Ricordo quella notte
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...di quei fotogrammi, rimasti indelebili nell'animo mio.
La terra tremava rovinosamente, facendo oscillare pericolosamente le abitazioni come alberi esposti al vento di burrasca.
Folla di persone si accalcava sulla strada, come un fiume in piena a seguito di un forte nubifragio. Uomini travolgevano altri uomini, spingendo con i propri gomiti i vicini, non curandosi se le proprie azioni recassero danni ad altri.
Grida di donne, pianti di bambini, scalpitio veloce di scarpe, rumore assordante e polveroni causati dai muri di una casa caduta nelle vicinanze... silenzio, ovattate grida di dolore e aiuto soggiungevano alle mie orecchie come voci provenienti dall'oltretomba; la voce di un giovane aitante che correva a gambe levate, gridava: "è morta... è morta!"
Tremante e impaurito una mano mi trascinava con velocità in quel flusso concitato di persone atterrite che gridavano: "scappiamo... scappiamo"
Non capivo più niente, come un legno galleggiante sulle acque in piena venivo sballottato tra braccia e gambe di persone più grande di me.
Vivevo il tutto come un film muto.
Non percepivo le voci, i suoni, vedevo solo il movimento della bocca.
D'improvviso un assordante rumore e la polvere dietro le mie spalle, mi riportano nella realtà. Parte di un muro di un edificio cedeva ... [segue »]
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