Racconto scomodo: Anna e il mostro
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...Anna ormai dov'è?
Quella semplice e ingenua, quella pura e impacciata...
In fondo al pozzo, là è la mia anima!
Là ho nascosto Anna... il resto è solo il mio involucro!
Rimette in moto il motore...
Ora è calmo, il mostro è sazio dalla sua fame, tace!
-Lo sai che ti voglio bene. -
Le sue ultime parole ogni volta, prima di scaricarmi davanti alla scuola, come se non fosse successo niente, come per scaricarsi dal peso della sua colpa,
che su di me diventa un macigno sempre più difficile da nascondere...
No, non posso entrare in palestra, sto troppo male, potrebbero accorgersi di qualcosa...
Tornerò in orario a casa e sorriderò a mia madre e a mio padre e poi andrò a piangere in camera mia!
Parlerò
Un giorno dirò tutto, troverò il coraggio.
Non importa cosa penserà la gente, non importa cosa diranno gli amici...
i miei genitori soffriranno e sentiranno addosso tutte le colpe e la sofferenza che adesso sono le mie!
Forse si vergogneranno di me...
Forse si vergogneranno per me!
Chissà, magari la zia mi darà contro...
Lei col mostro ha tre figli, dovrà difenderlo per forza!
Forse nessuno mi crederà, penseranno che sono una bambina complessata, malata, viziata o magari "una poco di buono".... [segue »]
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