o come una mandria di tori inferociti, di fretta su l'unica via d'uscita.
Io, mia madre e qualche altra persona, ci fermammo all'angolo del cortile sotto il lampione che illuminava tutta la strada, forse per aspettare qualcuno dei vicini di casa.
Io vivevo quei momenti tra sogno e realtà, percepivo ma non capivo il dramma che stavo vivendo, sentivo l'ansia e la paura che l'aria rendevano pregna.
Come un fulmine a ciel sereno, un cupo boato irruppe nel mio cervello, spezzando ogni filo dei miei pensieri, immobilizzando il mio corpo (credo per lo spavento).
Solamente gli occhi erano vigili e come un proiettore visualizzavano le immagini sullo schermo della mia mente ed io come uno spettatore su una poltrona, immobile, partecipavo allo scorrere ... [segue »]
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